è uscito il libro "ESCALATION-ANATOMIA DELLA GUERRA INFINITA"



È uscito il libro:

"ESCALATION,anatomia
della guerra infinita"

Autori: Alberto Burgio, Manlio Dinucci, Vladimiro Giacchè

ED:Derive Approdi-collana "Fuorifuoco", Roma
Anno 2005  euro 13,50.


Per presentazioni e copie
Ufficio Stampa Deriveapprodi tel. 06-85358977
 <mailto:redazione at deriveapprodi.org> redazione at deriveapprodi.org

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Il virtuosismo della guerra

Guantanamo e industria bellica. «Escalation», un libro
sulla politica di potenza Usa

Dalla recessione all'intervento militare in
Afghanistan e in Iraq c'è un filo rosso che unisce
politica economica interna e politica estera degli
Usa. La guerra diventa così lo strumento per uscire
dalla crisi economica e per affermare l'egemonia
mondiale di Washington. E' questa la tesi che
attraversa i tre saggi che compongono il volume

ENZO MODUGNO
Il manifesto, 7/6/2005

Piers Brendon (Gli Anni Trenta, Carocci, ¤ 18,60), storico a Cambridge e
responsabile dei Churchill Archives, interpreta come conseguenza diretta
della crisi del `29 i principali avvenimenti del decennio che si concluse
con la seconda guerra mondiale, e mostra cosa avvenne quando le difficoltà
materiali della crisi capitalistica si combinarono con il «fanatismo
ideologico di leader disposti a tutto». Se usassimo lo stesso criterio
oggi, dovremmo considerare gli avvenimenti recenti come la conseguenza
diretta della crisi economica Usa del 2000-01, la più grave dopo il `29,
che torna a combinarsi con nuovi fanatismi ideologici di leader - così
sembra - disposti a tutto. Quali siano queste leggi del capitalismo che
spingono alla guerra, e perché si combinino con questi leader, è appunto
l'argomento del libro di Piers Brendon. In un paio di capitoli si
ricostruisce la trama della micidiale politica economica che permise alla
Germania nazista di superare per prima la grande depressione seguita al
`29. Nel 1934 il ministro delle Finanze Schacht diede impulso al rilancio
dell'economia finanziando il riarmo con le cambiali «Mefo», note di credito
accettate dalle banche e dai fornitori del governo, che garantivano un
interesse del 4% ed erano rimborsabili nel 1939. Ma nel 1938 Hitler diede
il via alla seconda guerra mondiale evitando i rimborsi che avrebbero fatto
crollare l'economia tedesca. La guerra di rapina avrebbe pareggiato i conti.

Dalla vicenda esposta da Brendon emergono due temi da riconsiderare.

Il nesso tra debito e guerra, perché la guerra ancora oggi costituisce un
mezzo per rimandare il pagamento del debito che gli Usa non hanno
intenzione di pagare. E, soprattutto, il nesso tra militarismo e ripresa
economica. L'economia della Germania nazista infatti si era ripresa col
riarmo, cioè prima che la guerra di rapina assicurasse le risorse, i
mercati e i campi di investimento.

Lo stimolo militare

Dopo sessant'anni questo addivenire ad una nuova normativa regionale in grdelle amministrazioni Usa. Non più semplicemente a sostegno delle dinamiche
economiche dell'espansione imperialistica, ma in sostituzione di esse: è
questo il tema rilevante del saggio «L'economia della guerra infinita» di
Vladimiro Giacché, nel volume collettivo Escalation (DeriveApprodi, pp.
288, ¤ 13,50), che contiene anche i contributi di Manlio Dinucci e Alberto
Burgio.

Il saggio di Giacché può essere accostato al libro di Brendon perché anche
in questo testo si interpreta la guerra come conseguenza diretta di una
grave crisi economica, quella manifestatasi negli Stati uniti con lo
scoppio della bolla speculativa del marzo 2000 e con la recessione iniziata
nel marzo 2001, dunque ben prima dell'11 settembre. La guerra - si sostiene
- è stata usata consapevolmente come la «continuazione dell'economia con
ori di notevoli differenze linguistiche e culturali,
ma anche drammatici momenti nel corso dei quali interessi economici,
pregiudizi ideologici e nazionalismi hanno distrutto con la forza delle armi
e con tanto inutile sangue le speranze di convivenza e fraternità.

La Regione persegue lobiettivo di una progressiva smilitarizzazione del
proprio territorio e la riconversione delle strutture militari, anche
attualmente funzionanti, in strutture civili che rispettino i diritti
delluomo. Tuttavia la presenza di strutture militari che ancora oggi hanno
un pesante impatto sul territorio (sia italiane, sia straniere come la base
Usaf di Aviano che detiene armi di distruzione di massa) indicano che, anche
a livello simbolico, il percorso per il raggiungimento di una vera e propria
stagione di pace e convivenza fra i popoli è ancora lungo. La Regione in
piena sintonia con le istituzioni locali e la popolazione si oppone altresì
allapertura a Gradisca dIsonzo di un Centro di Permanenza Temporanea per
cittadini stranieri considerato luogo di segregazione e di ingiusta
detenzione. La recente pubblicazione della Legge regionale sullaccoglienza
e lintegrazione dei cittadini stranieri costituisce un importante occasione
per sostenere la crescita di una società multiculturale e aperta
allaccettazione della diversità.

Si rende pertanto necessario un percorso comune che porti alla stesura di
una bozza programmatica, incentrata soprattutto sul concetto gandhiano di
nonviolenza attiva, che proponga la promozione di una cultura della pace
attraverso lo sviluppo di un ampio raggio di attività e programmi.
Lobiettivo è quello di configurare la regione come centro propositivo di
studi e ricerche, di iniziative formative, ricreative e didattiche che
abbiano come finalità la crescita di una cultura attuale della convivenza,
della giustizia, della nonviolenza attiva, dellaccoglienza nella
reciprocità, della cooperazione solidale fra i popoli. E importante
pertanto sostenere lo sviluppo di una cultura della pace a livello degli
enti locali e delle associazioni operanti sul territorio e stabilire
relazioni sinergiche rispetto alla legislazione regionale sulla
cooperazione, sullimmigrazione e sul volontariato sociale.

Gruppo di coordinamento per il DDL sulla Pace

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Coordinatore del gruppo per la legge sulla pace
Andrea Bellavite

Regione Friuli Venezia Giulia
Lucio Pellegrini
Michele Negro
Rossana Puntin
Gianfranco Schiavone
Alessandro Fabbri
Francesca Tessaro
Emanuele Tuillier

Presidente Crelp
Silvano Buttignon

Referenti provinciali tavola della pace
Alessandro Capuzzo
Silvia Altran
Lorenzo Croattini
Alessandro De Paoli

Beati i Costruttori di Pace
Tiziano Tissino

Donne in nero Udine
Annalisa Comuzzi

Centro Balducci
Pierluigi Di Piazza

Rappresentanti tenda della pace
Antonella Fiore  (Udine)
Genni Fabrizio (Monfalcone)

Rappr. Movimento Pordenone
Carlo Mayer
Giuseppe Rizzardo




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Tiziano Tissino
*Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un
mondo finito è un folle, oppure un economista.*
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