LE VITTIME DI NASSIRIYA MORTE PER IL PETROLIO DELL'ENI






IRAQ: LE VITTIME DI NASSIRIYA MORTE PER IL PETROLIO DELL'ENI

L'ENI e il Governo si scusino con le famiglie dei soldati italiani e degli
iracheni e con il popolo italiano





Quanto sosteniamo da tempo, sempre smentiti dal Governo e dall'ENI, si E'
rivelato vero: le truppe italiane sono a Nassiriya per proteggere il
contratto firmato dall'ENI con Saddam Hussein, per lo sfruttamento
dell'omonimo campo petrolifero. Ecco perché, e per chi, sono morti i
militari italiani.



Tutte le frottole sulla "operazione umanitaria" e sul "portare la
democrazia" si sgonfiano come quelle sulle armi di distruzione di massa:
già sei mesi prima delle guerra, mentre gli ispettori dell'Onu erano in
Iraq, il Consiglio di Sicurezza discuteva, il Governo stava già studiando
dove mandare le proprie truppe.



Già a suo tempo avevamo denunciato che, prima dell'arrivo dei militari, nel
giugno 2003, erano volati a Nassiriya, su un aereo militare, esponenti
dell'ENI, ora si apprende che questa non E' una coincidenza.



Ci chiediamo se ora l'ENI assumerà la responsabilità che le compete nei
confronti delle famiglie che hanno perso un congiunto per sorvegliare i
suoi barili di petrolio e nei confronti dei civili  iracheni rimasti
vittime nella "battaglia dei ponti".



Ci chiediamo se il Governo ammetterà di aver mentito agli italiani sugli
obiettivi della presenza a Nassiriya e sul fatto che la discussione
sull'invio delle truppe era una pura copertura di decisioni già prese.



Mai tanto vero si E' rivelato lo slogan del movimento pacifista americano:
No blood for Oil.



Oggi torniamo a chiedere con maggior forza il ritiro immediato delle truppe
italiane e l'avvio di una nuova fase che sia finalizzata con atti politici,
diplomatici ed economici a sostenere un processo di dialogo tra le diverse
componenti irachene, che sia autonomo dalle forze occupanti e che favorisca
la riconquista della sovranità e sconfigga il terrorismo.



Invitiamo tutto il popolo della pace a mettere in atto una diffusa campagna
di denuncia e di boicottaggio non-violento dell'ENI, come sta facendo da
tempo il movimento pacifista statunitense con le multinazionali Bechtel e
Halliburton.





Un ponte per aveva denunciato il vero motivo della presenza italiana a
Nassiriya all'indomani dell'attentato nel novembre 2003, lo aveva scritto
sul "Il Manifesto" il 16 gennaio 2004 e ripetuto il 18 marzo 2004 nel
convegno "La ricostruzione in Iraq. Un gioco di interessi".



Un ponte per…







"Un ponte per..."Associazione Non Governativa di Volontariato per la
Solidarietà Internazionale

ONG - piazza Vittorio Emanuele II, 132 00185 ROMA

tel.0644702906  mail to: stampa at unponteper.it

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