"Revolution Will Not Be Televised" + "Surplus" a D ocumè nel Parco



Ciao a tutti,
avete mai pensato a quante  "storie" si perdono nell'etere perché i
media  le  "omettono" o  non le  reputano degne di nota? Fortunatamente ci
sono documentaristi coraggiosi  e fortunati che trovandosi al posto giusto
al momento giusto, possono rivelarci quella parte di realtà oscurata... Un
ottimo esempio è dato da Kim Bartley e Donnacha O'Brian, i registi di
"Revolution Will Not Be Televised", in programma venerdì 15 luglio a Documè
nel Parco: andati in Venezuela per ritrarre il volto più personale di Hugo
Chavez, Bartley e O' Brian assistono in prima persona al golpe che in poche
ore ha spodestato il  presidente venezuelano e con assoluta onestà e
trasparenza ce ne ripropongono i retroscena.
Il film in lingua originale sarà preceduto a grande richiesta dalla replica
di "Surplus", il dirompente e applauditissimo film di Erik Gandini.

Documè
Circuito Indipendente del Documentario Etico e Sociale
Venerdì 15 luglio ore 21.30
Parco del Valentino, c.so Vittorio Emanuele II angolo c.so Massimo D'Azeglio
ingresso libero

THE REVOLUTION WILL NOT BE TELEVISED

di Kim Bartley e Donnacha O'Brian


Irlanda - 2003 - 74' - 35 mm - prod. The Irish Film Board www.chavezthefilm.com
Il 12 aprile 2002 il mondo si svegliò con la notizia che il presidente del
Venezuela Hugo Chavez era stato rimosso dal suo ufficio e sostituito da un
nuovo governo ad interim. Era avvenuto il primo colpo di stato mediatico
del ventunesimo secolo in America Latina. Il Venezuela è il quarto
esportatore mondiale di petrolio, e il terzo più importante fornitore degli
Stati Uniti. Nel 1999 Hugo Chavez era stato eletto democraticamente con una
vittoria schiacciante, con la promessa di mettere fine alla corruzione e
ridistribuire la ricchezza prodotta dal petrolio da cui rimaneva escluso
l'80% della popolazione che vive in totale povertà. Ma dal primo giorno del
suo incarico Chavez si trovò a dover fronteggiare potenti nemici sia
all'esterno che all'interno del paese. Due documentaristi irlandesi Kim
Bartley e Donnacha O Briain erano andati in Venezuela per fare un film
sulla figura carismatica di Chavez, ottenendo il permesso di girare il film
a stretto contatto con il presidente, ma il documentario ha avuto un
destino ben diverso. Il loro film documenta quello che è stato
probabilmente il golpe più breve della storia. E' un documento unico sulla
politica violenta ed uno straordinario ritratto dell'uomo che il Wall
Street Journal ha accreditato di aver reso il Venezuela "il più forte mal
di testa LatinoAmericano per Washington, dopo Cuba".
"Revolution will not be televised" è stato multipremiato nei festival di
tutto il mondo:
Best Documentary, Malaga Int'l Film Festival (Spain), Needle Award, Seattle
Film Festival (USA), Le Prix George du Beau Regard International, Best
Documentary, FID Marseilles Film Festival (France); Best Feature
Documentary,  Galway Film Fleadh, (Ireland); The David Wolper Documentary
Film Grand Prize, for Best Documentary, 2003 Wine & Country Film Festival
(USA); 1st Prize, Best Documentary, 3 Continents Film Festival, (South
Africa); The Silver Hugo Award, Chicago International Film Festival, (USA);
24th Durban International Film Festival, Best Documentary  eThekwini Film
Award , 'KITE' Award for Best Documentary, 2º Festival Internacional de
Cine para la Infancia y la Juventud, Buenos Aires, Argentina, Best
Documentary, 16th Seagate Foyle Film Festival, Northern Ireland; 'Special
Mention' from the International Jury of the 44th Festival dei Popoli,
Florence Film Festival Milagro Award for Best Latino film, Santa Fe Film
Festival, USA Best Documentary, International Documentary Awards (IDA's),
USA, Global Television Grand Prix, Banff 2003 Television Festival, Best
Social and Political Documentary, Banff 2003 Television Festival, Golden
Nymph Award, Monte Carlo, Golden Link Award, EBU European Co-production of
the Year, Best Documentary Prix Italia 2003, Best Documentary ESB Media
Awards, Overall Award for Best Journalism ESB Media Awards, Best
International Documentary,
Grierson 2003: The British Documentary Awards,Best Newcomer Award, Grierson
2003: The British Documentary AwardsŠ

I registi:
Kim Bartley è una freelance, produttrice e regista, ha diretto documentari
per molte associazioni umanitarie in Africa e Sud America. Nel 2002 ha
prodotto il documentario "The Hunt" per Roger Casement.
Donnacha O Briain: Produttore e regista, ha lavorato in produzioni in
Russia, Sud Est asiatico,  Australia e Irlanda.




SURPLUS

di Erik Gandini
Svezia/Italia - 2003 - 52' - Super 16mm/ DV-CAM - produzione ATMO

"Surplus: terrorized into being consumers" è un documentario di contenuti
forti e di perizia tecnica. Le contraddizioni del mondo moderno si
materializzano nelle immagini della tv, nei volti dei capi politici, nei
simboli del consumismo, negli scontri durante il G8, nel lavoro di operai
indiani, nella Cuba di Fidel Castro. Il commento parlato è affidato
principalmente a John Zerzan, intellettuale anarchico americano,
intervistato appositamente per il film. La sua posizione radicale ha
portato a considerarlo  l'ideologo dei black block; lui, pur non
dichiarandosi tale, sostiene che "distruggere banche e vetrine non è
violenza, è più violento stare a guardare Mtv ingurgitando cibo svaccati
sul divano".
In realtà, il commento più incisivo è ottenuto dalla ricerca tecnica,
attraverso cui il documentario si sviluppa con un ritmo che lo avvicina
molto al  videoclip. Il regista si è affidato in gran parte alle
potenzialità del montaggio e del commento musicale, dai quali nasce la vera
e propria denuncia. L'accostamento ragionato in termini sarcastici di voci
e immagini (molto utilizzata la reiterazione) sono la maniera più efficace
per l'evidenziare l'assurdità di un mondo in cui "il 20% della popolazione
consuma l'80% delle risorse". Nel 2003  Surplus ha vinto il Silver Wolf
award, come miglior documentario al festival IDFA di Amsterdam.

Dichiarazione del regista: "Non voglio dare messaggi - racconta - e non
prendo posizione, sono un cineasta, mi interessa capire temi che sono
all'attenzione di tutti. Ero a Genova al G8, mi bruciarono la Fiat 500,
provai a capire perché qualcuno l'aveva fatto. Al ritorno in Svezia trovai
che ancora si discuteva delle proteste di Goteborg a marzo, ma, come qui,
sempre dal punto di vista dell'ordine pubblico. Nel film di Davide Ferrario
Le strade di Genova ho visto che hanno bruciato la mia auto perché era
vicina a una Volvo. Da lì ho provato a capire, lavorando per accostamenti,
senza avere una tesi preventiva. Cuba è l'esempio del non consumismo anche
se questo stile è imposto da una dittatura. Zerzan è stato molto
disponibile, lo si contatta anche attraverso internet ma è solo uno che ha
letto e scritto molto, rifiuta di essere ispiratore di qualcuno".

Il regista:
Nato nel 1967 in Italia, trasferitosi all'età di 18 anni in Svezia, dove
tuttora vive e lavora. Qui, a differenza dell'Italia, Gandini  ha trovato
spazi di diffusione dei suoi film: si pensi che la Tv pubblica svedese ha
proiettato Surplus alle 21 di un sabato sera.

Filmografia:
"Raja Sarajevo" (1994), "Not Without Prijedor" (1995), "Amerasians-the
100.000 children of americans soldiers left in Vietnam" (1998),
"SACRIFICIO-Who betrayed Che Guevara?" (2001).


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