Re: Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno



Ma via! non scherziamo!
Se davvero la guerra non avessimo voluto (l'ho scritto altre volte) sarebbe
bastato un giorno (o dieci o cento) di sciopero generale (e in Spagna, e in
Inghilterra, e negli Stati uniti). E guerra non ci sarebbe stata.
Ma vaglielo a spiegare ai sindacati.
Vaglielo a spiegare ai lavoratori (che però, vedo, fanno proclami).
Vaglielo a spiegare alla gente.
Che agita bandierine per lavarsi la coscienza.
Lo sciopero va bene per dare peso politico al cofferato di turno, o per
ottenere due euri di aumento, ma non val la pena scioperare per fermare il
massacro. I soldi servono.
C'è da pagare l'ultimo modello di telefonino, il parabolino e la
pleistescion per il bambino. Niente sciopero, quindi.
Accontentiamoci di atti simbolici. Facciamoci una bella sfilata, e può
essere che il Principe si accorga di noi.
Ma l'obbedienza, non aveva smesso di essere una virtù?
Nonviolenti e silenziosi, potremmo invadere il Palazzo, le palestre e le
fabbriche di morte. Farci arrestare tutti, le moltitudini. Paralizzare il
Paese. Le guerre non si farebbero.
Altrimenti è meglio tacere.





----- Original Message -----
From: "lavoratoriinlotta" <lavoratoriinlotta at tiscali.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Wednesday, January 26, 2005 9:31 PM
Subject: Fw: Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno


> Lettera agli operai e a tutto il popolo Irakeno
>
> Noi operai in Italia scindiamo ogni responsabilità dall'aggressione
> militare che Bush e i suoi alleati stanno scatenando contro l'Irak.
> Non vogliamo essere in nessun modo complici dei bombardamenti, dei
massacri
> che stanno scatenando contro di voi.
> Faremo ogni sforzo possibile, ogni iniziativa di lotta per fermare questa
> guerra, per denunciare il governo Berlusconi e i suoi piani di appoggio ad
> Usa, Gran Bretagna, Spagna.
> Noi non abbiamo creduto a nessuna delle loro menzogne sul terrorismo,
sulle
> armi di distruzione di massa.
> Oltretutto hanno imposto all'esercito irakeno di disarmarsi mentre
> concentravano al confine centinaia di migliaia di uomini armati con le
> migliori armi, queste sì di distruzione di massa. Una prepotenza inaudita.
> Sappiamo bene che questa è un aggressione che ha per scopo la rapina delle
> risorse petrolifere e la trasformazione dell'Iraq in una base militare
> dell'imperialismo americano nell'area.
> Non tocca ai governi imperialisti esprimere giudizi sul vostro governo, su
> Saddam. Non hanno le carte in regola.
> Governi che si fondano sullo sfruttamento degli operai, sulla corruzione,
> sulla rapina dei popoli del mondo, sui bombardamenti, non possono dire
> niente.
> Governi dei padroni che stanno spingendo per i profitti, milioni di operai
> verso la miseria verso la povertà, possono dire una parola credibile sul
> governo irakeno? Assolutamente no.
> Tocca a voi operai e popolo irakeno vedersela con Saddam, siete gli unici
> che potete farlo senza servire gli interessi di padroni e governi che
hanno
> scatenato questa aggressione.
> Noi non ci fidiamo nemmeno dei governi europei che oggi criticano la
> guerra, è tutto un problema di come dividersi oggi e domani il bottino
> irakeno.
> L'unica cosa buona è che il contrasto tra i diversi governi ha tolto a
> tutti la coperta dell'ONU che legittimava le aggressioni in nome
> dell'interesse generale dell'umanità.
> Il giudizio sprezzante con cui Bush e l'amico Berlusconi attaccano le
> manifestazioni contro la guerra, qualcosa ci ha insegnato.
> Il fatto che tutte le proteste di piazza comprese quelle americane non
> abbiano modificato in niente la condotta di questi governi nella guerra
> all'Iraq, qualcosa ci ha insegnato.
> Per essere veramente al vostro fianco operai e popolo irakeno non abbiamo
> altra scelta che combattere contro i nostri governi, i nostri padroni con
> accanimento. Oggi loro parlano solo con la forza, capiranno solo la forza
> degli scioperi e delle proteste operaie, in ogni paese, in tutto il mondo.
> Noi possiamo fermarli nelle fabbriche, nei trasporti, nelle piazze, faremo
> il possibile, potete crederlo.
>
> Un popolo che opprime un altro popolo non potrà essere libero!
>
> Operai e delegati delle fabbriche:
> RSU Fiat Termini Imerese, Ex Fiat Ferroviaria Colleferro (Rm), FIAT SATA
> Melfi, Magneti Marelli Bari, Rhodia Paliano (Fr), Brollo-Marcegaglia (Mi),
> RSU RLS Italcementi Trieste, Simmel Difesa Colleferro (Rm), Pirelli
Figline
> Valdarno (Fi), Alfa Lancia Somigliano, Bartolini Fiano Romano (Rm),
Ansaldo
> E.S.C. Camozzi (Mi), Meta SPA Modena, Getrag Bari, Ex Goodyear Cisterna di
> Latina (Lt), RSU Condotte Roma, ILVA Taranto, ILVA Imprese Taranto, Copel
> Latina (Lt), Ansaldo Trasporti Napoli, RSU INNSE Presse (Mi), Novara
Filati
> Novara, Fiat carrozzerie Mirafiori (To), Ex Riva Calzoni (Mi), Siemens
> Cassina de Pecchi (Mi), Nuova Scaini Sardegna, FS Roma Personale di bordo,
> Fiat New Holland (Mo), Radici Chimica (Novara), BAS (Bg), Bridgestone
> Italia Bari, Pirelli Bicocca (Mi), Consorzio Milano pulita (Mi), Tubi
> Dalmine (Bg), Sofer Pozzuoli (Na), Falck: Comitato contro l'amianto S.S.G.
> (Mi), Rittal Vignate (Mi), RSU Nexans Latina (Lt), Candy (Mi), Arvin
> Meritor Cameri (No), Powertrain Fiat-GM Termoli (Cb), Sofim Iveco Foggia,
> Microtecnica Brugherio (Mi), Pirelli Bollate (Mi), BW Italia Anagni (Fr),
> Alenia Pomigliano (Na), Marelli Corbetta (Mi), RSU TNT (ex Buffetti)
> Pomezia (Rm), Motovario Modena, STAR Agrate (Mi), Sondel Sesto S. Giovanni
> (Mi), Alcam (Mi), Campari Sesto S. Giovanni (Mi).
>
>
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