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Re: Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno
- Subject: Re: Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno
- From: "Sandro Martis" <sandro.martis at tin.it>
- Date: Thu, 27 Jan 2005 16:13:47 +0100
Ma via! non scherziamo! Se davvero la guerra non avessimo voluto (l'ho scritto altre volte) sarebbe bastato un giorno (o dieci o cento) di sciopero generale (e in Spagna, e in Inghilterra, e negli Stati uniti). E guerra non ci sarebbe stata. Ma vaglielo a spiegare ai sindacati. Vaglielo a spiegare ai lavoratori (che però, vedo, fanno proclami). Vaglielo a spiegare alla gente. Che agita bandierine per lavarsi la coscienza. Lo sciopero va bene per dare peso politico al cofferato di turno, o per ottenere due euri di aumento, ma non val la pena scioperare per fermare il massacro. I soldi servono. C'è da pagare l'ultimo modello di telefonino, il parabolino e la pleistescion per il bambino. Niente sciopero, quindi. Accontentiamoci di atti simbolici. Facciamoci una bella sfilata, e può essere che il Principe si accorga di noi. Ma l'obbedienza, non aveva smesso di essere una virtù? Nonviolenti e silenziosi, potremmo invadere il Palazzo, le palestre e le fabbriche di morte. Farci arrestare tutti, le moltitudini. Paralizzare il Paese. Le guerre non si farebbero. Altrimenti è meglio tacere. ----- Original Message ----- From: "lavoratoriinlotta" <lavoratoriinlotta at tiscali.it> To: <pace at peacelink.it> Sent: Wednesday, January 26, 2005 9:31 PM Subject: Fw: Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno > Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno > > Noi operai in Italia scindiamo ogni responsabilità dall'aggressione > militare che Bush e i suoi alleati stanno scatenando contro l'Irak. > Non vogliamo essere in nessun modo complici dei bombardamenti, dei massacri > che stanno scatenando contro di voi. > Faremo ogni sforzo possibile, ogni iniziativa di lotta per fermare questa > guerra, per denunciare il governo Berlusconi e i suoi piani di appoggio ad > Usa, Gran Bretagna, Spagna. > Noi non abbiamo creduto a nessuna delle loro menzogne sul terrorismo, sulle > armi di distruzione di massa. > Oltretutto hanno imposto all'esercito irakeno di disarmarsi mentre > concentravano al confine centinaia di migliaia di uomini armati con le > migliori armi, queste sì di distruzione di massa. Una prepotenza inaudita. > Sappiamo bene che questa è un aggressione che ha per scopo la rapina delle > risorse petrolifere e la trasformazione dell'Iraq in una base militare > dell'imperialismo americano nell'area. > Non tocca ai governi imperialisti esprimere giudizi sul vostro governo, su > Saddam. Non hanno le carte in regola. > Governi che si fondano sullo sfruttamento degli operai, sulla corruzione, > sulla rapina dei popoli del mondo, sui bombardamenti, non possono dire > niente. > Governi dei padroni che stanno spingendo per i profitti, milioni di operai > verso la miseria verso la povertà, possono dire una parola credibile sul > governo irakeno? Assolutamente no. > Tocca a voi operai e popolo irakeno vedersela con Saddam, siete gli unici > che potete farlo senza servire gli interessi di padroni e governi che hanno > scatenato questa aggressione. > Noi non ci fidiamo nemmeno dei governi europei che oggi criticano la > guerra, è tutto un problema di come dividersi oggi e domani il bottino > irakeno. > L'unica cosa buona è che il contrasto tra i diversi governi ha tolto a > tutti la coperta dell'ONU che legittimava le aggressioni in nome > dell'interesse generale dell'umanità. > Il giudizio sprezzante con cui Bush e l'amico Berlusconi attaccano le > manifestazioni contro la guerra, qualcosa ci ha insegnato. > Il fatto che tutte le proteste di piazza comprese quelle americane non > abbiano modificato in niente la condotta di questi governi nella guerra > all'Iraq, qualcosa ci ha insegnato. > Per essere veramente al vostro fianco operai e popolo irakeno non abbiamo > altra scelta che combattere contro i nostri governi, i nostri padroni con > accanimento. Oggi loro parlano solo con la forza, capiranno solo la forza > degli scioperi e delle proteste operaie, in ogni paese, in tutto il mondo. > Noi possiamo fermarli nelle fabbriche, nei trasporti, nelle piazze, faremo > il possibile, potete crederlo. > > Un popolo che opprime un altro popolo non potrà essere libero! > > Operai e delegati delle fabbriche: > RSU Fiat Termini Imerese, Ex Fiat Ferroviaria Colleferro (Rm), FIAT SATA > Melfi, Magneti Marelli Bari, Rhodia Paliano (Fr), Brollo-Marcegaglia (Mi), > RSU RLS Italcementi Trieste, Simmel Difesa Colleferro (Rm), Pirelli Figline > Valdarno (Fi), Alfa Lancia Somigliano, Bartolini Fiano Romano (Rm), Ansaldo > E.S.C. Camozzi (Mi), Meta SPA Modena, Getrag Bari, Ex Goodyear Cisterna di > Latina (Lt), RSU Condotte Roma, ILVA Taranto, ILVA Imprese Taranto, Copel > Latina (Lt), Ansaldo Trasporti Napoli, RSU INNSE Presse (Mi), Novara Filati > Novara, Fiat carrozzerie Mirafiori (To), Ex Riva Calzoni (Mi), Siemens > Cassina de Pecchi (Mi), Nuova Scaini Sardegna, FS Roma Personale di bordo, > Fiat New Holland (Mo), Radici Chimica (Novara), BAS (Bg), Bridgestone > Italia Bari, Pirelli Bicocca (Mi), Consorzio Milano pulita (Mi), Tubi > Dalmine (Bg), Sofer Pozzuoli (Na), Falck: Comitato contro l'amianto S.S.G. > (Mi), Rittal Vignate (Mi), RSU Nexans Latina (Lt), Candy (Mi), Arvin > Meritor Cameri (No), Powertrain Fiat-GM Termoli (Cb), Sofim Iveco Foggia, > Microtecnica Brugherio (Mi), Pirelli Bollate (Mi), BW Italia Anagni (Fr), > Alenia Pomigliano (Na), Marelli Corbetta (Mi), RSU TNT (ex Buffetti) > Pomezia (Rm), Motovario Modena, STAR Agrate (Mi), Sondel Sesto S. Giovanni > (Mi), Alcam (Mi), Campari Sesto S. Giovanni (Mi). > > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html >
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