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NUOVI MONDI MEDIA newsletter #31
- Subject: NUOVI MONDI MEDIA newsletter #31
- From: <newsletter at nuovimondimedia.it>
- Date: Mon, 31 Jan 2005 16:30:21 +0100
NUOVI MONDI MEDIA newsletter #31 - gennaio 2005 <http://www.nuovimondimedia.it> www.nuovimondimedia.it In anteprima per gli iscritti alla newsletter CENSURA 2005 LE 25 NOTIZIE PIU' CENSURATE di Peter Phillips e Project Censored "Il 2004 sarà ricordato come un anno nero del giornalismo, l'anno in cui i mezzi d'informazione hanno perso ogni ritegno... se preferite i giornalisti che escono dal coro, ecco il libro che fa per voi: notizie scottanti, verità raggelanti, assolutamente non censurate" Greg Palast Tutte le notizie inadatte a essere pubblicate di Greg Palast Psst! Vieni qui, amico. Vuoi vedere delle notizie davvero sensazionali? Mai divulgate? Da' un'occhiata qui: 25 storie che quelli al potere non vogliono che tu veda. Il 2004 sarà ricordato come un anno nero del giornalismo, l'anno in cui i mezzi d'informazione americani hanno perso ogni ritegno, quando le notizie sulla guerra in Iraq hanno lasciato il posto alla pornografia bellica: i nostri giornalisti non embedded nei carri armati, bensì in bed, a letto col Dipartimento di Stato, ad annunciare i piani per la liberazione della Mesopotamia così come Goebbels annunciava la liberazione della Polonia. O a letto col Dipartimento della Giustizia, a riferirci il Colore della Paura di quel giorno: arancione, rosso, porpora, o quale che sia. È stato l'anno in cui ai giornali e alle emittenti televisive sono state consegnate foto di mercenari americani che brutalizzavano degli iracheni, immediatamente insabbiate finché il reporter di un periodico, Seymour Hersh, bandito anni prima dal New York Times, ruppe l'omertà del complesso militar-mediatico. Costretti a pubblicare la notizia, i media statunitensi cambiarono il termine "mercenari" con "appaltatori". In questo volume, Peter Phillips e il suo coraggioso gruppo della Sonoma State University sono andati a cercare, nei rivoletti di settimanali minuscoli, siti web e fonti estere, due dozzine di quegli articoli deprimenti ma cruciali dai quali la cosiddetta stampa "mainstream" rifugge. È roba buona. Ovviamente io sono di parte: sono l'autore di uno di questi articoli, quello sul flirt di Arnold Schwarzenegger con i dirigenti delle società per l'energia. Ho ricevuto diversi premi da Project Censored nel corso degli anni e non posso dire di esserne felice. È come scrivere un libro che nessuno compra. È la testimonianza che la tua storia non viene letta, anzi, peggio, è ostacolata, ignorata, distrutta, sepolta, mentre la volpe (Fox), nel pollaio mediatico, si sofferma sulle rivelazioni contenute nell'ultimo numero di Sports Illustrated dedicato ai costumi da bagno. Vuoi conoscere le notizie che non dovresti? Eccone una, da Censura, la vera storia dietro al colpo di stato dello scorso anno a Haiti. Nella newsletter Global Research, Michel Chossudovsky scrive che i gangster che si sono impadroniti di quello stato disgraziato erano appoggiati da... sorpresa!... la CIA. Ecco che cosa non avete visto negli "snotiziari" di Fox: "l'insurrezione armata che ha contribuito a deporre il Presidente Aristide il 29 febbraio 2004 è stata il risultato di un'operazione di intelligence militare accuratamente organizzata. L'esercito paramilitare ribelle ha attraversato il confine con la Repubblica Dominicana all'inizio di febbraio. Si tratta di un'unità paramiliare ben armata, addestrata ed equipaggiata, integrata da ex membri del FRAPH, gli squadroni della morte "in borghese", coinvolti in uccisioni in massa di civili e assassinii politici durante il golpe militare sponsorizzato dalla CIA del 1991, che aveva portato al rovesciamento del governo di Aristide, democraticamente eletto. Durante il governo militare (1991-1994), il FRAPH era (ufficiosamente) sotto la giurisdizione delle forze armate. Secondo un rapporto del 1996 della Commissione dell'Onu per i Diritti Umani, il FRAPH era stato appoggiato dalla CIA". Invece, ciò che i media statunitensi vi hanno raccontato era una storia inverosimile e ridicola che descriveva il presidente eletto come un corriere della droga che aveva in antipatia George Bush. In realtà era un prete al quale non piaceva George Bush, ma quella bufala era passata in men che non si dica dai portavoce della Casa Bianca ai gobbi dei conduttori di notiziari. Ma ancora peggiore della disinformazione è la mancata informazione. Haiti è apparsa per un attimo sui nostri teleschermi... quelle foto e quei filmati senza spiegazioni di disordini da qualche parte "laggiù", in un paese nero e turbolento... senza niente che spiegasse la storia e l'orrore della colonizzazione economica americana. Ma il libro di Project Censored non ha lasciato perdere, violando la regola dell'informazione statunitense secondo cui i servizi sulle nazioni nere devono scomparire nel giro di una settimana. Qui troverete un seguito davvero intelligente della storia - e della storia della storia - scritto dai giornalisti Lyn Duff e Dennis Bernstein (vedi Capitolo 4: "Haiti: La storia mai raccontata"). Un'altra notizia che mi sta a cuore è la numero 20, "Si scoprono gli altarini della Task Force per l'Energia di Cheney": Documenti presentati nell'estate del 2003 dal Dipartimento del Commercio, riguardanti le attività della Task Force per l'Energia di Cheney - in seguito alla causa intentata dal Sierra Club e dal Judicial Watch in base al Freedom of Information Act (legge sulla libertà d'informazione, FOIA) - contengono una mappa dei giacimenti petroliferi, degli oleodotti, delle raffinerie e dei terminal iracheni, nonché due grafici che riportano in dettaglio i progetti iracheni per l'estrazione di petrolio e gas e i "Foreign Suitors for Iraqi Oilfield Contracts" (I pretendenti esteri ai contratti petroliferi iracheni). I documenti, datati marzo 2001, presentano anche mappe di giacimenti petroliferi, oleodotti, raffinerie e terminal per petroliere in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, integrate da grafici con i particolari dei principali progetti di sviluppo per lo sfruttamento del petrolio e del gas in ciascun paese, completi di informazioni sui costi del progetto, la capacità produttiva, la compagnia petrolifera e lo stato d'avanzamento o la data di completamento. Piani documentati di occupazione e sfruttamento in data precedente l'11 settembre confermano il grave sospetto che la politica statunitense sia pilotata dalle imposizioni dell'industria energetica. Pensateci un attimo. Saliti in carica da appena qualche settimana, il nostro vicepresidente e i suoi amici dell'industria petrolifera già ambiscono al petrolio dei nostri vicini mediorientali. Beh, perdinci, non avrà qualcosa a che fare con il fatto che i nostri ragazzi stanno versando il loro sangue a Baghdad? Qualcuno della stampa, negli Usa, non dovrebbe indagare? No, non aspettate col fiato sospeso che qualche giornalista statunitense vada a caccia della grande notizia... sono cose che succedono soltanto nelle repliche di Murphy Brown. Devo ammettere che la storia delle mappe di Cheney è arrivata alla TV statunitense, ma soltanto molto dopo l'articolo in cui Judicial Watch riferiva di averle scoperte, quando l'ex segretario del Tesoro, Paul O'Neill, le ha mostrate per un attimo alla CBS. In altre parole, fintantoché un affermato milionario bianco appartenente al club non sarà disposto a spifferare qualcosa a proposito di altri membri, voi non ne saprete niente. E anche allora, non c'è stato alcun seguito (anzi, uno c'è stato: BBC TV Britain l'ha affidato a me e la nostra squadra ha scoperto che a quel tempo esisteva un secondo comitato segreto di petrolieri che lavorava per la Casa Bianca a piani per la spartizione del bottino petrolifero iracheno dopo la conquista. Poiché è altamente improbabile che leggiate quell'articolo negli Usa, temo che dovrete andarlo a cercare nella prossima edizione di Censura). Oltre ai venticinque samizdat, troverete Peter Phillips, Peter Hart, Norman Solomon e altri giornalisti investigativi sulle tracce della mafia mediatica. Uno splendido capitolo è destinato a persone come me che non fanno che brontolare sui media statunitensi. Il capitolo 12 vi dice come smetterla di recriminare e dove trovare fonti affidabili di notizie reali, scottanti e gravide di conseguenze, da Pacific News Service a MediaChannel.org. Permettete che vi dica perché avete bisogno di questo libro e perché dovreste comprarne uno a quel coglione di vostro cognato nel Jersey che pensa che il New York Times sia una miniera d'informazioni e che Dan Rather non mentirebbe mai. Subito dopo le presidenziali del 2000, scoprii, nella mia veste di giornalista investigativo che lavora dalle 9 alle 17 per BBC TV a Londra, che politicanti dell'ufficio del governatore della Florida Jeb Bush avevano ordinato ai supervisori elettorali di impedire la registrazione di circa 50.000 elettori legittimi, quasi tutti democratici. L'ordine era arrivato sei settimane prima che il fratello di Jeb vincesse in Florida, ufficialmente per soli 537 voti. Eccola quindi, la pistola fumante, la maledetta prova nero su bianco di come la famiglia Bush avesse imbrogliato. CBS Nightly News accolse con eccitazione la notizia, ma non la trasmise. Nossignore. E perché no? "La tua storia non sta in piedi, Greg". D'accordo, questo potevo accettarlo, ma come aveva fatto la CBS a scoprire che la lettera era un falso? "Beh", mi disse il produttore, "abbiamo chiamato l'ufficio di Jeb Bush..." e, che ci crediate o meno, l'ufficio di Jeb aveva detto che quella lettera non era mai esistita. Benvenuti nel giornalismo investigativo americano (ho pubblicato una copia della lettera inesistente quando sono riuscito a entrarne in possesso in Inghilterra). Ed è per questo che scrivo in esilio... per vedere storie importanti per il mio paese (io sono di Los Angeles) nella rassegna annuale di Project Censored delle notizie illecite. Lo stesso Dan Rather si scusa. Una volta, a proposito degli articoli sulle guerre di Bush, ha confessato quanto segue: "è un paragone osceno, ma in Sud Africa c'era un tempo in cui ai dissidenti venivano messi al collo copertoni in fiamme. E in un certo senso c'è il timore che anche a noi venga fatta la stessa cosa, che ci venga messo al collo il copertone in fiamme della mancanza di patriottismo. È quel timore che trattiene i giornalisti dal fare le domande più scomode e dall'approfondire gli argomenti più scottanti. E ancora, mi rincresce doverlo ammettere, neppure io sono esente da questa critica". L'ha detto alla BBC, a un pubblico europeo. Negli Usa diceva: "George Bush è il presidente. È lui a prendere le decisioni e... dovunque vuole che mi schieri, basta che me lo dica". Ora, se preferite i giornalisti che escono dal coro, ecco il libro che fa per voi: notizie scottanti, verità raggelanti, assolutamente non censurate. Greg Palast è autore del bestseller del New York Times, "The Best Democracy Money Can Buy", pubblicato in Italia con il titolo "Democrazia in vendita - I padroni del mondo", Tropea Editore, 2003. Premiato giornalista d'inchiesta, i suoi reportage sono apparsi su The Washington Post, Harper's, The Nation, The Guardian (Londra) e numerose altre pubblicazioni. Originario della California, divide il suo tempo tra New York e Londra. INDICE Indice Prefazione di Peter Phillips Introduzione Tutte le notizie inadatte a essere pubblicate di Greg Palast Parte prima Le 25 notizie più censurate 1. Livelli elevati di uranio riscontrati in soldati e civili 2. L'imposizione di un mercato mondiale per gli OGM 3. Gli Usa sviluppano nuovi virus per letali armi batteriologiche 4. I media possono mentire legalmente 5. La destabilizzazione di Haiti 6. L'Amministrazione Bush manipola la scienza e censura gli scienziati 7. Le condizioni meteorologiche estreme inducono l'Onu a un nuovo monito 8. Il governo degli Stati Uniti reprime i sindacati in Iraq perseguendo la privatizzazione delle aziende 9. Il cartello agroalimentare globale diventerà ben presto il supermercato del mondo 10. Una vedova denuncia il governo per l'11 settembre 11. Il Brasile frena sul FTAA, ma non dà sollievo ai poveri del Sud America 12. L'Amministrazione Bush contro la legge per i diritti umani 13. Schwarzenegger aveva incontrato Ken Lay della Enron anni prima delle elezioni in California 14. Esportare la censura in Iraq 15. Wal-Mart: iniquità e prezzi bassi in tutto il mondo 16. I media e il governo ignorano la riduzione delle scorte petrolifere 17. Nel XXI secolo l'iniqua distribuzione delle ricchezze minaccia l'economia e la democrazia 18. I nuovi impianti nucleari: i contribuenti pagano, l'industria guadagna 19. Gli enti preposti all'ordine pubblico spiano cittadini innocenti 20. Si scoprono gli altarini della Task Force per l'Energia di Cheney 21. La svendita del nostro patrimonio naturalistico 22. Reintrodurre la leva obbligatoria 23. La vendita del sistema elettorale ai privati 24. Un'organizzazione conservatrice pilota le nomine dei giudici 25. Un nuovo disegno di legge minaccia la libertà intellettuale negli "area studies" Altri partecipanti alla gara per le notizie più censurate Gli illeciti delle multinazionali ridotti a reati minori - Il Costitution Restoration Act potrebbe trasformare gli Usa in una teocrazia - La vera forza dietro a "Cittadini contro l'abuso delle cause legali" - Impiegata dei servizi d'intelligence britannici incriminata per aver parlato - Un mondo tutto nuovo - La via zapatista - I torturatori trovano rifugio negli Stati Uniti - Le multinazionali minacciano sempre più le libertà costituzionali - La guerra per i confini stato-chiesa - Gli Usa espandono la loro capacità di lanciare missili - La rivoluzione boliviana - I morti iracheni non contano - Il Dipartimento di Stato elenca i paesi "terroristi" - Sosteniamo le nostre truppe? - L'industria dello zucchero minaccia i finanziamenti all'Organizzazione Mondiale della Sanità - Il vostro cibo è a rischio? - Israeliani visti a filmare la tragedia dell'11 settembre - Bush preme per abrogare l'Endagered Species Act - Analista di Medicare minacciato perché cambi versione - Il governo statunitense ha falsificato alcune apparizioni televisive di Bush - Movimento sindacale riprende la lotta per i diritti degli immigrati - Il Dipartimento dell'energia e il laboratorio di Los Alamos: un rapporto simbiotico Capitolo 1 Censura Déjà Vu Ricordando la Jugoslavia: notizie manipolate e armi di distruzione di massa - Il piano di Rumsfeld per provocare i terroristi - Le forze britanniche e statunitensi continuano a utilizzare armi all'uranio impoverito nonostante le prove schiaccianti di effetti negativi sulla salute - Gli Usa eliminano illegalmente varie pagine dal rapporto Onu sull'Iraq - L'inosservanza degli accordi internazionali da parte degli Stati Uniti - L'Africa di fronte alla minaccia di un nuovo colonialismo - Il coinvolgimento degli Usa nel massacro dei talebani - I rifugiati indesiderati, un problema globale - Gli aiuti statunitensi a Israele favoriscono l'occupazione repressiva della Palestina - Il piano neoconservatore per il dominio globale - Dollaro Usa contro euro: un altro motivo per l'invasione - La sicurezza nazionale minaccia la libertà civile - In Afghanistan la povertà, i diritti delle donne e la situazione civile non sono mai stati peggiori - La guerra dell'esercito statunitense alla Terra - Il monopolio di Clear Channel suscita critiche - Lo status di "persona fisica" delle società per azioni è messo in discussione Capitolo 2 I media delle corporation trascurano i movimenti no global di Deepa Fernandes Capitolo 3 I media statunitensi e la questione israelo-palestinese: un esempio di parzialità di Alison Weur, direttore esecutico di If Americans Knew Capitolo 4 Haiti: la storia mai raccontata di Lyn Duff e Dennis Bernstein Capitolo 5 Il meglio di PR Watch: le notizie più distorte dell'anno di Laura Miller Capitolo 6 Index on Censorship: rapporto annuale di Sigrun Rottmann Parte seconda Capitolo 7 La nuova censura statunitense di Peter Phillips Capitolo 8 I giganti dei media di Mark Crispin Miller Capitolo 9 "Fear & Favor", quarto rapporto annuale del FAIR, 2003 di Peter Hart e Julie Hollar Capitolo 10 Morte di una nazione: il "curriculum" razzista delle Conservative Talk Radio di José A. Padin e Shelley Smith Capitolo 11 Un'inchiesta di Project Censored: le vittime di frodi da parte dei giornali sono diverse di Geoff Davidian, assistenza alla ricerca Brittny Roeland, Pat Carlson e Matt Hagan Capitolo 12 In azione per la democrazia nei media di Norman Solomon, Alycia Cahill, Lauren Kettner, Melody Lindsey, Anna Miranda, Emilio Licea e Ambrosia Pardue Capitolo 13 Il movimento di riforma dei mezzi di comunicazione e la concentrazione globale dei media di Christopher Robin Cox Capitolo 14 Notizie frivole e abuso di notizie di Ambrosia Pardue e Joni Wallent, studenti ricercatori Traduzione di Giuliana Lupi pagine 336, ¤ 19 ISBN 88-89091-11-35 <http://www.nuovimondimedia.com/negozio2/catalog/product_info.php?products_id=223>Acquista ora (-20%) NOVITA' SU NUOVIMONDIMEDIA.IT (articoli di John Pilger, Robert Fisk, Ury Avnery, Tom Engelhardt, Ràul Zibechi, George Monbiot, Jason Leopold e molti altri... ) <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=971&mode=nested&order=0&thold=0>Iburattinai di Washington di Thierry Meyssan Il potere si è trasferito dalla Casa Bianca al Centro per la Politica della Sicurezza.Un gruppo molto unito, formatosi durante la guerra fredda, che impone il proprio punto di vista. Un passo indietro nella storia per comprendere le manovre dei «falchi». <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=970&mode=nested&order=0&thold=0>Queste elezioni cambieranno il mondo. Ma non come vogliono gli Usa di Robert Fisk Queste elezioni non metteranno fine alla rivolta nè porteranno pace e stabilità. Contribuiranno solo ad acutizzare le divisioni tra le comunità sciita e sunnita, con grande preoccupazione per gli stati del Golfo Persico <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=969&mode=nested&order=0&thold=0>Le non-elezioni irachhene di Robert Jensen e Pat Youngblood Qualsiasi sia il risultato elettorale del 30 gennaio, non darà luogo a un governo iracheno legittimo. Questo tipo di governo sarà possibile solo quando gli iracheni avranno il reale controllo del loro futuro. 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Un altro sterminio di cui si parla poco o niente, nonostante le sue tragiche dimensioni. <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=966&mode=thread&order=0&thold=0> Elezioni e paura a Bagdad di Robert Fisk Bagdad è una città di paura. Iracheni spaventati, militari spaventati, giornalisti spaventati. <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=964&mode=thread&order=0&thold=0>Benvenuti nella nuova guerra fredda di Andrew O'Hehir Chirac contro Cheney, SUV contro minicar, pommes frites contro freedom fries. 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L'Amministrazione Bush non ha più in programma di detenere semplicemente "a tempo indeterminato" centinaia di prigionieri musulmani che marciscono nei campi di concentramento di Guantánamo, Abu Ghraib e Bagram; ora sta pensando a "un approccio più definitivo, con detenzioni potenzialmente a vita". <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=955&mode=thread&order=0&thold=0>Il dono del cibo di Vandana Shiva Il commercio oggi non riguarda più lo scambio di cose di cui abbiamo bisogno e che non possiamo produrre da soli ma ci obbliga ad adeguarci a un mondo in cui profitto e avidità sono i principi regolatori: quanto maggiore è il profitto, tanto più aumentano fame, malattie, distruzione della natura, del suolo, dell'acqua, della biodiversità. <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=954&mode=thread&order=0&thold=0>Bagdad, come al solito di Dahr Jamail Le sirene strillano per tutta Bagdad, come al solito. Spari detonano in tutta la città, come al solito. Così, come al solito, quell'orribile catastrofe che è ora l'Iraq occupato continua a peggiorare ogni giorno che passa. <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=953&mode=thread&order=0&thold=0>L'altro tsunami, quello causato dall'uomo di John Pilger L'ipocrisia, il narcisismo e la propaganda dei dominatori del mondo e dei loro tirapiedi sono al massimo. I superlativi abbondano a proposito delle loro azioni umanitarie, mentre l'informazione è dominata dalla distinzione tra vittime importanti e vittime che non contano nulla. <http://www.nuovimondimedia.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=951&mode=thread&order=0&thold=0>Ilimiti del neoliberismo latinoamericano di Ràul Zibechi Il modello neoliberista non può coesistere con movimenti sociali potenti e reattivi. Uno dei suoi obiettivi è la neutralizzazione delle società civili organizzate, che stanno per diventare il principale fattore della sua delegittimazione. NUOVI MONDI SHOP Nella<http://www.nuovimondimedia.com/negozio2/catalog/default.php> libreria online di Nuovi Mondi Media sconti dal 20 al 50% su tutto il catalogo (che comprende oltre ai nostri titoli, libri di: Derive Approdi, EMI, Frilli, Malatempora, Massari, Minimum Fax, NdA Press, Sensibili alle foglie, Shake, Stampa alternativa). Tra le offerte, "VENDERE LA GUERRA. La propaganda come arma d'inganno di massa" di Sheldon Rampton e John Stauber (30% di sconto) Per cancellarsi cliccare su <http://www.nuovimondimedia.it/index.php?module=ppnews&choix=modifier>"<http://www.nuovimondimedia.com/index.php?module=ppnews&choix=modifier>Cancella"
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