Comunicato Stampa//Pax Christi International: Facciamo memoria di Giovanni Paolo II
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- Date: Mon, 4 Apr 2005 16:52:57 +0200
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Pax Christi International Facciamo memoria di
Giovanni Paolo II
Pax Christi International
ha appreso con profonda costernazione della morte di Papa Giovanni Paolo II, un
grande apostolo della giustizia e della pace. Sua
Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme e Presidente
Internazionale, il Segretario Internazionale Etienne De Conghe, i vescovi e gli
aderenti a Pax Christi , hanno pregato per il Papa Giovanni Paolo II in questi
giorni in cui si preparava ad incontrare il volto di Dio. Pax Christi esprime
l’apprezzamento più sincero per l’autorevole testimonianza di pace e di
giustizia offerta da Giovanni Paolo II alla Chiesa Cattolica e all’umanità
intera. Etienne De Conghe,
Segretario Internazionale del movimento cattolico per la pace ha dichiarato:
“Il nostro ultimo ricordo di Papa Giovanni Paolo II sarà la sua inflessibile
fermezza nel promuovere la pace e nell’escludere la guerra come mezzo di
risoluzione dei conflitti. È stato questo il tema dominante del suo
pontificato! Il Papa ha sempre mostrato
un’alta considerazione per Pax Christi tanto da esprimerla in modo esplicito
nel corso dell’udienza privata del 1995 durante il cinquantesimo anniversario
di Pax Christi Internazionale: “Movimenti come il vostro sono preziosi. Essi
aiutano a richiamare l’attenzione delle persone nei confronti della violenza
che infrange l’armonia del genere umano che risiede nel cuore stesso della
creazione. Aiutano a sviluppare una maggiore coscienza in modo che la giustizia
e la ricerca del bene comune. Possano prevalere nelle relazione tra gli
individui e tra i popoli”. Papa Giovanni Paolo II
considerava la costruzione della pace un compito urgente per tutti e non solo
per coloro che, come lui, avevano la possibilità di parlare ed essere ascoltati
dai responsabili della politica mondiale. Egli richiamava tutti e tutte a
compiere “gesti di pace”, mettendo egli stesso in pratica a sua esortazione. E’
stato il primo Papa a visitare tutti i continenti e il suo consueto gesto di
baciare la terra ogni volta che scendeva dall’aereo costituiva al tempo stesso
un simbolo dell’unità del mondo e della preziosità di ogni sua parte. Giovanni Paolo II in molte
occasioni ha offerto esempi di riconciliazione, in special modo nel momento in
cui ha avuto il coraggio di perdonare l’uomo che aveva attentato alla sua vita
nel 1981. Ha pregato per il suo attentatore, Mehmet Ali Agca, e i seguito gli
ha fatto visita in carcere. Sanare le divisioni tra le
religioni ha rappresentato una sua priorità. Nel 1986 i leader religiosi del
mondo su invito del Papa, si riunirono nella città di Assisi e insieme si
impegnarono a lavorare per la pace. Allo stesso modo nel 1986 visitò la
Sinagoga Maggiore di Roma definendo gli ebrei “nostri fratelli maggiori”. Come mai era avvenuto
precedentemente, nel corso del suo pontificato Giovanni Paolo II ha dato
iniziato a chiedere perdono per le colpe commesse dalla Chiesa nella storia. Visitando l’Isola di Goree
in Senegal nel 1992,riferendosi “all’orribile aberrazione di coloro che
riducevano in condizione di schiavitù i fratelli e le sorelle che il Vangelo ha
chiamato a
libertà”, disse: “Da questo santuario africano testimone del dolore nero,
impetriamo perdono dal cielo…” Come parte di una solenne
cerimonia dell’anno giubilare, Giovanni Paolo II chiese perdono dei peccati
commessi contro il popolo di Israele. Mentre pregava in Yad Vashem, il Memorial
dell’Olocausto, nell’anno2000, dichiarò: “ La Chiesa Cattolica è profondamente
rattristata per l’odio, gi atti di persecuzione e gli atteggiamenti antisemiti
diretti contro gli ebrei da parte dei cristiani che si sono manifestati in
alcuni momenti e in alcune situazioni”. In molte occasioni e luoghi
in cui si sono manifestati i peggiori atti contro l’umanità, il Papa ha
ispirato speranza e determinazione per un cambiamento costruttivo: Nel 1979, durante “la
crisi” irlandese: “Rivolgo un appello ai giovani appartenenti a organizzazioni
che fanno ricorso alla violenza… Non ascoltate le vomiche parlano la lingua
dell’odio, della vendetta, della rappresaglia…” Nel 1981 a Hiroshima:
“Ricordare Hiroshima impegnarsi per la pace… Promettiamolo ai nostri fratelli e
alle nostre sorelle: lavoreremo senza sosta per il disarmo e per la messa al
bando di tutte le armi nucleari…” A Coventry, durante la
guerra delle Isole Falkland Malvinas (1982): “La guerra dovrebbe appartenere ad
un passato tragico, alla storia; non dovrebbe trovare posto nell’agenda
dell’umanità per il futuro.”. In ogni crisi
internazionale Giovanni Paolo II si è rivolto a tutte le parti per far
prevalere il dialogo e la ragione sulla violenza. Prima della guerra in Iraq
nel 2003 aveva messo in guardia dicendo che: “la guerra non è mai semplicemente
un’ opzione tra le altre cui far ricorso per risolvere una controversa tra le
nazioni”. Condannando “ogni atto
terrorista” in Medio Oriente, il
Papa nel 2003 dichiarò che “non di muri ha bisogno la Terra Santa ma di ponti”. Papa Giovanni Paolo II ha
approfondito particolarmente i temi della guerra, della pace, della libertà,
della giustizia e dei diritti umani da diversi punti di vista e in ogni
occasione possibile. Le sue lettere encicliche dimostrano la complessità delle
relazioni internazionali in un periodo in cui si riconosceva l’influenza del ruolo
del Papa polacco nel porre fine alla Guerra Fredda tra l’Est e l’Ovest e la
caduta del comunismo in Europa. Nello stesso tempo il Papa ha ripetutamente
identificato “il peccato strutturale” dell’ingiustizia che soffrono i poveri
del mondo e ha criticato duramente il mercato di valori capitalisti che li
sostiene. Pax Christi International
ha apprezzato soprattutto il riconoscimento di Papa Giovanni Paolo II della
necessità di creare una cultura di pace e di nonviolenza. Per più di 25 anni i
suoi messaggi annuali per la Giornata Mondiale della Pace hanno analizzato i
requisiti di un mondo di pace. Le organizzazioni che fanno parte di Pax Christi
in tutto il mondo hanno accolto e diffuso questi temi di riflessione con lo
studio, con la preghiera e promuovendo azioni a livello locale. I membri di Pax Christi
proseguiranno questa azione e faranno
propria la preghiera di Papa Giovanni Paolo II: “Ascoltate la mia voce, è
la voce delle vittime della guerra e della violenza tanto di singoli individui
quanto di intere popolazioni…” Ascoltate la mia voce, io
parlo a nome delle moltitudini che in ogni Paese e in ogni epoca storica non
scelgono la guerra e sono già in cammino sulle strade della pace…” Possa il Santo Padre
riposare ora nella pace di Dio. ______________________________________ Mosaico di pace Rivista
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