27 gennaio 1945/2005




> "... Un lager. Cos'è un lager?
> Sono mille e mille occhiaie vuote, sono mani magre abbarbicate ai fili,
son
> baracche, uffici, orari, timbri, ruote, son routine e risa dietro a dei
> fucili; sono la paura, l'unica emozione, sono angoscia d'anni dove il
niente
> è tutto, sono una follia ed un'allucinazione, che la nostra noia sembra
> quasi un rutto; sono il lato buio della nostra mente, sono un qualchecosa
da
> dimenticare, sono eternità di risa di demente, sono un manifesto che si
può
> firmare.
> Cos'è un lager?
> Son recinti e stalli d'animali strani, gambe che per anni fan gli stessi
> passi, esseri diversi scarsamente umani, cosa fra le cose, l'erba, i
mitra,
> i sassi; ironia per quella che chiamiam ragione, sbagli ammessi solo
sempre
> troppo dopo, prima sventolanti giustificazione, una causa santa, un
luminoso
> scopo, sono la consueta prassi del terrore, sempre per qualcosa sempre per
> la pace, sono un posto in cui spesso la gente muore, sono un posto in cui,
> peggio, la gente nasce.
> E un lager. Cos'è un lager?
> E' una cosa stata, cosa che sarà, può essere in un ghetto, fabbrica,
città,
> contro queste cose o chi non lo vorrà, contro chi va contro o le
difenderà,
> prima per chi perde e poi chi vincerà, uno ne finisce ed uno sorgerà,
sempre
> per il bene dell'umanità, chi di voi kapò, chi vittima sarà, in un lager."
>
>                                                                  Francesco
> Guccini                           (Lager - 1981)
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