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Diamanti dei conflitti: l'inganno di San Valentino
- Subject: Diamanti dei conflitti: l'inganno di San Valentino
- From: press at amnesty.it
- Date: Mon, 14 Feb 2005 18:02:14 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS16-2005 DIAMANTI DEI CONFLITTI: L'INGANNO DI SAN VALENTINO In occasione di San Valentino, i rivenditori reclamizzeranno i diamanti come il piu' importante simbolo di amore e devozione. Tuttavia, secondo Amnesty International, gli acquirenti avranno ben poche certezze di non aver acquistato un prodotto della guerra e delle violazioni dei diritti umani. Da una ricerca tra i rivenditori e i fornitori di diamanti in Australia e in sei paesi europei e' emerso che neanche un'azienda su cinque e' in grado di fornire un quadro significativo della propria politica per evitare il commercio dei diamanti provenienti da zone di conflitto. Questo deludente risultato giunge a oltre due anni dall'impegno assunto dall'industria dei diamanti nei confronti di un sistema di autoregolamentazione che comprendeva l'emissione di garanzie scritte e l'attuazione di un codice di condotta a sostegno dello Schema internazionale di certificazione noto come 'Kimberly Process'. 'Il commercio dei diamanti provenienti da zone di conflitto come Angola, Liberia, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone ha gia' causato la distruzione di intere nazioni ed e' costato milioni di vite umane. Cio' nonostante, alcune aziende hanno risposto di 'non essere preoccupate, ci sono altre cose piu' importanti nella vita'' ? ha dichiarato Alessandra Masci di Amnesty International. Tra luglio e dicembre 2004 Amnesty International ha contattato 291 rivenditori di diamanti in Australia, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda e Svizzera. Il 69% non ha risposto. Dalle 94 risposte e' emerso che: - il 63% ammette di non avere una politica sui diamanti provenienti da zone di conflitto; - il 76% di coloro che invece hanno dichiarato di avere questa politica, non ha fornito dettagli sul tipo di garanzie richieste ne' sulle procedure e misure di controllo adottate per rafforzarle; - il 57% non ha mai, o quasi mai, chiesto a fornitori di dare garanzie sulla provenienza dei diamanti; - meno del 20% fornisce regolarmente ai clienti una garanzia. Questa ricerca segue quella svolta la scorsa estate nel Regno unito e negli Usa. Comparando i risultati, l'industria dei diamanti in Europa e in Australia e' ancora piu' indietro in termini di risposta complessiva e di attuazione dei codici di condotta. Per questo, e' urgente che i governi controllino in modo piu' incisivo il sistema di autoregolamentazione dell'industria dei diamanti. In particolare, i governi dovrebbero svolgere controlli e ispezioni per assicurare che l'industria dei diamanti applichi le regole che si e' data e, soprattutto, che sia fermato veramente il commercio dei diamanti provenienti da zone di confitto. Anche i consumatori possono giocare un ruolo importante nel sollecitare i gioiellieri a impegnarsi per contrastare questo tipo di commercio. San Valentino e' dunque un giorno importante per sollevare questo argomento. Al momento dell'acquisto, i consumatori dovrebbero chiedere garanzie scritte che attestino che i diamanti non provengono da zone di conflitto e dunque non contribuiscono al compimento di abusi dei diritti umani. FINE DEL COMUNICATO Roma, 14 febbraio 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia ? Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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