Solidarietà con gli studenti di Torino



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Solidarietà con gli studenti di Torino. Gli uomini di Sharon fuori dalle
università.
I leader della sinistra italiani non vadano da Sharon



L'Italia continua ad essere uno strano paese. Come direbbe Pasolini, quando
i fatti avvengono da una parte,  i politici, i commentatori, gli opinion
maker guardano sempre da un'altra.



1) I fatti sono noti: in alcune università italiane, gli studenti hanno
contestato la presenza di diplomatici israeliani in alcune lezioni. La
contestazione era conseguente alla critica della politica del governo
israeliano nei confronti della popolazione palestinese, una politica che E'
stata ripetutamente condannata dalle Nazioni Unite ed anche, più
recentemente, dalla Corte Internazionale dell'Aja. Un segno evidente che
quegli studenti avevano seri e giustificati motivi per contestare i
rappresentanti di un governo che - secondo le più autorevoli istituzioni
della comunità internazionale - viola i diritti umani di un altro popolo -
i palestinesi - sottoposto ad un regime di occupazione militare e coloniale
e, secondo alcune denunce, ad un vero e proprio regime di apartheid sia
all'interno dei confini israeliani sia nei territori palestinesi occupati.

Questi sono i fatti. Ma la testa girata dei politici, dei commentatori e
dei giornalisti, si E' prestata ancora una volta ad una manipolazione della
realtà messa in campo dal consueto e sperimentato pressing mass mediatico
dei gruppi israeliani e filo-israeliani attivi nel nostro paese.

La contestazione ad un ambasciatore e ai suoi collaboratori- rappresentanti
politici di uno Stato - E' stata trasformata in un'altra cosa completamente
diversa. E' stata così diffusa una percezione errata e strumentale secondo
cui nelle università italiane si contestano i professori o gli studenti di
origine ebraica. Una menzogna ed una falsità a cui solo la meschinità o
l'opportunismo si sono potuti prestare. Se a quelle lezioni fossero stati
invitati Mordecai Vanunu o Ury Avneri - esponenti delle coscienze
democratiche in Israele - sarebbero stati accolti a braccia aperte.



2) Esiste per fortuna una consolazione ed una controprova: gli studenti e
la gente comune conoscono la verità su quanto avvenuto nelle università di
Pisa, Firenze e Torino (e ci auguriamo anche in altre qualora ce ne sia la
necessità) e qualsiasi sondaggio conferma come l'opinione pubblica italiana
riesca a discernere benissimo tra chi siano gli oppressi e gli oppressori
in Palestina. Il problema di immagine di Israele, non sono i comitati di
solidarietà con il popolo palestinese ma gli atti concreti che perpetra
contro i palestinesi e le conclusioni - negative per Israele - che ne
ricava l'opinione pubblica italiana.



3) Ma la testa girata della "politica" non commette solo l'errore di
subordinarsi a questa campagna mediatica di manipolazione della verità
(talmente esagerata da rivelarsi controproducente). Il segretario dei DS
Fassino, dopo essere stata contestato in piazza per la sua decisione di
incontrare Sharon nel suo prossimo viaggio in Israele, da un lato scatena
anatemi contro il segretario del PdCI Diliberto "reo" di aver salutato e
solidarizzato con i manifestanti che chiedevano ai leader dell'Unione di
non incontrare Sharon ma Mordecai Vanunu, dall'altro continua a
sottovalutare come nel popolo della sinistra ci siano 2milioni e 200mila
voti che gli servono per vincere le elezioni e che non sembrano più
disposti ad accettare tutto da parte dei leader dell'Unione.

Siamo ormai all'assurdo che nella Prima Repubblica i governi italiani
dovevano ricevere la benedizione da Washington. Adesso devono andare a
farsi legittimare anche a Tel Aviv ancora prima di insediarsi. Questa cosa
non sta né in cielo né in terra.



4) Cogliamo dunque l'occasione per inviare il nostro messaggio di piena
solidarietà agli studenti dell'università di Torino (così come abbiamo
fatto per quelli di Pisa e di Firenze) facendogli sapere di poter contare
su una vasto movimento di solidarietà che gli riconosce il fatto di avere
in qualche modo difeso la dignità democratica e la sovranità nelle
università italiane. Se lo riterranno necessario verremo a Torino da tutta
l'Italia a portare visibilmente la nostra solidarietà così come avvenuto a
Pisa e a Firenze.

In secondo luogo vogliamo inviare un messaggio di solidarietà anche al
segretario del PdCI Oliviero Diliberto che continua a sottrarsi al
servilismo dei leader politici dell'Unione verso i governi di Washington e
Tel Aviv ed a rivendicare a testa alta la sua solidarietà con il popolo
palestinese.



Quindici anni fa nessuno avrebbe mai pensato che Nelson Mandela potesse
diventare il presidente di un Sudafrica senza più apartheid, eppure eravamo
impegnati in campagne di boicottaggio che avevano proprio l'obiettivo di
isolare a livello internazionale il regime sudafricano.

Quindici anni fa la campagna di manipolazione mediatica che occulta dietro
il polverone dell'antisemitismo ogni critica a Israele avrebbe avuto
successo. Oggi non ne ha più. La realtà dei fatti - in Palestina come in
Italia - E' più penetrante, efficace e convincente delle menzogne. Le
ultime elezioni in Italia o quella di Mandela in Sudafrica dovrebbero
averlo insegnato un po' a tutti.





Il Forum Palestina

Il Comitato "Con la Palestina nel cuore"