'Aid mubarak



Nablus, 19 Gennaio 2005

La notte scorsa e’ stata una delle notti piu’ fredde di questo inverno nabulsiano, ed e’ anche stata teatro di una delle piu’ vaste operazioni militari israeliane in citta’ delle ultime settimane. Verso le 21,30 la citta’ ancora brulicava di vita, gente per strada a fare gli ultimi acquisti per i giorni di festa che celebrano la fine del pellegrinaggio, negozi aperti, ragazzi e ragazze una volta tanto in giro per la citta’ solitamente deserta dopo le 20. A quell’ora ero con un gruppo misto di internazionali e palestinesi a bere the’ e discutere scherzosamente su quale delle quattro civilta’ li’ rappresentate fosse superiore; cercavamo noi e i/le palestinesi di concederci un sorta di normalita’ approfittando della relativa calma di queste settimane. Poi la madre di qualcuna ha chiamato la figlia chiedendole di rientrare al piu’ presto con tono preoccupato, contemporaneamente W. uno dei volontari del Medical Relief mi stava dicendo al telefono che c’era bisogno di noi perche’ i soldati stavano entrando in citta’...fine della pausa. Dopo dieci minuti le palestinesi erano nelle loro case, i negozi erano chiusi e le strade deserte, tranne l’angolo della strada dove stazionavano le jeep dei soldati e un variegato gruppo di mezzi e persone: un’ambulanza, una jeep della TV, un gruppo di volontari del Medical Relief, della Red Crescent, dell’ISM e del presidio di pace (cioe’ io). Attraverso la radio della Najah University venivamo aggiornati sulla situazione nelle altre zone della citta’: circolavano per la citta’ decine di jeep e blindati e alcuni piccoli carrarmati, c’erano molte case occupate. Due zone in particolare erano blindate al passaggio di uomini e mezzi: An-najah Al-qadim, cioe’ dietro l’angolo rispetto a dove noi eravamo e Jabal Shamali che a dicembre e’ stata oggetto di un’altra incursione di questo tipo (http://assopace.blog.tiscali.it/tz1743249/). Nonostante il freddo, i colpi e le esplosioni (bombe sonore? carrarmati? i palestinesi provano a fare queste distinzioni, per me sono solo esplosioni) provenienti da punti imprecisati, nessuno si e’ perso d’animo, qualcuno ha procurato the’ e cibo, centinaia di sigarette si sono accese nella notte, e a pochi metri dalla jeep che ci chiudeva il passo si e’ creato un piccolo bivacco, in cui i piu’ anziani raccontavano di altre notti come questa e noi ci chiedevamo se i soldati avessero il riscaldamento nelle jeep (hanno tutti l’aria condizionata), ancora una volta cercando di restituire un po’ di normalita’ alla vita sotto occupazione militare e sperimentando una modalita’ di resistenza non violenta che ci sembra la sola possibile, qui e dovunque. Abbiamo passato in quell’angolo buona parte della notte, accompagnando alle loro case quell* a cui i militari impedivano di passare, alle volte convincendo i soldati a farci passare insieme altre volte facendo lunghi giri nei mille vicoli della vecchia Nablus, grazie alle abilita’ dei volontari palestinesi ma anche alla bravura degli ISM che erano con noi, brav* nel muoversi, brav* durante le trattative con i soldati, altr* che ho incontrato in passato non erano altrettanto preparat*. Alle 2.00 sono rientrato, sconfitto dal freddo e approfittando di un varco che si era aperto per tornare nel quertiere dove vivo, che essendo in alto e’ considerato “strategico” e durante le incursioni vede sempre una discreta presenza di militari. La mattina dopo abbiamo saputo che durante la notte sono state arrestate 14 persone; tra di loro un ricercato di Hamas sin dall’inizio della seconda intifada, arrestato in Jabal Shamali, e molti altri che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dietro quell’angolo dove noi eravamo, i soldati cercavano Amjad Hinnawi di Hamas, lo cercano da anni e non lo hanno trovato neanche ieri notte, nel palazzo di quattro piani in cui avevano segnalato la sua presenza hanno trovato pero’ sei famiglie, quaranta persone in tutto, verso le 4.00 le hanno evacuate e messe in una scuola li’ vicino, poi hanno piazzato le cariche e fatto saltare il palazzo… Siamo tornati oggi in quell’angolo di strada, a giudicare dalle conseguenze l’esplosione deve essere stata potentissima, una montagna polvere e macerie, almeno quattro macchine completamente distrutte, i palazzi vicini danneggiati, uno in modo irreparabile, sara’ abbattuto anch’esso. Oggi cominciano la festa del “sacrificio”, piu’ di dieci famiglie le trascorreranno contemplando un cumulo di macerie che una volta chiamavano casa… A questo indirizzo trovate le foto: http://pg.photos.yahoo.com/ph/folder2005/album?.dir=/a681
‘Aid mubarak (buone feste)

Nathan Never
Presidio di pace a Nablus - http://assopace.blog.tiscali.it/
Associazione per la Pace - www.assopace.org
Photo - http://photos.yahoo.com/folder2005