[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Porto Alegre 2005 - Nessun bavaglio al Forum (301)
- Subject: Porto Alegre 2005 - Nessun bavaglio al Forum (301)
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Fri, 4 Feb 2005 13:12:01 +0100
Nessun bavaglio al Forum Un'indagine d'opinione a tappeto condotta dal giornale 'Zero Hora' (antagonista del Forum) ha dimostrato che 82,5% dei cittadini di Porto Alegre vogliono fermamente la permanenza del Forum Sociale Mondiale nella città simbolo dell'evento. Ciò dimostra in maniera formale due cose, che conosciamo molto bene intuitivamente: la simpatia della popolazione rispetto all'immagine di una manifestazione fondamentale per l'umanità, e l'orgoglio di saperla brasiliana e portoalegrense. Nonostante il lavoro distruttivo realizzato dalla grande e media stampa nonché dalla pubblicità pagata contro il Forum, la gente ha riconosciuto l'esito positivo della proposta. Dopo cinque edizioni, anche le resistenze motivate da questioni politiche o ideologiche si sono arrese al sentimento di perdita. Il Forum Sociale Mondiale del 2006 dovrà essere realizzato in alcune città del mondo simultaneamente. Nonostante la decisione finale sia stata rimandata dal Comitato Organizzatore al prossimo Aprile si sa già che: - a) Porto Alegre sarà una opzione per casi d'emergenza ed è, così, praticamente fuori concorrenza; - b) Il Venezuela, secondo quanto è stato promesso al Presidente Chávez, ospiterà una sezione di questo "Forum a pezzetti" del 2006 (che dovrà affrontare una seria prova: la concorrenza con gli altri Forum locali in giro per il mondo); - c) il Forum tornerà ad essere "unificato" in un paese africano nel 2007 (il Marocco e il Sud Africa hanno buone possibilità). La speranza è che le argomentazioni da parte di alcune organizzazioni europee, riguardo l'organizzazione del Forum ogni due anni (per motivi di risparmio), non siano neanche prese in considerazione dal Comitato Organizzatore del FSM. Il Forum Economico di Davos, globalizzatori e multinazionali non vanno in ferie, non hanno problemi a reperire finanziamenti per organizzare il loro evento svizzero ogni anno, e saranno oltremodo felici di sfruttare a proprio vantaggio una eventuale assenza del FSM lunga un anno per agire indisturbati. Sorge spontanea la domanda: chi vogliono aiutare queste organizzazioni europee che propongono un FSM ogni due anni? Non il Mondo sotto l'assedio di una globalizzazione genocida lavorando in tempo reale. Non il Forum Sociale Mondiale, considerando i risultati politici ottenuti dalle quattro edizioni passate (ricordate la frase dell'ex vice presidente della Banca Mondiale Stiglitz a Mumbai, sugli effetti del FSM nell'ostacolare il lavoro degli organismi economici internazionali?). Mettere il bavaglio al FSM per due anni di seguito potrebbe rappresentare lo svuotamento e la fine dell'evento che, fra le altre cose, deve già 'sopportare' l'arduo compito di mantenere l'impronta democratica, ascoltare ed accogliere anche le più sconclusionate idee ed opinioni. Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano (autore di un libro profetico pubblicato negli Anni '70: Le Vene Aperte dell'America Latina) ha tradotto il pensiero di molti partecipanti stranieri al quinto FSM: -"Porto Alegre è una città esemplare, che ha dato una lezione al mondo. Non so dire se questo sarà l'ultimo Forum da realizzare qui e se è arrivata l'ora di dire addio a questa città. Magari no". Porto Alegre resta un simbolo potente che soltanto la passionalità e l'idealismo folle latino americano potrebbe generare. I fischi a Lula. Un Tony Blair tropicale? Prima scena a Porto Alegre: circa 200 manifestanti bruciano un pupazzo che rappresentava "Lula e il suo governo neo liberale". Seconda scena a Porto Alegre: circa 100 affiliati al PT (il brasiliano Partito dei Lavoratori, il partito di Lula) realizzano un atto pubblico per riconsegnare le tessere e uscire dal partito. Secondo loro è soltanto l'inizio della diaspora dell'ala sinistra radicale, che, alla fine del mese, porterà via altri 500 militanti molto importanti per il partito di Lula, a causa del "tradimento" del Presidente rispetto alle questioni sociali. Uno dei nomi uscenti più conosciuti è l'economista Plinio de Arruda Sampaio Junior, affiliato al PT da 25 anni: -"Il governo Lula ha distrutto le aspettative della sinistra in Brasile. Ci ha fatto molto male. E' arrivato il momento di pensare ad altre alternative". Si può anche non essere d'accordo con Plinio, ma è inevitabile riconoscere la coerenza e l'onestà delle sue proposte all'interno del PT. Lula dovrebbe riflettere: non si può conciliare il Forum di Davos con il Forum Sociale Mondiale (lui ha tentato un'impossibile mediazione fra i due eventi, già rifiutata in tronco dal Comitato Organizzatore e da Oded Grajew, ideatore e fondatore del FSM in una intervista). C'è un limite alla conciliazione: è impossibile essere un buon allievo del Fondo Monetario Internazionale (il rappresentante del FMI è sbarcato a São Paulo lodando il Governo Lula come un "governo saggio e competente") e mantenere la fedeltà alle lotte sociali. Lula farebbe bene a pensare sempre ai 50 milioni di brasiliani al di sotto la soglia di povertà. Sradicare la miseria non è cosa risolvibile a vino e taralucci. Terza scena a Porto Alegre: lo scrittore pakistano Tariq Ali critica pesantemente la decisione di Lula di inviare truppe brasiliane ad Haiti: - "E' una vergogna, una disgrazia questa vostra azione insieme agli Stati Uniti - diceva alla platea all'interno del dibattito "Prospettive di un altro Mondo Possibile e Necessario"-. Gli Stati Uniti sono fuori controllo e devono essere responsabilizzati per queste iniziative in assenza dell'ONU. Non possono essere assecondati e aiutati ad agire in maniera unilaterale. Lula sembra in tutto un Tony Blair tropicale. Il suo ministro dell'Economia ha capitolato dinanzi al Fondo Monetario Internazionale". Gli aiuti all'Africa per realizzare il FSM 2007 In un incontro realizzato a Porto Alegre diverse organizzazioni di solidarietà internazionale hanno firmato un accordo per fornire aiuto materiale e politico per la realizzazione del FSM 2007 in Africa. Il rappresentante di una ONG brasilana (Azione per la Tributazione delle Transazioni Finanziarie in Supporto della Cittadinanza - insomma, una Attac in salsa brasiliana), Antonio Martins, ha detto che la responsabilità per l'evento sarà degli africani: Kenia, Marocco e il Sud Africa - sempre secondo lui - sono i probabili candidati a ospitare l'evento. Resta il problema di come le organizzazioni internazionali, nel caso della realizzazione in Africa, potranno aumentare la loro partecipazione nel finanziamento in 30%. Nel FSM 2005 le iscrizioni hanno coperto soltanto il 5% del finanziamento dell'evento. Opinioni di alcuni africani presenti al Forum 2005. Ousmane Abdourahmane, della Nigeria, afferma: "-Lo spirito del Forum è buono, lo scambio di esperienze è molto importante, ma i temi africani e la presenza dell'Africa sono insufficienti. Il trasferimento del FSM in Africa sarà una grande opportunità di espansione per questa forma di lotta antiglobalizzazione che è intensa ma poco conosciuta". Per Roger Suluz, della Costa d'Avorio, "il problema africano di non partecipare, dovuto ai costi elevati del viaggio, sarà parzialmente risolto con lo spostamento del FSM in Africa". Il camerunense Zobel Behalal ha detto che la vicinanza alla povertà e all'Aids farà il FSM più attento a queste tematiche, in una versione africana dell'evento: -"Abbiamo già parlato di questi gravissimi problemi nel Forum ma c'è bisogno di valutare l'impatto da vicino per capire l'urgenza dell'aiuto all'Africa". Le spie venute al caldo La rivista brasiliana Isto E' ha detto che a Porto Alegre nel FSM 2005 erano presenti 200 agenti segreti provenienti da 18 paesi del mondo. Alcuni vecchi analisti di intelligence brasiliani non sono d'accordo, considerano il numero esagerato perché non sarebbe sensato inviare tanti agenti con tutte le facilità di monitorare l'evento tramite Internet. Poi le spie non dichiarano la loro entrata nel paese e la statistica realizzata da Isto E' sembra una bufala giornalistica per provocare polemiche appositamente. Un agente d'intelligence della Brigada Militar di Porto Alegre ha detto che il Forum è stato da sempre visitato da spie, ma non poteva dire quanti. Quest'anno - secondo lui - quel che veramente ha chiamato l'attenzione è stata la significativa presenza di spie private a servizio della raccolta di informazioni per imprese. Principalmente nell'ambito dei dibattiti riguardo la Cina e la Palestina. "Gli agenti - ha detto - arrivano come partecipanti normali del Forum. Sappiamo però che ci sono, oltre a quelli dell'iniziativa privata, provengono da Stati Uniti, Israele e Inghilterra. Non sono perfetti nella loro copertura". "Nel mio albergo c'era una folta delegazione israeliana -afferma Alberto Chicayban, delegato di Itaca al Forum-. Una ragazza molto carina girava dappertutto e cercava contatti senza partecipare specificamente a nessun evento. Passava, però, tutta la mattina nella palestra e nella piscina dell'albergo. Era militare nell'atteggiamento (so riconoscerli ovunque anche nelle spoglie di una ragazza carina), però molto educata e simpatica. Potrebbe essere una di loro. Comunque la mia fonte ha ragione quando dice: - "Il FSM è forte perché non nasconde". La condivisione è veramente una dimostrazione di forza". Il saluto del Ministro Gilberto Gil: una buona sorpresa per la gente del software libero Il Ministro della Cultura del Brasile ha salutato la platea di Porto Alegre dicendo: -"Sono ministro, sono musicista, ma soprattutto sono un hacker nel mio spirito e volontà". L'etica hacker, nella quale la condivisione libera di informazioni è fondamentale, è stata la base nel dibattito sull'Informatica che ha riunito pesi massimi internazionali come J.P.Barlow, paroliere della storica banda rock Grateful Dead (vedere il famoso chitarrista Jerry Garcia) e fondatore della Eletronic Frontier Foundation, Lawrence Lessig, creatore della Creative Commons, e il sociologo catalano Manuel Castells, autore di La Società in Rete. Barlow ha elogiato l'opzione del governo brasiliano nell'utilizzo dei software aperti e ha detto che il sistema open source non è contrario al capitalismo ma contro la proprietà delle informazioni: "Ci sono molti capitalisti nel mondo del free software, ma non sono tutti uguali. Alcuni hanno capito che le informazioni sono e devono essere disponibili a tutti". Commento di un utente della rete della Cooperativa Itaca (il cui nome non posso, per motivi di privacy, rivelare ai lettori): "Manca soltanto convincere gli informatici del bisogno di essere organizzati e incentivare i colleghi a lavorare duro per rendere gli strumenti free all'altezza dei prodotti di Bill Gates e compagnia bella. Per essere "politically correct" devo sopportare difetti e incoerenza combinati da programmatori apprendisti stregoni?". Barlow ride e risponde: "-Albert, prova a fare quel che puoi per aiutarci, per esempio aiutare con i dizionari. Ti va?". Mi ha denunciato. Malditos gringos! Alberto Chicayban e Fabio Della Pietra Ufficio stampa Cooperativa Itaca - Pordenone Prot. 301
- Prev by Date: rapita in Iraq Giuliana Sgrena
- Next by Date: [Newsletter] La nonviolenza dei volti S. Paronetto
- Previous by thread: rapita in Iraq Giuliana Sgrena
- Next by thread: [Newsletter] La nonviolenza dei volti S. Paronetto
- Indice: