Basta violenza in Palestina



Basta violenza in Palestina

Il governo italiano deve tutelare i propri volontari

Comunicato stampa


Roma 17 febbraio 2005

La Piattaforma delle Ong italiane per la Palestina esprime tutta la propria
solidarietà ai volontari della "Operazione Colomba" selvaggiamente
picchiati ieri a Ma'on da coloni israeliani.

Esprime allo stesso tempo la più profonda indignazione per l'atteggiamento
del Ministero degli esteri italiano, che continua ad ignorare le ripetute
segnalazioni, da parte delle organizzazioni non governative (Ong) dei
rischi crescenti cui è sottoposto il proprio personale, cooperanti e
volontari, a causa dell'atteggiamento ostile dello stato di Israele,
atteggiamento da cui discendono di conseguenza le violenze dei fanatici.

Nel 2004 l'Associazione delle Ong italiane aveva inviato una lettera al
Direttore generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli
esteri, chiedendogli di intervenire sulle istituzioni israeliane per
mettere fine alle crescenti difficoltà nella concessione dei visti di
lavoro, e più in generale richiamando il Ministero alla necessità di
definire adeguatamente lo status giuridico dei cooperanti e volontari nei
Territori palestinesi occupati, perché possano lavorare in sicurezza e al
riparo dalle continue prepotenze dei militari.

Nonostante questo richiamo, nello scorso dicembre si sono verificati due
episodi allarmanti: il blocco per diversi giorni di un gruppo di volontari
a Khan Younis e l'irruzione di otto militari armati negli uffici di una Ong
palestinese, dedita alla lotta alle tossicodipendenze e all'alcolismo.
L'irruzione ha interrotto una riunione, cui partecipava anche la cooperante
di Progetto Sviluppo, l'Ong italiana che sostiene l'Ong partner palestinese
grazie ad un progetto di prevenzione delle tossicodipendenze co-finanziato
dal Ministero degli Esteri.

Nello stesso momento in cui stipula con lo stato di Israele accordi
militari in palese contraddizione col fragilissimo processo di pace appena
riavviato, il governo italiano non mostra purtroppo alcun interesse per le
iniziative di cooperazione, le sole che possono dare un vero sostegno al
processo di pace.




Piattaforma delle Ong italiane per la Palestina
17 febbraio 2005