11/06 Milano: PER UNA SANA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE




Città dell'Uomo

Associazione fondata da Giuseppe Lazzati



Incontro di studio

 PER UNA SANA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

A dieci anni dal discorso di Giuseppe Dossetti al convegno di Milano di
Città dell'uomo



Milano, sabato 11 giugno 2005, ore 9-13



Presso l'Auditorium del Centro San Fedele, Via Hoepli 3, 20121 MILANO

(MM1 Duomo)


Relazione di Valerio ONIDA, presidente emerito della Corte Costituzionale


Interventi programmati di:



Enzo Balboni, Università Cattolica di Milano;

Vittorio Grevi, Università di Pavia;

Alessandro Pizzorusso, Università di Pisa



Conclusioni: Leopoldo Elia, presidente emerito della Corte Costituzionale



Introduce e coordina: Guido Formigoni, presidente Città dell'Uomo




Aderiscono all'iniziativa:

Acli di Milano; Agire politicamente; Associazione Libertà e giustizia;
Associazione Rosa Bianca; Azione cattolica ambrosiana; Centro sociale
ambrosiano;  Cgil nazionale; Circoli Dossetti; Cisl nazionale;  Comitati
Dossetti per la Costituzione; Cristiano sociali; Fondazione Ambrosianeum;
Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie;  Pax Christi di Milano.



L'iniziativa si colloca nella scia di un'attenzione originaria della nostra
associazione alla Costituzione e alla promozione dei valori e del ruolo del
testo del 1948 (considerato da Giuseppe Lazzati la vera «stella polare» di
tutta una cultura politica). Dieci anni fa, nel gennaio del 1995, don
Giuseppe Dossetti tenne a Milano, proprio a un convegno organizzato da
Città dell'uomo, uno dei suoi ultimi fondamentali discorsi, in cui
criticava la nozione di «seconda repubblica», contrapponeva una «sana
democrazia» ai «miti antidemocratici», avanzava il tema della «mitologia
sostitutiva» (l'accanimento sulle riforme costituzionali era riletto come
una scappatoia rispetto alle difficoltà della maggioranza politica di
destra ad affrontare i veri problemi del paese). Tracciava infine anche
alcune ipotesi di correzione della parte ordinamentale della costituzione,
smentendo l'etichetta del «conservatore» che gli era stata affibbiata. Oggi
siamo in una condizione analoga, ma con la preoccupazione di dover
affrontare un progetto di riforma approvato in prima lettura dal
parlamento, frutto di mediazioni politiche di basso profilo e destinato -
ove entrasse in vigore - a snaturare pericolosamente gli equilibri
democratici. Il convegno vuole quindi rilanciare una riflessione e una
convergenza di attenzioni e di impegni sulla salvaguardia del patrimonio
della Costituzione repubblicana, fondamento della nostra democrazia.