da libero



Libero si scaglia anche contro Giuliana Sgrena


I "compagni" l'hanno mandata a rischiare senza pagare l'assicurazione di
guerra - si legge ancora sul giornale - e ora pretendono (minacciosi) che
Berlusconi paghi il riscatto

Se Enzo Baldoni era "un simpatico pirlacchione", la vicenda di Giuliana
Sgrena, "la dama comunista" rapita in Iraq "dai suoi amici balordi" è
"materia da cabaret".
Dopo essersi scagliato contro Enzo Baldoni da vivo, quando era nelle mani
ribelli iracheni, e anche da morto, dopo che era stato assassinato, il
quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi si scatena contro
Giuliana Sgrena e contro lo staff de Il Manifesto, semplicemente dei
"comunisti".
"Il comunismo è una malattia mentale grave dalla quale non si guarisce mai
completamente - si legge in un articolo firmato da Vittorio Feltri - è un
pungiglione tossico che rimane dentro e che ogni tanto esplode".

Il giornalista ricorda che "Il Manifesto ha sostenuto i terroristi e
insultato Berlusconi".
"Ora pretende che il Governo paghi il riscatto, i compagni battono cassa da
Silvio - ha scritto Feltri nell'editoriale - servono cinque o sei miliardi
di lire scadute. Il bello è che quel pirla di Berlusconi, con l'aiuto della
Croce Rossa e con i nostri danee, ve la riconsegnerà sana e salva, dopo di
ché non cesserete di dargli del pirla né di flirtare con quei bastardi dei
sequestratori".
Ma non è tutto: Libero denuncia che Il Manifesto ha mandato la propria
inviata in Iraq senza averla prima assicurata.
"I compagni l'hanno mandata a rischiare senza pagare l'assicurazione di
guerra - si legge ancora sul giornale - e ora pretendono (minacciosi) che
Berlusconi paghi il riscatto. Silvio lo farà: togliere dai guai chi lo
insulta è una sua specialità".
Poi, in fondo al corsivo, Feltri lancia un ultimo affondo verso Giuliana
Sgrena: "La signora del Manifesto, quando furono sequestrati Quattrocchi e
i suoi tre soci, non spese un aggettivo della sua bella prosa se non per
deplorare i quattro avventurieri, anzi mercenari".

Ad agosto, quando fu sequestrato il giornalista de "Il Diario" Baldoni, il
quotidiano gli dedicò per giorni insulti violenti, che non seppero
arrestarsi neanche dopo il tragico epilogo del suo sequestro.
"Un uomo della sua età, moglie e due figli a carico - aveva scritto ancora
Feltri - avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal
Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme".

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Perchè come azioni di solidarietà a Giuliana e contro la guerra non
cominciamo a pensare a fare qualcosa davanti le edicole contro Libero? E'
un idea....

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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA