29/01 Roma: CATENA UMANA



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·               PER IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL'IRAQ

·       PER TRASFERIRE RISORSE ECONOMICHE DAL MILITARE AL SOCIALE

SABATO 29 GENNAIO ore 16,00 (via XX Settembre, angolo via Firenze)

CATENA UMANA
dal Ministero della Difesa al Ministero del Tesoro in via XX Settembre



       Il mitragliere italiano ucciso a Nassiriya il 21 gennaio nel corso
di un'operazione di copertura militare ad una pattuglia terrestre
scontratasi con ribelli iracheni, dimostra la natura bellica della presenza
italiana in Iraq al fianco delle truppe occupanti, impegnate in questo
momento a garantire lo svolgimento delle elezioni-farsa volute a tutti i
costi dall'amministrazione nordamericana e dal suo ex-agente Allawi, capo
dell'attuale governo fantoccio di Baghdad.

Per mantenere il contingente militare in Iraq, già costato finora oltre 600
milioni di euro, il governo italiano, che ha appena rinnovato per decreto
la "missione", ha deciso di impegnare ulteriori risorse economiche,
sottraendole così ai pressanti bisogni sociali nel nostro paese.

Ben altre urgenze attanagliano l'umanità! Un sistema fondato sulla guerra
causa ogni giorno uno "tsunami" di natura economica, determinato
dall'ingiustizia sociale, dalla povertà, dal debito internazionale. La
stessa militarizzazione degli aiuti alle popolazioni dell'Asia garantisce
gli interessi economici legati alla ricostruzione, che lascerà solo una
magra elemosina (meno del 10% delle somme raccolte) alle popolazioni
colpite.

Lo stato di guerra colpisce anche la libertà d'espressione, con il
tentativo di mettere a tacere l'informazione non allineata e subalterna
alle veline governative, estendendo anche ai civili il liberticida codice
penale militare.

Quante risorse per uccidere e opprimere un popolo, mentre da noi si
tagliano le spese sociali  in tutti i settori e si negano case e reddito a
precari ed immigrati !

-        Per protestare contro il governo di guerra e le sue scelte di
rinnovare la partecipazione diretta alla guerra in Iraq, coperta e
legittimata dalle elezioni-farsa del 30 gennaio - svolte senza alcuna
parvenza di legalità in un paese oppresso dalla occupazione militare.

-        Per protestare contro le scelte di morte e distruzione che hanno
prodotto il massacro di Falluja e più di centomila morti in Iraq

-        Per fermare le spese di guerra e tutti gli tsunami militari
prodotti dai signori della guerra


LABORATORIO DI RESISTENZA ALLA GUERRA
Per info tel:  Nella 333 9296340