pordenone-aviano2005: preghiera-riflessione di don albino bizzotto



Inoltriamo la preghiera - riflessione di d.Albino Bizzotto in occasione
della via crucis da Pordenone alla base militare NATO di Aviano



Via Crucis Pordenone-Aviano 2005

E DA QUEL GIORNO DIVENNERO AMICI

Non siamo fermi in piedi o inginocchiarti in una chiesa... stiamo
camminando per fare la strada della Croce. É un richiamo importante. La
Croce é una storia non un fatto, é l'epilogo e il culmine di un percorso di
vita. Troppo spesso facciamo riferimento alla morte di Gesú come a una
realtà a sé stante, isolata dalle vicende che portano ad essa. Lo stesso
richiamo all'amore sconfinato di Dio manifestato in Gesù sulla croce
rischia di rimanere asettico, astratto capace di suscitare melensi
sentimenti di compassione o quella religione del sorriso a buon mercato del
voler bene a parole a tutti, in termini individualistici ed intimisti,
accettando tutto, combinando quieto vivere e buona coscienza, rimanendo
fuori dai grandi conflitti e dai drammi dell'umanità.

La Croce é il caro prezzo con cui Dio ci ama. É la vicenda di un uomo "quel
tale " che accetta non solo il conflitto, ma anche lo scontro con
l'istituzione religiosa. Ha denunciato come ladri e assassini i pastori di
Israele; ha contrastato e demistificato l'autorità dei teologi, gli scribi;
ha denunciato l'ipocrisia della classe paladina della legge, i farisei; ha
attaccato i sacrifici e il Tempio, ridotto a bottega per l'avidità e il
potere della classe sacerdotale. Per rompere con il Dio inaccessibile
assetato di sacrifici, dispensatore di doveri,che premia i buoni e castiga
i cattivi e presentare Dio dentro la vita di tutti, buoni e cattivi, giusti
e ingiusti, ha toccato il lebbroso accettando la condizione di immondo; ha
mangiato con i peccatori e le peccatrici diventando impuro; ha sopportato
di essere considerato pazzo dai suoi stessi familiari; é stato additato dai
capi religiosi come indemoniato dedito alla magia, anzi, sotto la direzione
di "Beelzebul" il "signore del letame".

Per rendere vicino Dio alla realtà di tutti, anche i nemici, ha trasgredito
la legge; ha rifiutato l'esistenza stessa del Tempio; ha violato il sabato.
Ha annunciato il Regno di Dio come operante nella storia dentro al
controllo ferreo dell'impero romano; ha avuto il coraggio di svelare
l'insignificanza del potere chiamando "volpe" Erode. Per questo con formula
bipartisan il potere politico, sociale e religioso si sono trovati tutti
d'accordonell'eliminare l'autore della vita. E da quel giorno sono
diventati amici. II potere religioso é stato il più determinato e tenace
per arrivare all'esecuzione della condanna. L'infamante morte in croce
rappresenta l'avverarsi della maledizione di Dio su di lui. "Chi pende dal
legno é maledetto da Dio" , dice il Deuteronomio (21,23).

Gesú vi finisce perché bestemmiatore di Dio proclamato dal sommo sacerdote,
il rappresentante di Dio in terra; perché ridicolo re dei giudei,
rivoluzionario da strapazzo e perché malfattore e impostore della società.
Cosi, Signore, tu finisci nella più completa solitudine, abbandonato dalla
famiglia, tradito dai discepoli, deriso dalle autorità religiose,
ridicolizzato dai romani, inchiodato al patibolo riservato ai maledetti da
Dio. Ma noi oggi crediamo che hai sdemonizzato il Dio potente che é in
ognuno di noi, hai ridicolizzato la realizzazione dell'uomo re e dato
dignità agli umili, hai regalato da fratello la salvezza non dalla morte,
ma nella morte.

E' questa la realtà e la storia su cui vogliamo sorvolare. Anche noi in
nome del rispetto dell'autorità costituita e della carità tra fratelli
preferiamo rifugiarci nella testimonianza individuale positiva, senza
affrontare lo scontro della denuncia, dell'ingiustizia e dell'oppressione
strutturali. "II male ha sempre un volto e un nome; il volto e il nome di
uomini e donne che liberamente lo scelgono" dice il papa. E ancora: "Per
conseguire il bene della pace bisogna, con lucida consapevolezza, affermare
che la violenza é un male inaccettabile e che mai risolve i problemi".
Perché nella Chiesa accettiamo e ci rassegniamo alla confusione delle
lingue riguardo alla pace? Ormai passa tutto e il contrario di tutto. Se,
sempre come scrive il papa, "la violenza è una menzogna" perché non diciamo
che solo nella nonviolenza troviamo la verità? Si ha ancora paura anche di
pronunciare questo parola.

Perché non abbiamo il coraggio in nome di Cristo dire no alla guerra
sempre, dovunque e comunque, perché la guerra é sempre violenza? Perché non
diciamo che le armi sono sempre state, anche oggi, lo strumento della pace
imperiale, quella dei crocefissori, e non della pace cristiana, quella del
crocefisso? Perché permettiamo che venga additato ad esempio come
costruttore di pace uno che ha il compito anche di uccidere? Perché non
diciamo che benedire una nave da guerra, la Cavour, nello stesso momento in
cui vengono respinti i disperati di un'altra nave, la Cap Anamur, é
bestemmiare il Crocefisso?  Perché, come diceva don Tonino Bello, non
denunciamo come la più grande eresia trinitaria del nostro tempo tutto il
sistema armato che serve a perpetuare l'ingiustizia mondiale di privilegio
per noi e di fame per gli altri, che é responsabile delle guerre e della
sottrazione di fatto dei diritti fondamentale dei due terzi dell'umanità?
Silenzio su Falluja; missioni di guerra contrabbandate come missioni di
pace; rassegnazione allo stato permanente di guerra in Iraq...! E la base
di Aviano verso cui stiamo camminando, che continua ad allargarsi con le
atomiche dentro, non é la nostra accettazione e acquiescenza alla pace
dell'impero?

E la scelta dei poveri? Signore, tu ne hai fatto questione di Vangelo, il
cuore del Vangelo. Come Chiesa non abbiamo ancora denunciato l'iniquità e
non ci siamo opposti alla legge Bossi-Fini. Le persone ridotte a sola
forza-lavoro, molte clandestine per legge ... in questi giorni, per stare
dentro al numero stabilito dei flussi, si tirerà a sorte per assegnare ai
pochi fortunati il permesso di soggiorno. Tirati a sorte come la tua
tunica, Signore! Ma la sorte vale per l'azzardo, per la bisca, non per la
legge, né per la dignità e i diritti delle persone. E intanto lasciamo
costruire per loro i luoghi della separazione e della discriminazione, i
CPT. Anche le nostre comunità non celebrano l'eucarestia dell'accoglienza e
della fraternità; non sono abitate neanche dai fratelli immigrati di fede
cristiana.

Per accelerare la privatizzazione si sta demolendo lo stato sociale con il
veloce e progressivo smantellamento del sistema di tutela dei diritti del
cittadino, con grave danno per i più deboli. Anche il principio di
sussidiarietà non é più per la promozione dei diritti, ma sempre più
orientato all'assistenza. E la Chiesa può offrirsi come grande agenzia di
assistenza!

Scrive padre Sorge nell'editoriale di Aggiornamenti sociali: "A questo
punto emerge con chiarezza il vizio intrinseco del berlusconismo, inteso
sia come programma, sia come filosofia politica: la mancanza di senso dello
Stato e del bene comune, da cui é affetto in radice, finisce col favorire
la illegalità e mette a repentaglio la stessa democrazia. Ecco perché non
si può più tacere. É un grave dovere morale aprire gli occhi di quanti
aderiscono al berlusconismo in buona fede, soprattutto di quei cattolici
che lo ritengono in linea con la dottrina sociale della Chiesa, solo perché
ha approvato la legge sulla procreazione assistita, si oppone al
riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali o finanzia gli oratori".
- (Che questo vecchio democristiano di padre Sorge sia diventato un
pericoloso sovversivo?)

Anche la nostra fede, Signore, ormai viene ridotta a religione civile, al
servizio dei vari potenti di questo mondo che chiedono alle Chiese
cristiane di fare da supporto, con valori forti di coesione sociale, al
loro potere iniquo. Così dobbiamo confrontarci con l'odioso Dio di Bush,
con la "Padania bianca e cristiana". Tu, Signore, sei chiamato a fare da
sponsor a politici che niente hanno avuto a che vedere con le comunità
cristiane e che si fanno paladini di scelte contro il dialogo e il rispetto
dei diritti di persone di altre religioni e culture. II crocefisso, il
presepio, le radici cristiane divengono di volta in volta semplici
strumenti di uno scontro esclusivamente politico. Ormai sono sempre più
frequenti gli sconfinamenti di ecclesiastici nella vita della Stato e di
ingerenze di politici nelle scelte delle comunità ecclesiali.

Anche in questi giorni, Signore, di fronte a scelte totalmente nuove,
difficili e complesse, sollecitati dal referendum sulla procreazione
assistita, si preferisce puntare su cattolici obbedienti e ignoranti
piuttosto che su persone libere e coscienti. E pensare, Signore, che tu per
i discepoli e per tutte le persone che hai incontrato mai, ma proprio mai,
hai adoperato la parola obbedienza: la libertà di figli, anche a costo del
fallimento della storia. La lista tenderebbe ad allungarsi...

Signore, fa che, passato il tempo della Chiesa del silenzio, non ci
rassegniamo al silenzio della Chiesa. Rendici ognuno responsabile di tutto
assieme agli altri; aiutaci a camminare per passare dal potere al servizio,
dalla famiglia alla comunità, dalla patria-nazione al Regno, da Dio al
Padre.

Buon cammino!

Don Albino Bizzotto

Padova, 13 marzo 2005

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