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è uscito il libro "ESCALATION-ANATOMIA DELLA GUERRA INFINITA"
- Subject: è uscito il libro "ESCALATION-ANATOMIA DELLA GUERRA INFINITA"
- From: "P.R.C. - area ESSERE COMUNISTI" <prc.esserecomunisti at tiscali.it>
- Date: Thu, 16 Jun 2005 17:49:01 +0200
È uscito il libro: "ESCALATION,anatomia della guerra infinita" Autori: Alberto Burgio, Manlio Dinucci, Vladimiro Giacchè ED:Derive Approdi-collana "Fuorifuoco", Roma Anno 2005 euro 13,50. Per presentazioni e copie Ufficio Stampa Deriveapprodi tel. 06-85358977 <mailto:redazione at deriveapprodi.org> redazione at deriveapprodi.org ******************************************************* Il virtuosismo della guerra Guantanamo e industria bellica. «Escalation», un libro sulla politica di potenza Usa Dalla recessione all'intervento militare in Afghanistan e in Iraq c'è un filo rosso che unisce politica economica interna e politica estera degli Usa. La guerra diventa così lo strumento per uscire dalla crisi economica e per affermare l'egemonia mondiale di Washington. E' questa la tesi che attraversa i tre saggi che compongono il volume ENZO MODUGNO Il manifesto, 7/6/2005 Piers Brendon (Gli Anni Trenta, Carocci, ¤ 18,60), storico a Cambridge e responsabile dei Churchill Archives, interpreta come conseguenza diretta della crisi del `29 i principali avvenimenti del decennio che si concluse con la seconda guerra mondiale, e mostra cosa avvenne quando le difficoltà materiali della crisi capitalistica si combinarono con il «fanatismo ideologico di leader disposti a tutto». Se usassimo lo stesso criterio oggi, dovremmo considerare gli avvenimenti recenti come la conseguenza diretta della crisi economica Usa del 2000-01, la più grave dopo il `29, che torna a combinarsi con nuovi fanatismi ideologici di leader - così sembra - disposti a tutto. Quali siano queste leggi del capitalismo che spingono alla guerra, e perché si combinino con questi leader, è appunto l'argomento del libro di Piers Brendon. In un paio di capitoli si ricostruisce la trama della micidiale politica economica che permise alla Germania nazista di superare per prima la grande depressione seguita al `29. Nel 1934 il ministro delle Finanze Schacht diede impulso al rilancio dell'economia finanziando il riarmo con le cambiali «Mefo», note di credito accettate dalle banche e dai fornitori del governo, che garantivano un interesse del 4% ed erano rimborsabili nel 1939. Ma nel 1938 Hitler diede il via alla seconda guerra mondiale evitando i rimborsi che avrebbero fatto crollare l'economia tedesca. La guerra di rapina avrebbe pareggiato i conti. Dalla vicenda esposta da Brendon emergono due temi da riconsiderare. Il nesso tra debito e guerra, perché la guerra ancora oggi costituisce un mezzo per rimandare il pagamento del debito che gli Usa non hanno intenzione di pagare. E, soprattutto, il nesso tra militarismo e ripresa economica. L'economia della Germania nazista infatti si era ripresa col riarmo, cioè prima che la guerra di rapina assicurasse le risorse, i mercati e i campi di investimento. Lo stimolo militare Dopo sessant'anni questo addivenire ad una nuova normativa regionale in grdelle amministrazioni Usa. Non più semplicemente a sostegno delle dinamiche economiche dell'espansione imperialistica, ma in sostituzione di esse: è questo il tema rilevante del saggio «L'economia della guerra infinita» di Vladimiro Giacché, nel volume collettivo Escalation (DeriveApprodi, pp. 288, ¤ 13,50), che contiene anche i contributi di Manlio Dinucci e Alberto Burgio. Il saggio di Giacché può essere accostato al libro di Brendon perché anche in questo testo si interpreta la guerra come conseguenza diretta di una grave crisi economica, quella manifestatasi negli Stati uniti con lo scoppio della bolla speculativa del marzo 2000 e con la recessione iniziata nel marzo 2001, dunque ben prima dell'11 settembre. La guerra - si sostiene - è stata usata consapevolmente come la «continuazione dell'economia con ori di notevoli differenze linguistiche e culturali, ma anche drammatici momenti nel corso dei quali interessi economici, pregiudizi ideologici e nazionalismi hanno distrutto con la forza delle armi e con tanto inutile sangue le speranze di convivenza e fraternità. La Regione persegue lobiettivo di una progressiva smilitarizzazione del proprio territorio e la riconversione delle strutture militari, anche attualmente funzionanti, in strutture civili che rispettino i diritti delluomo. Tuttavia la presenza di strutture militari che ancora oggi hanno un pesante impatto sul territorio (sia italiane, sia straniere come la base Usaf di Aviano che detiene armi di distruzione di massa) indicano che, anche a livello simbolico, il percorso per il raggiungimento di una vera e propria stagione di pace e convivenza fra i popoli è ancora lungo. La Regione in piena sintonia con le istituzioni locali e la popolazione si oppone altresì allapertura a Gradisca dIsonzo di un Centro di Permanenza Temporanea per cittadini stranieri considerato luogo di segregazione e di ingiusta detenzione. La recente pubblicazione della Legge regionale sullaccoglienza e lintegrazione dei cittadini stranieri costituisce un importante occasione per sostenere la crescita di una società multiculturale e aperta allaccettazione della diversità. Si rende pertanto necessario un percorso comune che porti alla stesura di una bozza programmatica, incentrata soprattutto sul concetto gandhiano di nonviolenza attiva, che proponga la promozione di una cultura della pace attraverso lo sviluppo di un ampio raggio di attività e programmi. Lobiettivo è quello di configurare la regione come centro propositivo di studi e ricerche, di iniziative formative, ricreative e didattiche che abbiano come finalità la crescita di una cultura attuale della convivenza, della giustizia, della nonviolenza attiva, dellaccoglienza nella reciprocità, della cooperazione solidale fra i popoli. E importante pertanto sostenere lo sviluppo di una cultura della pace a livello degli enti locali e delle associazioni operanti sul territorio e stabilire relazioni sinergiche rispetto alla legislazione regionale sulla cooperazione, sullimmigrazione e sul volontariato sociale. Gruppo di coordinamento per il DDL sulla Pace ************* Coordinatore del gruppo per la legge sulla pace Andrea Bellavite Regione Friuli Venezia Giulia Lucio Pellegrini Michele Negro Rossana Puntin Gianfranco Schiavone Alessandro Fabbri Francesca Tessaro Emanuele Tuillier Presidente Crelp Silvano Buttignon Referenti provinciali tavola della pace Alessandro Capuzzo Silvia Altran Lorenzo Croattini Alessandro De Paoli Beati i Costruttori di Pace Tiziano Tissino Donne in nero Udine Annalisa Comuzzi Centro Balducci Pierluigi Di Piazza Rappresentanti tenda della pace Antonella Fiore (Udine) Genni Fabrizio (Monfalcone) Rappr. Movimento Pordenone Carlo Mayer Giuseppe Rizzardo - -- Tiziano Tissino *Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista.* mailto: t.tissino at itaca.coopsoc.it -----BEGIN PGP SIGNATURE----- Version: GnuPG v1.2.1 (MingW32) Comment: Using GnuPG with Thunderbird - http://enigmail.mozdev.org iD8DBQFCsZvj9INhm6ji244RAiidAJ4iFFNL65NV6JLH7E5eCNHI+Yz/mQCdHspt r+Q1ibxXOcnqdVcsT5UFZxw= =7OHj -----END PGP SIGNATURE-----
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