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Una lettera ai vescovi per parlare al Papa: «La Chiesa dica a no alla guerra»
- Subject: Una lettera ai vescovi per parlare al Papa: «La Chiesa dica a no alla guerra»
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 24 Apr 2005 01:34:52 +0200
23.04.2005 Una lettera ai vescovi per parlare al Papa: «La Chiesa dica a no alla guerra» Toni Fontana (da L'Unità on line)Le adesioni stanno arrivando a centinaia, aderiscono gruppi di base, associazioni giovanili, e soprattutto sacerdoti che operano in special modo nelle regioni del nord-est, ma anche al sud e al centro. Il documento porta la data «Pasqua 2005», ma non a caso circola proprio in questi giorni e la maggior parte delle adesioni sono arrivate di recente. La «lettera aperta» potrebbe essere titolata «il forte disagio» che molti religiosi e laici provano di fronte al fatto che la Chiesa e, nello specifico la Conferenza episcopale italiana, non prendono posizione su «pace e guerra, opzione preferenziale per i poveri, legalità e illegalità». Un manifesto insomma che i firmatari propongono alla discussione tra i cattolici e soprattutto pongono all’attenzione dei vescovi italiani e che ricalca un analoga <http://www.unita.it/index.asp??SEZIONE_COD=&TOPIC_ID=39903>presa di posizione dello scorso dicembre sottoscritta dai religiosi Alex Zanotelli, Albino Bizzotto, Luigi Ciotti, Andrea Gallo, dal giornalista Renzo Giacomelli, dal teologo Carlo Molari in occasione dell’attacco militare americano contro la città irachena di Falluja.
Quello della guerra è infatti il primo tema tra quelli elencati nella «lettera aperta». «Gli avvenimenti tumultuosi, la povertà e la fame combinate con tutte le forme di violenza, il malessere del pianeta - si legge nel <http://www.beati.org/documenti/2005/0013.htm>documento pubblicato sul sito <http://www.beati.org>beati.org - non mettono in evidenza solo l’inadeguatezza delle nostre risposte, ma costituiscono le grande domande di Dio sul nostro annuncio della salvezza, sul modo in cui, per la nostra fede in Gesù, rispondiamo alla storia». Nel capitolo dedicato alla guerra si legge tra l’altro: «Perché non abbiamo il coraggio, in nome di Cristo, di dire no alla guerra sempre, dovunque e comunque perché la guerra è sempre violenza?... Le armi sono sempre state, anche oggi, lo strumento della pace imperiale, quella dei crocifissori e non della pace cristiana..».
Riferendosi all’Iraq la lettera prosegue affermando che «si avalla come missione di pace un’occupazione militare seguita alla guerra preventiva che lo stesso papa Giovanni Paolo II ha definito immorale, al di fuori di ogni diritto nazionale e internazionale». Nella parte dedicata alla legge Bossi-Fini il documento afferma che «gli immigrati sono la denuncia fatta carne dell’ingiustizia mondiale che arriva a casa nostra». Gli altri punti sono la denuncia della «demolizione dello stato sociale» e dell’«illegalità» (modifiche della Costituzione, emanazione di legge a difesa di privilegi...). I promotori dell’iniziativa intendono promuovere una discussione su questi temi e pensano ad un «evento comunitario e gioioso» che potrebbe aver luogo all’Arena di Verona.
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