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"Revolution Will Not Be Televised" + "Surplus" a D ocumè nel Parco
- Subject: "Revolution Will Not Be Televised" + "Surplus" a D ocumè nel Parco
- From: "docume" <docume at docume.org>
- Date: Thu, 14 Jul 2005 16:09:47 +0200
Ciao a tutti, avete mai pensato a quante "storie" si perdono nell'etere perché i media le "omettono" o non le reputano degne di nota? Fortunatamente ci sono documentaristi coraggiosi e fortunati che trovandosi al posto giusto al momento giusto, possono rivelarci quella parte di realtà oscurata... Un ottimo esempio è dato da Kim Bartley e Donnacha O'Brian, i registi di "Revolution Will Not Be Televised", in programma venerdì 15 luglio a Documè nel Parco: andati in Venezuela per ritrarre il volto più personale di Hugo Chavez, Bartley e O' Brian assistono in prima persona al golpe che in poche ore ha spodestato il presidente venezuelano e con assoluta onestà e trasparenza ce ne ripropongono i retroscena. Il film in lingua originale sarà preceduto a grande richiesta dalla replica di "Surplus", il dirompente e applauditissimo film di Erik Gandini. Documè Circuito Indipendente del Documentario Etico e Sociale Venerdì 15 luglio ore 21.30 Parco del Valentino, c.so Vittorio Emanuele II angolo c.so Massimo D'Azeglio ingresso libero THE REVOLUTION WILL NOT BE TELEVISED di Kim Bartley e Donnacha O'Brian Irlanda - 2003 - 74' - 35 mm - prod. The Irish Film Board www.chavezthefilm.com Il 12 aprile 2002 il mondo si svegliò con la notizia che il presidente del Venezuela Hugo Chavez era stato rimosso dal suo ufficio e sostituito da un nuovo governo ad interim. Era avvenuto il primo colpo di stato mediatico del ventunesimo secolo in America Latina. Il Venezuela è il quarto esportatore mondiale di petrolio, e il terzo più importante fornitore degli Stati Uniti. Nel 1999 Hugo Chavez era stato eletto democraticamente con una vittoria schiacciante, con la promessa di mettere fine alla corruzione e ridistribuire la ricchezza prodotta dal petrolio da cui rimaneva escluso l'80% della popolazione che vive in totale povertà. Ma dal primo giorno del suo incarico Chavez si trovò a dover fronteggiare potenti nemici sia all'esterno che all'interno del paese. Due documentaristi irlandesi Kim Bartley e Donnacha O Briain erano andati in Venezuela per fare un film sulla figura carismatica di Chavez, ottenendo il permesso di girare il film a stretto contatto con il presidente, ma il documentario ha avuto un destino ben diverso. Il loro film documenta quello che è stato probabilmente il golpe più breve della storia. E' un documento unico sulla politica violenta ed uno straordinario ritratto dell'uomo che il Wall Street Journal ha accreditato di aver reso il Venezuela "il più forte mal di testa LatinoAmericano per Washington, dopo Cuba". "Revolution will not be televised" è stato multipremiato nei festival di tutto il mondo: Best Documentary, Malaga Int'l Film Festival (Spain), Needle Award, Seattle Film Festival (USA), Le Prix George du Beau Regard International, Best Documentary, FID Marseilles Film Festival (France); Best Feature Documentary, Galway Film Fleadh, (Ireland); The David Wolper Documentary Film Grand Prize, for Best Documentary, 2003 Wine & Country Film Festival (USA); 1st Prize, Best Documentary, 3 Continents Film Festival, (South Africa); The Silver Hugo Award, Chicago International Film Festival, (USA); 24th Durban International Film Festival, Best Documentary eThekwini Film Award , 'KITE' Award for Best Documentary, 2º Festival Internacional de Cine para la Infancia y la Juventud, Buenos Aires, Argentina, Best Documentary, 16th Seagate Foyle Film Festival, Northern Ireland; 'Special Mention' from the International Jury of the 44th Festival dei Popoli, Florence Film Festival Milagro Award for Best Latino film, Santa Fe Film Festival, USA Best Documentary, International Documentary Awards (IDA's), USA, Global Television Grand Prix, Banff 2003 Television Festival, Best Social and Political Documentary, Banff 2003 Television Festival, Golden Nymph Award, Monte Carlo, Golden Link Award, EBU European Co-production of the Year, Best Documentary Prix Italia 2003, Best Documentary ESB Media Awards, Overall Award for Best Journalism ESB Media Awards, Best International Documentary, Grierson 2003: The British Documentary Awards,Best Newcomer Award, Grierson 2003: The British Documentary AwardsŠ I registi: Kim Bartley è una freelance, produttrice e regista, ha diretto documentari per molte associazioni umanitarie in Africa e Sud America. Nel 2002 ha prodotto il documentario "The Hunt" per Roger Casement. Donnacha O Briain: Produttore e regista, ha lavorato in produzioni in Russia, Sud Est asiatico, Australia e Irlanda. SURPLUS di Erik Gandini Svezia/Italia - 2003 - 52' - Super 16mm/ DV-CAM - produzione ATMO "Surplus: terrorized into being consumers" è un documentario di contenuti forti e di perizia tecnica. Le contraddizioni del mondo moderno si materializzano nelle immagini della tv, nei volti dei capi politici, nei simboli del consumismo, negli scontri durante il G8, nel lavoro di operai indiani, nella Cuba di Fidel Castro. Il commento parlato è affidato principalmente a John Zerzan, intellettuale anarchico americano, intervistato appositamente per il film. La sua posizione radicale ha portato a considerarlo l'ideologo dei black block; lui, pur non dichiarandosi tale, sostiene che "distruggere banche e vetrine non è violenza, è più violento stare a guardare Mtv ingurgitando cibo svaccati sul divano". In realtà, il commento più incisivo è ottenuto dalla ricerca tecnica, attraverso cui il documentario si sviluppa con un ritmo che lo avvicina molto al videoclip. Il regista si è affidato in gran parte alle potenzialità del montaggio e del commento musicale, dai quali nasce la vera e propria denuncia. L'accostamento ragionato in termini sarcastici di voci e immagini (molto utilizzata la reiterazione) sono la maniera più efficace per l'evidenziare l'assurdità di un mondo in cui "il 20% della popolazione consuma l'80% delle risorse". Nel 2003 Surplus ha vinto il Silver Wolf award, come miglior documentario al festival IDFA di Amsterdam. Dichiarazione del regista: "Non voglio dare messaggi - racconta - e non prendo posizione, sono un cineasta, mi interessa capire temi che sono all'attenzione di tutti. Ero a Genova al G8, mi bruciarono la Fiat 500, provai a capire perché qualcuno l'aveva fatto. Al ritorno in Svezia trovai che ancora si discuteva delle proteste di Goteborg a marzo, ma, come qui, sempre dal punto di vista dell'ordine pubblico. Nel film di Davide Ferrario Le strade di Genova ho visto che hanno bruciato la mia auto perché era vicina a una Volvo. Da lì ho provato a capire, lavorando per accostamenti, senza avere una tesi preventiva. Cuba è l'esempio del non consumismo anche se questo stile è imposto da una dittatura. Zerzan è stato molto disponibile, lo si contatta anche attraverso internet ma è solo uno che ha letto e scritto molto, rifiuta di essere ispiratore di qualcuno". Il regista: Nato nel 1967 in Italia, trasferitosi all'età di 18 anni in Svezia, dove tuttora vive e lavora. Qui, a differenza dell'Italia, Gandini ha trovato spazi di diffusione dei suoi film: si pensi che la Tv pubblica svedese ha proiettato Surplus alle 21 di un sabato sera. Filmografia: "Raja Sarajevo" (1994), "Not Without Prijedor" (1995), "Amerasians-the 100.000 children of americans soldiers left in Vietnam" (1998), "SACRIFICIO-Who betrayed Che Guevara?" (2001). Associazione Documè Via S. Pio V, 14/c 10125 Torino <http://www.docume.org>www.docume.org +39(0)116694833
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