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Sinti e Rom trentini alla giornata della memoria
- Subject: Sinti e Rom trentini alla giornata della memoria
- From: "Iori Tommaso" <IoriT at consiglio.provincia.tn.it>
- Date: Sun, 23 Jan 2005 19:09:16 +0100
Cari colleghi, care colleghe, di seguito l'annuncio dell'iniziativa che l'Associazione Sinti del Trentino (sezione dell'Opera Nomadi nazionale) ha organizzato in vista della Giornata della memoria per ricordare le vittime dell'Olocausto, tra le quali vi furono anche un milione di Sinti e Rom. In allegato la lettera che l'associazione ha spedito al Presidente del Consiglio provinciale Giacomo Bezzi per invitarlo alle due iniziative. Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro. Mattia Pelli ----------------------------------------------------------- Giornata della Memoria Proiezione del film-documentario sull'olocausto di Sinti e Rom: Porrajmos Una persecuzione dimenticata e dell'intervista a Mirko Levak, un rom sopravvissuto ad Auschwitz. Prima della proiezione il gruppo folk tzigano di Trento suonerà musiche tradizionali sinte. Interventi di Marco Gabrielli -presidente Ass. Sinti del Trentino David Knight -operatore della coop. Kaleidoscopio Mattia Pelli -giornalista MARTEDI' 25 GENNAIO ore 20.30 Sala SOSAT, via Malpaga 17 Trento Alle ore 17.00 si svolgerà una cerimonia di commemorazione delle vittime dell'olocausto presso la lapide affissa sul Palazzo della Provincia, in piazza Dante, con un momento di raccoglimento in cui verrà deposta una corona di fiori. ASSOCIAZIONE SINTI DEL TRENTINO Opera Nomadi http://sintitrentino.clarence.com <http://sintitrentino.clarence.com/> sintitrentino at virgilio.it <mailto:sintitrentino at virgilio.it> Associazione Sinti del Trentino Il 22 dicembre scorso si è costituita, alla presenza del presidente nazionale Massimo Converso, l'Associazione Sinti del Trentino. Composta da Rom e Sinti del campo nomadi di Trento, da operatori della cooperativa Kaleidoscopio e da cittadini, è nata come sezione dell'Opera Nomadi, l'associazione nazionale per la tutela dei diritti sociali e della cultura Rom e Sinti. Giornata della Memoria Proiezione del film-documentario sull’olocausto di Sinti e Rom: Porrajmos Una persecuzione dimenticata e dell’intervista a Mirko Levak, un rom sopravvissuto ad Auschwitz. Prima della proiezione il gruppo folk tzigano di Trento suonerà musiche tradizionali sinte. Interventi di Marco Gabrielli -presidente Ass. Sinti del Trentino David Knight -operatore della coop. Kaleidoscopio Mattia Pelli -giornalista MARTEDI’ 25 GENNAIO ore 20.30 Sala SOSAT, via Malpaga 17 Trento Alle ore 17.00 si svolgerà una cerimonia di commemorazione delle vittime dell’olocausto presso la lapide affissa sul Palazzo della Provincia, in piazza Dante, con un momento di raccoglimento in cui verrà deposta una corona di fiori. ASSOCIAZIONE SINTI DEL TRENTINO Opera Nomadi <http://sintitrentino.clarence.com/>http://sintitrentino.clarence.com <mailto:sintitrentino at virgilio.it>sintitrentino at virgilio.it PORRAJMOS - Una persecuzione dimenticata In occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria 2004, il 25 gennaio 2004 al Teatro Verdi di Milano, Opera Nomadi presenta il documentario “Porrajmos – una persecuzione dimenticata”, realizzato grazie al contributo economico dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), e prodotto da Dropout Officina dell’Immagine. di Altrocinema A sessantanni dall’olocausto, lo sterminio degli zingari rimane una storia tutta da scrivere. L’ebraica Shoah in lingua romanes e' Porrajmos, che similmente indica annientamento, distruzione, divoramento. Cinquecentomila, forse un milione, furono i Rom e i Sinti sterminati dai nazifascisti, a cui vanno aggiunti quelli uccisi in strada, o comunque perseguitati nei territori occupati di tutta Europa. L’assenza, nel nostro paese, di una esplicita legislazione razziale relativa agli zingari non deve trarre in inganno: anche il fascismo fu responsabile di persecuzioni e deportazioni, sia nei confronti di Rom e Sinti insediati sul territorio nazionale, sia nei confronti di quelli che si trovavano nei paesi occupati dal nostro esercito. Il documentario apre sottolineando il rifiuto, la rimozione, che molti anziani continuano ad opporre al tentativo dei più giovani di indagare ed elaborare la memoria della Porrajmos. Giorgio Bezzecchi, segretario nazionale dell’Opera Nomadi, Rom hervato, sta studiando la persecuzione zingara. I suoi familiari non parlano, se pure hanno vissuto la persecuzione sulla loro pelle, a cominciare da Mirko, il padre, fino alla zia ormai morta, al nonno, deportato in Germania e mai più tornato. Parlano poco anche i Gage', gli italiani, a tutti i livelli: istituzionale, accademico, storico. I silenzi generano incubi, e Giorgio sogna di incontrare alcuni perseguitati, che gli testimoniano le crudeltà della guerra, della deportazione, dei lager. Un sogno che accresce il desiderio di capire, e porta Bezzecchi a incontrare Giovanna Boursier, una storica che si e' occupata della Porrajmos e che lo aiuta nella ricostruzione storica. La storiografia, però, non e' sufficiente a esprimere “cos’e' il dolore”. Solo chi ha vissuto, forse, può fornire un sentore. Ecco quindi che a rendere vive le circostanze illustrate, intervengono le memorie dei sopravvissuti: Dolores, Adelaide e Candida, tre anziane Sinti che vivono a Mantova, aprono le testimonianze, intercalate all’incontro fra la Boursier e Bezzecchi. e' poi la volta di Milenko, di sua sorella Maria e suo marito, Mate - Rom hervati - i cui ricordi si fanno più precisi e drammatici, anche perché i tre provengono da una zona disgraziata: il confine fra Italia ed ex Jugoslavia. Terminato l’incontro con la storica, Giorgio capisce che molto va ancora fatto per sollevare la Porrajmos dall’oblio; comprende meglio anche i silenzi dei suoi parenti di fronte a eventi tanto paurosi. Anche perché, alla fine, Mirko decide non senza sforzo di raccontare a tutta la famiglia la “sua” personale Porrajmos. Chiude il film l’intervento fuori campo di Renato Sarti, regista e drammaturgo che da anni lavora sul recupero della memoria storica, e che nella sede milanese dell’Opera Nomadi, devastata da un’incursione neofascista la notte del 30 dicembre scorso, interpreta alcune perle del peggior armamentario. razzista e del bestiario dei pregiudizi di ieri e di oggi. Perché purtroppo, ancora oggi, a distanza di tanti anni dal delirio eugenetico nazifascista, quello dei Rom e dei Sinti e' di gran lunga il gruppo etnico maggiormente discriminato a livello sociale e razziale. Per la ricerca storiografica Opera Nomadi si è avvalsa degli studi di Giovanna Boursier (storica e collaboratrice del quotidiano Il Manifesto), del supporto della Fondazione CdEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e della collaborazione di Marcello Pezzetti, storico della Shoah. Importanti suggerimenti sono inoltre stati forniti da Isabella D’Isola, docente di Filosofia e Storia. La stesura del soggetto e il coordinamento degli autori sono stati affidati a Francesco Scarpelli e Paolo Poce, che firmano anche la regia del documentario, prodotto da Dropout. Regia: Paolo Poce, Francesco Scarpelli. Ideato scritto e realizzato da: Alked Derhemi, Paolo Poce, Erica Rossi, Francesco Scarpelli. Montato da Tiziana Cantarella. Riprese e direzione della fotografia: Massimo Schiavon. Riprese audio: Giovanni Korfias. Musiche: Andrea Viti. Graphic Designer: Luca Criscuolo. Ricerca Iconografica: Sara Criscuolo. Produzione esecutiva: Elisabetta Massera, Daniele Gentili. Hanno collaborato alla ricerca: Giovanna Boursier, Isabella D’Isola, Roberta Migliavacca.
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