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da Ecumenici Onlus: l'Iran e la pena di morte
- Subject: da Ecumenici Onlus: l'Iran e la pena di morte
- From: Alessio Di Florio <ahimsashalom at yahoo.it>
- Date: Mon, 1 Aug 2005 19:00:36 +0200 (CEST)
Iran, di nuovo secondo sul podio della disumanità Nel 2004 l’Iran è salito di nuovo sull’orribile podio olimpico dei primi paesi boia del mondo, battendo anche la prestazione dell’anno prima. Le esecuzioni sono state almeno 197, a fronte delle 154 del 2003. Si è piazzato sempre al secondo posto, dopo la Cina, anche se in rapporto alla popolazione è come se fosse arrivato primo. I dati reali sulle esecuzioni potrebbero essere ancora più alti: le autorità non forniscono statistiche ufficiali e i numeri riportati sono relativi alle sole notizie pubblicate dai giornali iraniani, che evidentemente non riportano tutte le esecuzioni. Nel 2004, la stampa iraniana ha riportato l’esecuzione pubblica di almeno 5 donne, tra cui una ragazza di 16 anni, Atefeh (Sahaleh) Rajabi, impiccata in pubblico a Neka il 15 agosto. L’Iran ha giustiziato almeno tre minorenni nel 2004 e altri 11 sono stati condannati a morte. Secondo le stesse autorità, molte esecuzioni in Iran sono relative a reati di droga, ma è opinione di osservatori sui diritti umani che molti di quelli giustiziati per reati comuni, in particolare per droga, possano essere in realtà oppositori politici. Non c’è solo la pena di morte, secondo i dettami della Sharia iraniana, ci sono anche torture, amputazioni degli arti, fustigazioni e altre punizioni crudeli, disumane e degradanti. Non si tratta di casi isolati e avvengono in aperto contrasto con il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che l’Iran ha ratificato e queste pratiche vieta. (Dal rapporto annuale di “Nessuno tocchi Caino” 2005) Iran Decine di prigionieri politici, compresi prigionieri di coscienza, hanno continuato a scontare anni di prigione imposti in seguito a processi iniqui svoltisi negli anni precedenti. Altre decine sono stati arrestati nel corso dell’anno, molti in relazione ad articoli o pubblicazioni rese a mezzo stampa o Internet che avrebbero “messo a repentaglio la sicurezza nazionale” o diffamato alti funzionari o i precetti religiosi. Anche molte delle famiglie degli arrestati hanno subito intimidazioni. Difensori indipendenti dei diritti umani hanno subito vessazioni. Almeno due persone sono decedute in custodia e 159 sono state messe a morte, compreso un minorenne. Almeno due delle 36 persone sottoposte a fustigazione sarebbero morte in seguito all’applicazione della pena; su questi decessi non è stata avviata alcuna indagine. Si ritiene che il numero reale di coloro che sono stati messi a morte o sono stati sottoposti a pene corporali sia considerevolmente più alto. (..) La tortura ha continuato a essere sistematica in molte carceri. (Dal rapporto annuale pubblicato sito ufficiale di Amnesty International – sezione italiana) ___________________________________ Yahoo! Mail: gratis 1GB per i messaggi e allegati da 10MB http://mail.yahoo.it
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