Comunicato Stampa: Adesione della Turchia all'UE




UIKI-ONLUS
Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia



 Roma, 17 Dicembre 2004

COMUNICATO STAMPA

             L'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia ritiene
positiva la decisione europea che ha stabilito una data certa per l'avvio
dei negoziati con la Turchia, ma sicuramente l'Unione europea, come ha
chiesto alla Turchia di riconoscere Cipro, non dovrebbe nei giorni a venire
dimenticare la realtà kurda e le altre realtà che non sono turche, ma che
risiedono e vivono nella Repubblica turca, e che devono poter godere dei
loro diritti fondamentali d'identità e di espressione. Come kurdi che hanno
subito politiche di totale annientamento sia fisico che morale da parte
dello Stato turco, sentiamo questa esigenza come prioritaria.
            Ci aspettiamo che l'UE anche per la questione kurda voglia
esprimere la stessa concretezza che ha dimostrato per Cipro. Per questo,
crediamo necessario che l'UE chieda alla Turchia di fare passi concreti per
la soluzione della questione kurda, sperando che non voglia accontentarsi
delle briciole che la Turchia vuole offrirle. Perché bisogna riconoscere il
fatto che ancora oggi ci sono milioni di profughi interni a seguito della
distruzione dei villaggi da parte dello stato; che ancora oggi una
popolazione di venti milioni non ha il diritto di poter studiare
direttamente nella sua lingua madre; che, ancora oggi, 4 milioni di persone
non hanno il diritto di poter tornare a vivere sulla propria terra e di
ricostruire i propri villaggi natii.
            Come ha dichiarato alla stampa ieri sera il Presidente del
Consiglio italiano, l'On. Silvio Berlusconi, la questione di Cipro non è
una condizione, ma una realtà che va riconosciuta. Quando si entra in una
famiglia - ha detto - bisogna riconoscerne i membri. Ci aspettiamo come
kurdi che da parte di tutta la famiglia europea si presti la stessa
attenzione e si voglia riconoscere che la nuova famiglia che si appresta ad
entrare andrà ugualmente accettata nella sua interezza e composizione. E la
questione kurda, che non è stata considerata neanche come una condizione da
valutare in sede di trattativa, resta comunque una realtà, che entrerà di
fatto a far parte del nuovo scenario europeo.



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