Newsletter Osservatorio Iraq n° 5/05



Osservatorio Iraq

NEWSLETTER n° 5/05

16-30 marzo 2005



Le ultime due settimane del mese in Iraq sono state caratterizzate dalle
riunioni dell'Assemblea Nazionale, lungamente attese dopo la proclamazione
dei risultati
(http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=868
) lo scorso  febbraio.

La prima riunione si è svolta il 16 marzo, e a questa ne sarebbe dovuta
seguire una seconda, con il compito di stabilire le prime nomine ufficiali.
Ma, nonostante le lunghe consultazioni e i tentativi di compromesso, non si
è arrivati ancora a nulla. Per questo, l'Assemblea riunita il 29 marzo non
ha potuto far altro che constatare l'impossibilità di procedere con il suo
calendario (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=855
)  e si è riconvocata nei prossimi giorni. Ancora più complesso sarà
costituire un nuovo governo (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=853
) , che dovrà necessariamente essere frutto di medie aritmetiche, ma che
attualmente non trova mediazioni politiche.







Tra i punti fondamentali, l'integrità territoriale, richiesta anche dalla
Lega Araba (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=837)
e la laicità dello stato: sarà  la sha'ria la legge fondamentale o solo una
delle sue fonti? Dalle donne arrivano risposte differenti, tra chi la
chiede (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=838
) e chi la rifiuta (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=848
).

A rifiutare uno stato religioso è anche il nascente "Congresso delle
libertà in Iraq" (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=860
), mentre anche gli  studenti di Bassora, uno dei quali è stato ucciso
proprio in nome della sha'ria, organizzano proteste e scioperi (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=858
).







E' vero, come dice Haifa Zangana

(
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=859 )
, che "malgrado le elezioni, l'Iraq fa fronte ogni giorno ad una lotta per
sopravvivere ad attacchi, rapimenti, omicidi".

Ne prendono atto anche le istituzioni irachene (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=809
), puntando il dito contro le mine inesplose nel paese. E prendono atto
anche del fatto che gli ospedali sono stati fatto oggetto di attacchi
indiscriminati dalle forze militari, vietando ora l'ingresso a uomini
armati (
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=830).





Per capire quanto hanno fatto e fanno le truppe militari in Iraq, è
interessante leggere un articolo su Fallujah
(http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=849
) che analizza tattiche e strategia degli eserciti, e che rivela storie di
piccoli, grandi, quotidiani orrori.  Ne parlano anche gli stessi militari,
ma non conta nulla.

A Jeremy Hinzman,
(http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=847)
disertore statunitense, la Corte del Canada ha rifiutato il diritto di
asilo.



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http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/index.php?category=15

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