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Ci vediamo a Roma?
- Subject: Ci vediamo a Roma?
- From: Kelebek <kelebek at imolanet.com>
- Date: Tue, 20 Sep 2005 10:17:51 +0200
Il terribile sogno di dominio mondiale dei neocon, con la concomitante abolizione delle sovranità nazionali, dei diritti sociali, delle culture e dello stato di diritto, ha incontrato un solo vero ostacolo sul suo cammino: la resistenza del piccolo Davide iracheno contro il più potente sistema economico e militare di tutti i tempi. Credo che a tutti interessino quindi le ultime novità sull'incontro internazionale "Lasciamo in pace l'Iraq" che si sarebbe dovuto svolgere a Chianciano il 1-2 ottobre. La grande differenza tra questa e tutte le altre manifestazioni contro la guerra era che dovevano parlare agli italiani, e tra di loro, le principali forze della resistenza irachena: sciiti, sunniti, laici, comunisti dissidenti. Si tratta di movimenti e persone che operano alla luce del sole in Iraq, ma che si oppongono pubblicamente all'occupazione, allo smembramento del paese e al saccheggio delle risorse nazionali. Se non si trovano ad Abu Ghraib, è semplicemente perché sono troppo rappresentativi e forti. Vista la diffusa falsificazione mediatica in materia: è ovvio che tutte queste forze condannano le misteriose stragi settarie tra sunniti e sciiti che servono solo a dividere gli iracheni e quindi a rafforzare gli occupanti. Quando gli americani si ritireranno nelle loro basi, saranno certamente queste forze della resistenza, e non il cosiddetto "governo" iracheno, a rappresentare il paese. Loro hanno accettato di aprire un dialogo, in Italia, sia tra di loro (nonostante tremende divergenze passate), sia con l'Italia. Quarantaquattro deputati americani hanno impedito che questo dialogo si aprisse, ingiungendo al governo italiano di bloccare l'incontro di Chianciano. Il governo italiano ha fatto una scelta astuta: non ha vietato l'incontro di Chianciano, ma lo ha svuotato di significato, impedendo che venissero gli ospiti chiave. In questi giorni, si dovrebbe avere la conferma del visto, invece, per un altro iracheno: Hajj Ali al-Qaysi, il famoso uomo incappucciato di Abu Ghraib. Non è possibile fare la conferenza di Chianciano senza gli iracheni, che ne costituivano l'elemento centrale. A parlare dell'Iraq sono buoni tutti... Quindi, la conferenza "Lasciamo in pace l'Iraq" è rimandata. Si farà più avanti, e si farà, in shâ Allâh con gli iracheni. E proprio per promuovere quel futuro convegno, si farà un incontro pubblico a Roma domenica 2 ottobre alle 10, con i seguenti temi: "Verso la Conferenza Internazionale - Per i visti ai fratelli iracheni - Per il ritiro delle truppe d’occupazione - Con la Resistenza popolare -Per una pace giusta nel rispetto della sovranità nazionale" La sede sarà l'Aula magna dell'università valdese, in via Pietro Cossa 40 (zona P.zza Cavour). Hanno confermato la loro partecipazione: Haj ALI, vittima delle torture di Abu Ghraib (sempre che il governo mantenga la parola) Awni al KALEMJI, portavoce dell’Alleanza Patriottica Irachena Kawthar al KUBAYSI, moglie di Abduljabbar, segretario dell’Alleanza Patriottica Irachena, sequestrato dall’esercito USA il 4 settembre 2004 Abdulhaleem KANDIL, rappresentante di Kifaya, Egitto Roberto GABRIELE, per i sette scioperanti della fame Gianni VATTIMO, Filosofo Giovanni FRANZONI, Comunità Cristiana di Base di S. Paolo Hamza PICCARDO, Segretario nazionale dell’Unione delle Comunità Islamiche – UCOII Domenico LOSURDO, Filosofo Marina BIGGERO, Confederazione Cobas Vainer BURANI, Avvocato difensore di attivisti islamici Aldo BERNARDINI, Professore di diritto internazionale Georges LABICA, Filosofo, Francia Jan MYRDAL, Scrittore, Svezia. Presiederanno: Leonardo MAZZEI, portavoce dei Comitati Iraq Libero John CATALINOTTO, International Action Centre, USA Manolis ARKOLAKIS, Lega Internazionale dei Popoli in Lotta ILPS Wilhelm LANGTHALER, Campo Antimperialista Non mancate. In margine, si pensava anche di organizzare una cena per conoscerci meglio tra i frequentatori storici del sito Kelebek. Chi fosse interessato mi scriva. Miguel Martinez
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