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Dopo l'11 settembre, l'11 marzo e gli attentati di Londra, l'Europa puņ ripartire dall'11 luglio
- Subject: Dopo l'11 settembre, l'11 marzo e gli attentati di Londra, l'Europa puņ ripartire dall'11 luglio
- From: Francesco Lauria <francescollauria at yahoo.it>
- Date: Fri, 8 Jul 2005 14:06:42 +0200 (CEST)
Dopo l'11 settembre e l'11 marzo e gli attentati di
Londra l'Europa può ripartire dall'11 luglio.
In queste ore di lutti e disorientamento la politica e
con essa la memoria possono e devono fornire un
messaggio forte di visione e speranza.
Di fronte alle bombe di Londra che ci hanno fatto
tornare alla mente l'11 settembre di New York e l'11
marzo di Madrid, non possiamo farci avvolgere nella
spirale cieca della violenza infinita.
Invece di invocare controproducenti e risibili scontri
di civiltà l'Europa deve ritrovare se stessa, un
progetto e uno slancio nonviolento verso il futuro.
Lunedì 11 luglio cadrà il decimo anniversario
dall'orrenda strage di Srebrenica.
Ricordiamoci, come affermava Jean Monnet che "fare
l'Europa è fare la Pace" e che un'Europa egoista e
ripiegata su se stessa è anche un'Europa più debole ed
esposta alla barbarie del terrorismo.
Un'Europa viva non può accettare al proprio interno
che i Balcani, tutti i Balcani, continuino ad essere
considerati un buco nero, da lasciare in mano alle
mafie ed a inquietanti e rinfocolati nazionalismi.
L'Europa, provata dalla crisi istituzionale provocata
dai referendum francese ed olandese e dagli attentati
di Londra, può riscoprire la propria visione di pace e
coesione ripartendo da Srebrenica, dal prossimo 11
luglio.
A dieci anni dalla scomparsa di Alexander Langer, a
pochi giorni dalla nuova sfida del terrorismo.
Francesco Lauria, Parma
Europa Plurale per un federalismo globale
Londra l'Europa può ripartire dall'11 luglio.
In queste ore di lutti e disorientamento la politica e
con essa la memoria possono e devono fornire un
messaggio forte di visione e speranza.
Di fronte alle bombe di Londra che ci hanno fatto
tornare alla mente l'11 settembre di New York e l'11
marzo di Madrid, non possiamo farci avvolgere nella
spirale cieca della violenza infinita.
Invece di invocare controproducenti e risibili scontri
di civiltà l'Europa deve ritrovare se stessa, un
progetto e uno slancio nonviolento verso il futuro.
Lunedì 11 luglio cadrà il decimo anniversario
dall'orrenda strage di Srebrenica.
Ricordiamoci, come affermava Jean Monnet che "fare
l'Europa è fare la Pace" e che un'Europa egoista e
ripiegata su se stessa è anche un'Europa più debole ed
esposta alla barbarie del terrorismo.
Un'Europa viva non può accettare al proprio interno
che i Balcani, tutti i Balcani, continuino ad essere
considerati un buco nero, da lasciare in mano alle
mafie ed a inquietanti e rinfocolati nazionalismi.
L'Europa, provata dalla crisi istituzionale provocata
dai referendum francese ed olandese e dagli attentati
di Londra, può riscoprire la propria visione di pace e
coesione ripartendo da Srebrenica, dal prossimo 11
luglio.
A dieci anni dalla scomparsa di Alexander Langer, a
pochi giorni dalla nuova sfida del terrorismo.
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