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pordenone-aviano2005: preghiera-riflessione di don albino bizzotto
- Subject: pordenone-aviano2005: preghiera-riflessione di don albino bizzotto
- From: "G.A.V.C.I. BOLOGNA" <gavci at iperbole.bologna.it>
- Date: Tue, 15 Mar 2005 23:43:49 +0100
Inoltriamo la preghiera - riflessione di d.Albino Bizzotto in occasione della via crucis da Pordenone alla base militare NATO di Aviano Via Crucis Pordenone-Aviano 2005 E DA QUEL GIORNO DIVENNERO AMICI Non siamo fermi in piedi o inginocchiarti in una chiesa... stiamo camminando per fare la strada della Croce. É un richiamo importante. La Croce é una storia non un fatto, é l'epilogo e il culmine di un percorso di vita. Troppo spesso facciamo riferimento alla morte di Gesú come a una realtà a sé stante, isolata dalle vicende che portano ad essa. Lo stesso richiamo all'amore sconfinato di Dio manifestato in Gesù sulla croce rischia di rimanere asettico, astratto capace di suscitare melensi sentimenti di compassione o quella religione del sorriso a buon mercato del voler bene a parole a tutti, in termini individualistici ed intimisti, accettando tutto, combinando quieto vivere e buona coscienza, rimanendo fuori dai grandi conflitti e dai drammi dell'umanità. La Croce é il caro prezzo con cui Dio ci ama. É la vicenda di un uomo "quel tale " che accetta non solo il conflitto, ma anche lo scontro con l'istituzione religiosa. Ha denunciato come ladri e assassini i pastori di Israele; ha contrastato e demistificato l'autorità dei teologi, gli scribi; ha denunciato l'ipocrisia della classe paladina della legge, i farisei; ha attaccato i sacrifici e il Tempio, ridotto a bottega per l'avidità e il potere della classe sacerdotale. Per rompere con il Dio inaccessibile assetato di sacrifici, dispensatore di doveri,che premia i buoni e castiga i cattivi e presentare Dio dentro la vita di tutti, buoni e cattivi, giusti e ingiusti, ha toccato il lebbroso accettando la condizione di immondo; ha mangiato con i peccatori e le peccatrici diventando impuro; ha sopportato di essere considerato pazzo dai suoi stessi familiari; é stato additato dai capi religiosi come indemoniato dedito alla magia, anzi, sotto la direzione di "Beelzebul" il "signore del letame". Per rendere vicino Dio alla realtà di tutti, anche i nemici, ha trasgredito la legge; ha rifiutato l'esistenza stessa del Tempio; ha violato il sabato. Ha annunciato il Regno di Dio come operante nella storia dentro al controllo ferreo dell'impero romano; ha avuto il coraggio di svelare l'insignificanza del potere chiamando "volpe" Erode. Per questo con formula bipartisan il potere politico, sociale e religioso si sono trovati tutti d'accordonell'eliminare l'autore della vita. E da quel giorno sono diventati amici. II potere religioso é stato il più determinato e tenace per arrivare all'esecuzione della condanna. L'infamante morte in croce rappresenta l'avverarsi della maledizione di Dio su di lui. "Chi pende dal legno é maledetto da Dio" , dice il Deuteronomio (21,23). Gesú vi finisce perché bestemmiatore di Dio proclamato dal sommo sacerdote, il rappresentante di Dio in terra; perché ridicolo re dei giudei, rivoluzionario da strapazzo e perché malfattore e impostore della società. Cosi, Signore, tu finisci nella più completa solitudine, abbandonato dalla famiglia, tradito dai discepoli, deriso dalle autorità religiose, ridicolizzato dai romani, inchiodato al patibolo riservato ai maledetti da Dio. Ma noi oggi crediamo che hai sdemonizzato il Dio potente che é in ognuno di noi, hai ridicolizzato la realizzazione dell'uomo re e dato dignità agli umili, hai regalato da fratello la salvezza non dalla morte, ma nella morte. E' questa la realtà e la storia su cui vogliamo sorvolare. Anche noi in nome del rispetto dell'autorità costituita e della carità tra fratelli preferiamo rifugiarci nella testimonianza individuale positiva, senza affrontare lo scontro della denuncia, dell'ingiustizia e dell'oppressione strutturali. "II male ha sempre un volto e un nome; il volto e il nome di uomini e donne che liberamente lo scelgono" dice il papa. E ancora: "Per conseguire il bene della pace bisogna, con lucida consapevolezza, affermare che la violenza é un male inaccettabile e che mai risolve i problemi". Perché nella Chiesa accettiamo e ci rassegniamo alla confusione delle lingue riguardo alla pace? Ormai passa tutto e il contrario di tutto. Se, sempre come scrive il papa, "la violenza è una menzogna" perché non diciamo che solo nella nonviolenza troviamo la verità? Si ha ancora paura anche di pronunciare questo parola. Perché non abbiamo il coraggio in nome di Cristo dire no alla guerra sempre, dovunque e comunque, perché la guerra é sempre violenza? Perché non diciamo che le armi sono sempre state, anche oggi, lo strumento della pace imperiale, quella dei crocefissori, e non della pace cristiana, quella del crocefisso? Perché permettiamo che venga additato ad esempio come costruttore di pace uno che ha il compito anche di uccidere? Perché non diciamo che benedire una nave da guerra, la Cavour, nello stesso momento in cui vengono respinti i disperati di un'altra nave, la Cap Anamur, é bestemmiare il Crocefisso? Perché, come diceva don Tonino Bello, non denunciamo come la più grande eresia trinitaria del nostro tempo tutto il sistema armato che serve a perpetuare l'ingiustizia mondiale di privilegio per noi e di fame per gli altri, che é responsabile delle guerre e della sottrazione di fatto dei diritti fondamentale dei due terzi dell'umanità? Silenzio su Falluja; missioni di guerra contrabbandate come missioni di pace; rassegnazione allo stato permanente di guerra in Iraq...! E la base di Aviano verso cui stiamo camminando, che continua ad allargarsi con le atomiche dentro, non é la nostra accettazione e acquiescenza alla pace dell'impero? E la scelta dei poveri? Signore, tu ne hai fatto questione di Vangelo, il cuore del Vangelo. Come Chiesa non abbiamo ancora denunciato l'iniquità e non ci siamo opposti alla legge Bossi-Fini. Le persone ridotte a sola forza-lavoro, molte clandestine per legge ... in questi giorni, per stare dentro al numero stabilito dei flussi, si tirerà a sorte per assegnare ai pochi fortunati il permesso di soggiorno. Tirati a sorte come la tua tunica, Signore! Ma la sorte vale per l'azzardo, per la bisca, non per la legge, né per la dignità e i diritti delle persone. E intanto lasciamo costruire per loro i luoghi della separazione e della discriminazione, i CPT. Anche le nostre comunità non celebrano l'eucarestia dell'accoglienza e della fraternità; non sono abitate neanche dai fratelli immigrati di fede cristiana. Per accelerare la privatizzazione si sta demolendo lo stato sociale con il veloce e progressivo smantellamento del sistema di tutela dei diritti del cittadino, con grave danno per i più deboli. Anche il principio di sussidiarietà non é più per la promozione dei diritti, ma sempre più orientato all'assistenza. E la Chiesa può offrirsi come grande agenzia di assistenza! Scrive padre Sorge nell'editoriale di Aggiornamenti sociali: "A questo punto emerge con chiarezza il vizio intrinseco del berlusconismo, inteso sia come programma, sia come filosofia politica: la mancanza di senso dello Stato e del bene comune, da cui é affetto in radice, finisce col favorire la illegalità e mette a repentaglio la stessa democrazia. Ecco perché non si può più tacere. É un grave dovere morale aprire gli occhi di quanti aderiscono al berlusconismo in buona fede, soprattutto di quei cattolici che lo ritengono in linea con la dottrina sociale della Chiesa, solo perché ha approvato la legge sulla procreazione assistita, si oppone al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali o finanzia gli oratori". - (Che questo vecchio democristiano di padre Sorge sia diventato un pericoloso sovversivo?) Anche la nostra fede, Signore, ormai viene ridotta a religione civile, al servizio dei vari potenti di questo mondo che chiedono alle Chiese cristiane di fare da supporto, con valori forti di coesione sociale, al loro potere iniquo. Così dobbiamo confrontarci con l'odioso Dio di Bush, con la "Padania bianca e cristiana". Tu, Signore, sei chiamato a fare da sponsor a politici che niente hanno avuto a che vedere con le comunità cristiane e che si fanno paladini di scelte contro il dialogo e il rispetto dei diritti di persone di altre religioni e culture. II crocefisso, il presepio, le radici cristiane divengono di volta in volta semplici strumenti di uno scontro esclusivamente politico. Ormai sono sempre più frequenti gli sconfinamenti di ecclesiastici nella vita della Stato e di ingerenze di politici nelle scelte delle comunità ecclesiali. Anche in questi giorni, Signore, di fronte a scelte totalmente nuove, difficili e complesse, sollecitati dal referendum sulla procreazione assistita, si preferisce puntare su cattolici obbedienti e ignoranti piuttosto che su persone libere e coscienti. E pensare, Signore, che tu per i discepoli e per tutte le persone che hai incontrato mai, ma proprio mai, hai adoperato la parola obbedienza: la libertà di figli, anche a costo del fallimento della storia. La lista tenderebbe ad allungarsi... Signore, fa che, passato il tempo della Chiesa del silenzio, non ci rassegniamo al silenzio della Chiesa. Rendici ognuno responsabile di tutto assieme agli altri; aiutaci a camminare per passare dal potere al servizio, dalla famiglia alla comunità, dalla patria-nazione al Regno, da Dio al Padre. Buon cammino! Don Albino Bizzotto Padova, 13 marzo 2005 Via Antonio da Tempo 2 - 35131 Padova - Tel 049 8070522 Fax 049 8070699 - email beati at libero.it - www.beati.org
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