Negroponte



USA: NEGROPONTE, UN CUORE DI TENEBRA DA SAIGON AI CONTRAS =
(AGI/AFP/REUTERS) - Washington, 17 feb. - E' una figura controversa John
Negroponte, 65 anni, nominato oggi da George W. Bush all'inedita, e per
molti ridondante, carica di direttore dei servizi d'informazione nazionali
degli Stati Uniti, con il compito di indirizzare, coordinare e finanziare
le quindici agenzie Usa d'intelligence. Una figura controversa, con un
cursus honorum da moderno 'cuore di tenebra', nel cui curriculum spiccano
almeno tre voci, meglio, quattro: Saigon, Tegucigalpa, Baghdad; e New York.
Finora, e dal giugno dell'anno scorso, Negroponte era stato ambasciatore in
Iraq, dopo aver rappresentato dal 2001 Washington alle Nazioni Unite, ove
si distinse per un piglio arcigno e granitico degno dell'Urss dei tempi
della Guerra Fredda, piuttosto che dell'unica superpotenza residua d'inizio
millennio. Due incarichi difficili e prestigiosi, l'ultimo in ordine di
tempo considerato tanto pericoloso che egli stesso preferi' nopn farsi
raggiungere dalla moglie Diana e dai cinque figli, tutti adottati.
Cosmopolita e poliglotta per vocazione ma anche e soprattutto per
formazione, Negroponte e' stato diplomatico di carriera dal 1960 al '97,
poi entro' come vice presidente esecutivo nella grande casa editrice
'McGraw-Hill', finche' Ronald Reagan e Colin Powell, allora consigliere per
la Sicurezza Nazionale, non lo convinsero a reindossare la feluca per
andare al Palazzo di Vetro.
E' comunque sempre stata strettamente intrecciata alla politica,
soprattutto a quella che si decide sempre e soltanto dietro le quinte, la
carriera di questo rampollo di un ricco armatore greco, nato a Londra nel
1939 e cresciuto in Inghilterra ma anche sulle Alpi svizzere prima di
approdare oltre Atlantico, in quella che sarebbe divenuta la sua patria
definitiva. Per la quale svolse servigi non sempre apprezzati dalla critica
e dall'opinione pubblica: a 35 anni era consigliere politico all'ambasciata
di Saigon, capitale del Vietnam del Sud destinato dopo qualche anno a
capitolare; imparo' cosi' bene la lingua vietnamita che Henry Kissinger,
all'epoca segretario di Stato, lo scelse per conto del presidente Richard
Nixon affinche' conducesse le trattative segrete con i vietcong; dalla
giungla ando' poi ai colloqui di Parigi, che fra il '68 e il '69 segnarono
l'inizio della fine. Quindi il giovane, abile negoziatore fu in Messico,
nelle Filippine di Ferdinando Marcos, e infine nell'81 approdo' alla tappa
piu' discussa della sua carriera: nell'Honduras che serviva alla Cia come
testa di ponte per sostenere i 'contras', i guerriglieri anti-comunisti che
dovevano servire da ariete per abbattere il regime filo-sovietico del
Nicaragua sandinista e gli insorti del 'Fronte Farabundo Marti' di
Liberazione Nazionale' nel vicino Salvador. Negroponte rimase coinvolto
fino ai capelli nello scandalo 'Iran-Contras', la brutta vicenda delle
forniture sotto banco di armi agli odiati ayatollah khomeinisti, con i cui
proventi si potevano foraggiare sostenere pero' i feroci miliziani alleati
degli Usa. Lo accusarono di di aver gestito l'intero affare, mentre
continuava a chiudere entrambi gli occhi davanti alle sistematiche
esecuzioni sommarie, alle torture e agli abusi perpetrati dalle forze
governative honduregne e dagli 'squadroni della morte'.
Di tutto questo in realta' si seppe solo quattro anni fa, quando Negroponte
lascio' la 'McGraw-Hill' per diventare amnbasciatore all'Onu. Nelle
audizioni di conferma in Senato il futuro candidato democratico alla
presidenziali 2004, John Forbes Kelly, osservo' come fosse il caso di
"esaminare scrupolosamente e attentamente" il ruolo ricoperto dal candidato
nel periodo trascorso in America Centrale. Per mesi la sua nomina rimase di
fatto congelata, finche' non arrivarono gli attentati dell'11 settembre
2001 a New York e a Washington, e Bush chiamo' il Paese a stringersi
intorno a lui per lanciare la guerra planetaria al terrorismo, all'Asse del
Male; pochi giorni dopo, Negroponte fu confermato alla chetichella. In
Consiglio di Sicurezza riusci' a ottenere appoggi per la campagna militare
contro i Talebani in Afghanistan, ma sull'Iraq di Saddam non la spunto',
anzi, riusci' piuttosto ad alienarsi una certa scontata compiacenza da
parte di Stati tradizionalmente benevoli con il potenete vicino
nord-americano, come lo stesso Messico e il Cile. Uno smacco cui
sopravvisse soprattutto perche' la storia delle fantomatiche armi di
sterminio di Saddam Hussein, mai ritrovate e forse mai esistite, investi
l'amministrazione Bush a livelli ben piu' elevati del suo. (AGI)

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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA