Progetto saltimbanchi, diario di bordo 4.



Mercoledi', 6. di aprile

Oggi e' l'ultimo giorno nella zona di Bethleheem.
Abbiamo concluso il nostro programma con INAD Theatre nelle scuole con un ultimo spettacolo in un asilo - per disabili e non - a Al Khader, un villaggio limitrofo verso Hebron. Delicatamente e con molta attenzione e molta tenerezza abbiamo, ala fine, scatenato un delirio con tanto di corteo musicale nel cortile dell'asilo.
Dopo una visita alla chiesa di S. Giorgio, un convento luogo di culto e pellegrinaggio per cristiani e musulmani. In quel momento non c'era nessuno, tranne l'unico monaco che vive li, aspettando tempi migliori anche lui come tanti altri che incontriamo.
Quest'atteggiamento sembra che sia piu' o meno l'unica cosa che la gente si da' come risposta alla situazione.
Pero' se ci pensa un attimo e si cerca di analizzare le prospettive, i tempi che verrano saranno tutt'altro che piu' facili. Parlo della chiusura della zona, che si sta prospettando. 120.000 persone dentro un recinto e un muro di 8m, con tanto di tre porte d'ingresso/uscita. Un incubo: dove trovare lavoro dopo l'universita'? Dove andare per farsi un giro? Dove e come trovare una casa, creare una famiglia? Quindi e' piu probabile che dietro alla relativa calma di adesso si stia preparando una situazione ancora piu atroce.
Poi non c'e' famiglia senza morti, arrestati, malmenati, soldati in casa. A Hebron, ieri, sono stati arrestati dei poliziotti palestinesi dall'esercito israeliano, da un'altra parte altri arresti, comunque l'occupazione c'e' e va avanti e lo stato per i Palestinesi, a questo punto, forse portera' il nome dello stato di Palestina, pero' sara' poco piu' di un'amministrazione di affari interni per dividere la popolazione in sezioni piu gestibili.
Tornando a noi, domani si va a fare visita in un'altra sezione della Westbank, verso il nord, sono curioso.
Avremmo possibilita' di visitare la citta' di Qualkilia, da tempo circondata dal muro e Tulkarem, nelle vicinanze.
Ci aspetta un viaggio di qualche ora, e viaggeremo in modo palestinese:prendi un taxi, scendi, passi al checkpoint, altro taxi, altro checkpoint etc. vi sapro' dire di piu fra un poco.
Solo per ultimo, incontro un collega palestinese (attore) per strada, si scusa tanto per un appuntamento mancato dell'altro giorno: e' stato fermato dagli soldati israeliani per 4 ore... che palle...

Andreas e Stefano
Berretti Bianchi onlus
Corpi civili di pace in Palestina
Info: 00972528662760