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MEMRI - I rivali di Abu Mazen nelle elezioni, 'i media palestinesi ci discriminano'
- Subject: MEMRI - I rivali di Abu Mazen nelle elezioni, 'i media palestinesi ci discriminano'
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- Date: Tue, 4 Jan 2005 23:24:09 +0100
MEMRI THE MIDDLE EAST MEDIA RESEARCH INSTITUTE Servizio Speciale N. 836 - Autorità Palestinese / Riforme nel mondo arabo e musulmano Per vedere questo documento in formato HTML, visitate: <http://www.memri.org/bin/italian/latestnews.cgi?ID=SD83604>http://www.memri.org/bin/italian/latestnews.cgi?ID=SD83604 I rivali di Abu Mazen nelle elezioni: i media palestinesi ci discriminano Nel periodo precedente le elezioni presidenziali nell'Autorità Palestinese, in programma per il 9 gennaio 2005, si sono moltiplicate le proteste sulla mancanza di neutralità nella copertura elettorale dei media palestinesi. Vari candidati alla presidenza, nonché alcuni editorialisti, hanno affermato che i media palestinesi stanno creando un battage favorevole ad Abu Mazen, attaccando nel contempo altri candidati. Seguono alcune delle proteste: Candidati che hanno rinunciato alla corsa: la copertura elettorale non è obiettiva L'ex candidato Abdal Sattar Qassem, professore di scienze politiche all'Università Al Najjah di Nablus, ha recentemente abbandonato la corsa per la presidenza, sostenendo che non è "libera e corretta". In una lettera diretta al comitato centrale elettorale, Al Qassem afferma: "Esistono molte prove sul fatto che le elezioni non sono corrette e che i media locali e quelli arabi parteggiano per Abu Mazen, influenzando l'opinione pubblica a suo favore e a discapito degli altri candidati". (1) In un articolo diffuso sul sito internet www.amin.org prima di essersi ritirato dalla competizione, Al Qassem scriveva: "Solo ieri Abu Mazen era una persona isolata e provinciale, mentre oggi, dopo la scomparsa di Arafat, è diventato un eroe mediatico, sostenuto da coloro che prima lo avversavano. Tutti i media arabi e internazionali si precipitano in suo aiuto per fargli vincere le elezioni. I principali canali satellitari arabi, come Al Jazira, LBC e Abu Dhabi ci tengono aggiornati sulle sue attività come candidato di Fatah. Allo stesso modo i giornali locali, come Al Quds, Al Hayat [Al Jadida] e Al Ayyam, fanno propaganda a suo favore, direttamente e indirettamente. Inoltre la televisione locale, la televisione ufficiale palestinese e la radio palestinese non si comportano affatto in modo diverso [Š]. A tutti gli altri candidati alla presidenza - con la saltuaria eccezione del dottor Mustafa Al Barghuti - toccano solo poche righe ai margini. I media stanno trasformando Abbas [Abu Mazen] in un eroe [...]. Si è arrivati al punto che il presidente egiziano Hosni Mubarak è intervenuto esprimendo il suo appoggio ad Abbas, così come ha fatto il segretario di Stato statunitense. Tutti gli attori in campo, interessati a eliminare la causa palestinese o favorevoli alla soluzione di una resa, sostengono Abbas con tutte le loro forze. Sono costretto a dire apertamente queste cose per il grave danno che hanno provocato le campagne mediatiche e i loro promotori. Per molto tempo ho lavorato, e ho speso del mio, per offrire un'alternativa al programma di Oslo, e invece i media stanno rovinando il mio lavoro al fine di promuovere Oslo. Avevo sperato che i media sarebbero stati imparziali e avrebbero permesso ai candidati di competere tra loro in modo onorevole, ma è chiaro che gli Usa e Israele vi si oppongono [Š]. Il comitato centrale elettorale deve fermare tutte le procedure relative alle elezioni per emettere norme severe che impediscano ogni interferenza esterna e garantiscano l'imparzialità dei media palestinesi. Quanto è successo finora è una brutta truffa che potrebbe privare il popolo palestinese dei suoi diritti di voto. La cospirazione è ampia e temibile, ma io ho fiducia che il popolo palestinese saprà superare tutte le difficoltà". (2) Un altro candidato che si è ritirato ancora prima dalla corsa, l'avvocato Ghassan Burhum, ha scritto sul quotidiano Al Hayat Al Jadida: "Nel numero del 5 dicembre 2004 di Al Hayat Al Madida, i candidati alla presidenza palestinese furono oggetto di critiche. Era come se si trattasse di un attacco premeditato e preordinato, il cui scopo era servire un'idea o un insieme di idee che sostenevano una certa corrente di pensiero [Š]. Gli editorialisti palestinesi non hanno diritto di attaccare i candidati [Š]. Io faccio appello a questi giornalisti di essere timorati di Dio e di lasciare la materia delle elezioni nelle mani dei cittadini. Questi giornalisti non devono avvelenare la mente dei cittadini, suggerire loro che questi candidati non sono idonei a svolgere i doveri nazionali o suggerire di votare per un particolare candidato". (3) Il direttore di Al Hayat Al Jadida risponde: "Non c'è stata propaganda politica" In risposta a queste accuse, il direttore del giornale, Hafez Al Barghuti, scrive: "Ci sono taluni che ci accusano di propaganda a favore del candidato di Fatah, Mahmoud Abbas, dato che trattiamo della sua attività; ci sono taluni che accusano la stampa di ignorare gli altri candidati; infine ci sono i regolamenti ambigui del comitato centrale elettorale relativi alla propaganda elettorale, e noi non sappiamo cosa è permesso e cosa è vietato. Alcuni non vogliono che pubblichiamo articoli sulla corsa elettorale; altri ci accusano di sparare a zero sul nostro fratello Marwan Al Barghuti quando pubblichiamo articoli che lo invitano a ritirare la sua candidatura, altri ancora leggono questi medesimi articoli e ci accusano di propaganda a favore dello stesso candidato [Al Barghuti]. "Mahmoud Abbas è il presidente dell'OLP e le sue sono attività politiche pubbliche e non campagna elettorale. Perciò vengono diffuse notizie che lo riguardano. Ogni candidato che svolge regolare attività politica, come ha fatto lui in precedenza, riceverà la stessa copertura di prima, e tale copertura non è propaganda politica". (4) Editorialista palestinese: l'obiettività sui media è una precondizione per costruire una cultura della democrazia Sul quotidiano Al Ayyam, il giornalista Muhsan Abu Ramadhan, a proposito dello stesso argomento, ha scritto: "La stampa locale e perfino i canali satellitari arabi si stanno concentrando solamente sul candidato dominante del partito Fatah e si dilungano solo sulle attività che lo riguardano. Tutto ciò sta probabilmente contribuendo a favorire Abu Mazen, che è stato recentemente eletto presidente del comitato esecutivo dell'OLP, dopo la scomparsa del sempiterno presidente Arafat [Š]. A mio parere tuttavia, per amore di giustizia e obiettività, non si devono trascurare gli altri candidati [Š]. I canali satellitari arabi, la televisione locale, le stazioni radio e le ONG (organizzazioni non governative) attive nei campi della democrazia e dei diritti umani dovrebbero organizzare dibattiti fra i candidati, soprattutto i più importanti. Tale questione va oltre il problema della copertura mediatica e costituisce il tentativo di dar vita a una dimensione culturale e democratica nelle elezioni, dato che il dibattito aiuterà l'elettorato mettendo in risalto le differenze fra le varie proposte, programmi, scopi e personalità dei candidati. Continuare a dare notizie solo su un unico candidato, anche se già si conosce in anticipo la sua vittoria, non contribuisce per nulla a rafforzare questa cultura. Consacra la natura patriarcale della società e ritarda l'emergere di una società sfaccettata e pluralistica [Š]". (5) Nota: (1.) Al Hayat Al Jadida (Autorità Palestinese), 14 dicembre 2004. (2.) <http://www.amin.org/views/uncat/2004/dec/dec05.html>http://www.amin.org/views/uncat/2004/dec/dec05.html. (3.) Al Hayat Al Jadida (Autorità Palestinese), 6 dicembre 2004. (4.) Al Hayat Al Jadida (Autorità Palestinese), 7 dicembre 2005 (5.) Al Ayyam (Autorità Palestinese), 4 dicembre 2004. ************************************* L'Istituto di Ricerca sui mezzi di comunicazione del Medio Oriente (MEMRI) è un'organizzazione indipendente, senza scopo di lucro, che traduce e analizza i media del Medio Oriente. Copie degli articoli e dei documenti citati, come pure informazioni generali, sono disponibili su richiesta. The Middle East Media Research Institute (MEMRI) tel: 44 - (20) - 7589 8944 fax: 44 - (20) - 7589 8944 e-mail : <mailto:memri.eu at memri.org.uk>memri.eu at memri.org.uk sito web: www.memri.org/italian Se non desidera più ricevere i servizi di MEMRI, è sufficiente inviare una e-mail scrivendo "UNSUBSCRIBE" nella riga "Oggetto" MEMRI detiene i copyright su tutte le traduzioni. Il materiale MEMRI può essere citato SOLO con l'attribuzione corretta della fonte.
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