"Senza alcun dubbio. Sarebbero imputati di crimini di guerra."



Da: "Nicola Sergio Serrao"
Data: Thu, 20 Jan 2005 11:06:02 +0100
Oggetto: Una Norimberga per Bush

Human rights watch: «Gli Usa erodono i diritti umani globali»
Quegli anti-americani di Human Rights Watch, l'organismo per i diritti umani
basato negli Usa, accusano gli Stati uniti di «erodere», con le loro
violazioni delle leggi internazionali, i diritti umani nel mondo. HRW dice
che gli Usa non possono più ergersi a difensori dei diritti umani all'estero
(neanche nel Darfur sudanese) mentre praticano gli stessi abusi a casa loro.
Guantanamo e Abu Ghraib (si chiede una commissione d'indagine «pienamente
indipendente») sono «un tradimento dei principi dei diritti umani in nome
della guerra al terrorismo».

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INTERVISTA
«Una Norimberga per Bush»
Parla l'avvocato di David Hicks, prigioniero di Guantanamo


PATRICIA LOMBROSO




NEW YORK
«La decisione del governo americano di rilasciare i quattro cittadini
inglesi Moazzam Bagg, Feroz Abbasi, Martin Mubanga, Jamal Belmar e con loro
l'australiano Mamdouh Habib, ma non David Hicks, è stata una decisione
politica e non giuridica nei confronti del governo inglese. Invece di
istruire un processo secondo le norme previste da qualsiasi ordinamento
giuridico, incluso quello del sistema penale americano in vigore da oltre 50
anni, Washington ha preferito il compromesso: rilasciare i cittadini inglesi
detenuti. Ciò non risolve il «buco nero» legale di Guantanamo. E' la farsa
kafkiana di un sistema che pretende di legittimare un sistema architettato
in modo arbitrario dai vertici dell'amministrazione Bush per far sì che
nessuno di loro possa mai essere incriminato». E' questa l' aspra denuncia
che ci consegna Joshua Dratsl, legale civile di David Hicks, da tre anni
torturato e seviziato a Guantanamo, alla vigilia delle partenza per visitare
il suo assistito, dopo la no tizia del prossimo «rilascio» dei quattro
cittadini inglesi e del cittadino australiano Mamdouh Habib. Questi infatti
i detenuti «prescelti» dall'amministrazione Usa, fra i circa 600 prgionieri
del limbo legale di Guantanamo.

Perché l'australiano Habib e non l'australiano David Hicks?

* Il governo inglese, nella complessa e lunga trattativa con il governo
americano, ha rifiutato sin dall'inizio di accettare la procedura kafkiana
della commissione militare per i cittadini inglesi. Londra ha anche respinto
per i propri cittadini il principio politico imposto da Washington secondo
il quale le persone vengono detenute a tempo indeterminato senza
determinarne lo «status» di colpevolezza. Né è stata mai accettata
l'argomentazione che legittimava, al di fuori della convenzione di Ginevra,
i trattamenti inflitti ai «nemici combattenti». Di conseguenza, per nessuno
dei quattro cittadini inglesi il Pentagono ha potuto avviare la procedura di
incriminazione e giudizio dinanzi alla «commissione militare» di Guantanamo,
senza assistenza legale né capi d'accusa sostanziati da prove. Anche se i
quattro erano già compresi nella lista dei condannabili a tempo
indeterminato. Il governo australiano invece non ha esercitato né pressioni
politiche né avanzato formali proteste pari a quelle del governo inglese. Ha
semplicemente rivendicato che i vantaggi conferiti ai cittadini inglesi
fossero estesi a quelli australiani. Ecco perché Habib verrà rilasciato da
Guantanamo e consegnato al governo australiano.

Perché Habib e non David Hicks? Che motivazioni ha addotto il governo
americano?

* Le motivazioni addotte dal Pentagono e dal Dipartimento di stato sono
tecnicismi senza valore e senza reali distinzioni fra le due situazioni. Ci
è stato detto che i capi d'accusa contro David Hicks (crimini di guerra,
terrorismo e collegamento con Osama Bin Laden, tentato omicidio nei
confronti di cittadini americani) sono già stati formulati e il procedimento
sta seguendo già il suo corso. Motivazioni che non stanno in piedi. Perché
né David Hicks né tutti gli altri detenuti a Guantanamo devono essere
«processati» da quel vero e proprio sistema a delinquere creato dai vertici
dell'amministrazione Bush. Un sistema che non ha alcuna validità, né dal
punto di vista giuridico né da quello giudiziario. La procedura che chiamano
«processo» è una farsa che non avrebbe nulla di equanime né di legale, in
qualsiasi tribunale del mondo, civile o militare.

Ritiene che l'arbitrarietà del governo americano nel decidere chi rilasciare
da Guantanamo e chi no sia determinata da una valutazione di ordine
prettamente politico, a seconda del governo con cui si tratta?

* Certamente. Questo è deprimente, e gravissimo. Mi auguro che il governo
australiano sia coerente nelle proprie direttive di politica estera e
corregga una discriminazione che ha fatto di David Hicks un cittadino
australiano di seconda classe. E' un problema che non riguarda solo lui, ma
tutti gli altri 600 detenuti di Guantanamo considerati cittadini di seconda
classe dai loro stessi governi.

Lei chi identifica come architetti e responsabili di questo limbo legale,
fatto di abusi e torture al di fuori di ogni norma del diritto
internazionale e persino del diritto penale americano?

* L'intero apparato del governo americano, da Rumsfeld al Pentagono ad
Alberto Gonzales, legale per la Casa Bianca e ora futuro ministro di
giustizia. Tutti erano perfettamente a conoscenza dall'ottobre del 2002
delle torture e degli abusi ordinati in Afghanistan, Iraq e Guantanamo in
nome della «politica di lotta contro il terrorismo». Hanno deciso di
ignorare tutto, come rivela la documentazione più recente resa nota in
memorandum della Fbi. I vertici dell'amministrazione Bush, attraverso i
«consigli legali» di Alberto Gonzales hanno trovato il modo di aggirare
proprio quelle leggi che proibivano l'impiego della tortura e delle
«tecniche» in vigore sin dal 1963 in Vietnam. Uso abolito in seguito dalla
stessa Cia e riconvalidate dal vicepresidente Cheney e da Rumsfeld in
Afghanistan Iraq e Guantanamo. L'intero sistema così creato è un apparato
che nega diritti normalmente riconosciuti a qualsiasi detenuto negli Stati
uniti e a livello internazionale. per la convenzione di Ginevra. Ma ancor
più grave è voler legittimare tutto quello che ha fornito una base legale
affinché non venissero incriminati proprio gli artefici, gli architetti di
un vero e proprio limbo legale.

Quindi ritiene che sia stata orchestrata anche la condanna per le torture e
gli abusi commessi in Iraq dal tenente Graner o dalle altre cosiddette «mele
marce».

* E' un'illusione della democraticità del sistema condannare pochi e non
sanzionare le responsabilità dei veri architetti di questo sistema illegale,
cioè i vertici dell'amministrazione, come è avvenuto per la élite nazista
con il processo di Norimberga.

Ritiene che oggi Alberto Gonzales, Donald Rumsfeld, George Bush in quanto
vertici del governo americano sarebbero processati davanti a un equivalente
del tribunale di Norimberga?

* Senza alcun dubbio. Sarebbero imputati di crimini di guerra.