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Nepal: bambini vittime della violenza nel conflitto
- Subject: Nepal: bambini vittime della violenza nel conflitto
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 26 Jul 2005 19:22:33 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS91-2005 NEPAL: BAMBINI VITTIME DELLA VIOLENZA NEL CONFLITTO Amnesty International ha denunciato oggi che migliaia di bambini in tutto il Nepal stanno subendo violenze e gravi abusi in un brutale conflitto interno che vede contrapposti, da nove anni, i ribelli maoisti e le forze di sicurezza. Nel suo rapporto Nepal: bambini coinvolti nel conflitto, l'organizzazione per i diritti umani sottolinea che i bambini nepalesi sono uccisi, detenuti illegalmente, torturati, stuprati, rapiti e reclutati per attivita' militari e accusa ambedue le parti in conflitto di violare i diritti fondamentali dei bambini. 'Questo conflitto e' un disastro per i bambini del Nepal', ha dichiarato Purna Sen, direttore del programma Asia Pacifico di Amnesty International. 'Alcuni bambini sono stati direttamente presi a bersaglio dall'una o dall'altra parte in conflitto, mentre centinaia sono morti a causa di bombe e altri ordigni esplosivi. Migliaia di bambini sono stati costretti a fuggire dalle proprie case e ad affrontare una poverta' estrema e lo sfruttamento'. Entrambe le parti in conflitto sono responsabili dell'uccisione di bambini. Le forze di sicurezza hanno ucciso bambini sospettati di coinvolgimento con i maoisti, mentre questi ultimi hanno rapito e ucciso figli di personale delle forze di sicurezza e causato la morte di molti bambini bombardando deliberatamente infrastrutture civili e abbandonando ordigni esplosivi improvvisati in aree civili. Amnesty International ha ricevuto preoccupanti notizie secondo le quali bambini sospettati di affiliazione con i ribelli maoisti sono stati detenuti per lunghi periodi di tempo in caserme, stazioni di polizia e prigioni, spesso insieme agli adulti. Molti bambini hanno riferito di essere stati torturati dalle forze di sicurezza durante la detenzione. Questo trattamento e' in palese violazione degli obblighi del governo nepalese in materia di diritti umani. La Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia (Crc) prevede che 'ogni bambino privato della liberta' deve essere trattato con umanita'Š e in maniera che tenga in considerazione i bisogni delle persone della sua eta'', mentre la tortura o altri trattamenti crudeli, inumani e degradante sono vietati tanto dalla Crc quanto dal Patto internazionale sui diritti civili e politici. Chandra Malla ha raccontato ad Amnesty International come, dopo che suo marito era stato ucciso dalle forze di sicurezza, la polizia si sia recata a casa sua e abbia arrestato suo figlio di 10 anni. Lo hanno trascinato fuori di casa e colpito con una pistola, accusandolo di essere un maoista. Il ragazzo e' stato trattenuto per sei giorni, durante i quali e' stato picchiato con un tubo di plastica su tutto il corpo. Dopo il suo rilascio, le forze di sicurezza hanno continuato a fargli visita e a minacciarlo di stuprare la sorella di 12 anni. Amnesty International ha ricevuto notizie di ragazze stuprate dalle forze di sicurezza durante 'operazioni di ricerca'. Una quindicenne del Nepal centro occidentale ha raccontato di essere stata violentata da un soldato nella stalla di famiglia durante una 'operazione di ricerca' notturna nel suo villaggio. Molte organizzazioni di donne denunciano che il conflitto sta alimentando ulteriormente la tratta delle ragazze a scopo di sfruttamento sessuale - un problema gia' grave in Nepal. Negli ultimi anni i maoisti hanno rapito decine di centinaia di ragazzi in eta' scolare per sottoporli a sessioni di 'educazione politica', trattenendoli in localita' remote. Molti di questi ragazzi tornano a casa dopo alcuni giorni, altri no e sembra che i ribelli reclutino i bambini per attivita' militari e lavoro forzato, nonostante l'utilizzo nei conflitti armati di bambini sotto i 15 anni sia un crimine di guerra. L'istruzione e' particolarmente presa di mira. Ambo le parti in conflitto utilizzano ragazzi in eta' scolare per scopi militari, i maoisti hanno bombardato diverse scuole e ferito bambini. Questi attacchi, insieme ai rapimenti di ragazzi in eta' scolare e agli scioperi indetti dai maoisti, significano che molti bambini nepalesi vengono tagliati fuori da anni vitali per l'istruzione. 'I bambini nepalesi sono coinvolti nel ciclo di violenza in cui si sta avvitando il paese. Sono rapiti e reclutati dai maoisti e diventano, in questo modo, obiettivi per le forze di sicurezza, e dunque a rischio di arresto o persino di uccisione' - ha detto Purna Sen. 'Oltre a subire violenza e abusi, a causa di un conflitto che mina i servizi educativi, sanitari e per lo sviluppo migliaia di bambini non possono godere dei propri diritti alla salute e all'istruzione'. Amnesty International chiede al governo del Nepal di: - rispettare i propri obblighi di protezione dei diritti dei bambini, come previsto dalla Crc e da altri trattati sui diritti umani; - consegnare alla giustizia il personale delle forze di sicurezza coinvolto in violazioni dei diritti umani; - fornire servizi appropriati per i bambini implicati nel conflitto. L'organizzazione per i diritti umani chiede inoltre ai maoisti di: - porre fine al rapimento e al reclutamento di bambini; - rilasciare tutti i bambini arruolati; - cessare gli attacchi indiscriminati e deliberati contro i civili. Secondo Amnesty International, e' indispensabile che entrambe le parti adottino tutte le misure possibili per rispettare e proteggere i diritti dei bambini e limitare l'impatto negativo del conflitto sulle loro vite. FINE DEL COMUNICATO Roma, 26 luglio 2005 Il rapporto Nepal: bambini coinvolti nel conflitto e' disponibile presso questo indirizzo Internet: http://web.amnesty.org/library/index/engasa310542005 e l'Ufficio stampa di Amnesty International Italia Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. 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