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del mondo kurdo n28
- Subject: del mondo kurdo n28
- From: <uiki.onlus at fastwebnet.it>
- Date: Thu, 2 Dec 2004 18:54:36 +0100
Del Mondo Kurdo n28 a cura dell'Uffici d'Informazione del Kurdistan in Italia <http://www.uikionlus.com>www.uikionlus.com indice Terribili scene causano l’esaurimento nervoso ai famigliari WMA (AMM): Le condizioni di detenzione di Ocalan a Imrali sono malsane Report dell'Associazione per i diritti umani: 13 pallottole sparate di proposito al piccolo Ugur Il Presidente del Parlamento Europeo Borrell a Diyarbakir in dicembre L'esercito iraniano ha avviato operazioni militari in Kurdistan L'11 dicembre, manifestazione dei kurdi a Bruxelles : Siete tutti invitati a marciare insieme ai Kurdi Terribili scene causano l’esaurimento nervoso ai famigliari Diyarbakir, 22/11/04 I familiari di Idris Ulas, un combattente del HPG che era chiamato col nome di Redur e ha perso la vita in uno scontro che ha avuto luogo a Besiri, presso Batman, hanno sofferto di in esaurimento nervoso dopo aver visto la scioccante scena del corpo di Idris Ulas senza testa, senza collo e senza una parte del torace. Il combattente delle HPG ha perso la vita a causa di un agguato dell'Esercito Turco (TSK) nell-area di Besiri (Batman). Prima del funerale e della sepoltura di Idris Ulas, nella tomba del cimitero Kapi, a Mardin, il corpo di Idris è stato lavato in base alle usanze rituali del credo islamico. Durante il rituale, la tragica immagine del corpo senza testa, privo anche del collo e del torace, ha causato un forte esaurimento nervoso ai familiari della vittima. Hanno preso parte al funerale Celalletin Birmane, Presidente del DEHAP (Partito Democratico del Popolo) della provincia di Diyarbakir, l'Amministratore del DEHAP della provincia di Batman e funzionari dell'Associazione per i Diritti Umani (IHD). Dopo lo svolgimento della celebrazione funebre la bara è stata coperta con un tessuto giallo, rosso e verde ed è stata condotta al cimitero sotto una pioggia battente. Mentre il corteo funebre si dirigeva verso il cimitero, la polizia avvertiva la massa di non declamare slogan politici, dicendo: "Non gridate slogan, noi vi stiamo riprendendo con delle telecamere e informeremo di tutto l'Ufficio della Pubblica Accusa, affinché sia avviato contro di voi un processo penale". Il presidente del DEHAP della provincia di Diyarbakir, dopo la sepoltura e il momento di silenzio in segno di rispetto, nel suo discorso ha affermato che sarà portata avanti la lotta per la democrazia e la pace, nonostante quanto è appena accaduto. La madre di Ulas ha cantato un lamento funebre, in kurdo, sulla tomba del figlio. 5 persone trattenute Un gruppo di partecipanti ha scagliato pietre contro la polizia che transitava in strada, nei pressi della Moschea "Hz Omer"; un poliziotto è stato ferito. La polizia ha aperto il fuoco e ha poi cominciato a rincorrere alcuni partecipanti lungo le strade. Serhat Colak, Mehmet Olmez, Abdullah Kilic, Necdet Yayik e un'altra persona, non identificata, sono stati trattenuti per l'intera durata della cerimonia funebre. WMA (AMM): Le condizioni di detenzione di Ocalan a Imrali sono malsane TV Roj, 23.11.2004 L'Associazione Mondiale Medici (World Medical Association, WMA), criticando l'isolamento inflitto al leader kurdo Abdullah Öcalan, sostiene che le condizioni in cui viene tenuto Ocalan sono malsane. Il WMA, in una dichiarazione sulle condizioni di Ocalan nel carcere di Imrali e sulla procedura legale seguita dalla giustizia turca, dichiara: "L'unica persona ammalata che viene tenuta in carcere in condizioni dure è Ocalan". Dalla dichiarazione emerge inoltre che il suo processo non è stato equo e, in termini di diritti umani, la pena inflittagli non è al livello degli standard internazionali. Si afferma che i legali di Ocalan hanno trovato difficoltà nell'incontrarlo; e la violazione dei diritti umani nei confronti di Ocalan può essere riassunta, secondo WMA, in 3 punti: violazione del diritto alla vita, arresto arbitrario, processo scorretto, non accessibile al pubblico. WMA vuole che sia abolito l'isolamento carcerario di Ocalan. La dichiarazione richiama l'attenzione sulla condizione di solitudine in cui è tenuto Ocalan, e sottolinea il fatto che in Turchia milioni di kurdi non vengono riconosciuti come minoranza etnica, e nemmeno hanno il diritto di parlare la loro madrelingua. Report dell'Associazione per i diritti umani: 13 pallottole sparate di proposito al piccolo Ugur / RojTv, 24.11.2004 Un documento, preparato da un comitato dell'Associazione per i Diritti Umani (IHD) in occasione dell'uccisione, a colpi di fucile, del dodicenne Ugur Kaymaz e di suo padre Ahmet Kaymaz a Kiziltepe (Mardin), conferma che non si è trattato di uno scontro bensì di un'esecuzione intenzionale. Il comitato afferma inoltre di aver trovato 13 pallottole nel corpo di Ugur e che le armi trovate sul luogo del delitto erano state messe lì dalle forze dell'ordine. Il rapporto del comitato è stato preparato sotto la guida del direttore dell'ufficio di Mardin dell'IHD, Huseyin Cangir, e deve essere inoltrato all'ufficio della regione. In esso si dice che lo scolaro Ugur Kaynaz (12) e suo padre sono stati uccisi da una pioggia di pallottole sparate dalle forze dell'ordine. L'evento si è svolto di fronte alla casa "Ahmet Kaya", nel distretto "Turgut Ozal", a Kiziltepe. Il rapporto asserisce, in contrasto con la pretesa che si è trattato di uno scontro, che le vittime sono finite sotto tiro da parte delle forze dell'ordine e che non vi è stato alcuno scontro armato. "Tutti gli spari hanno colpito i corpi di Ugur e del padre. Lo si è compreso dal fatto che nessun'altra traccia di pallottole è stata trovata, né sulla facciata della casa nè sul muro del giardino nè sulla camionetta usata dalle forze dell'ordine come protezione", si afferma nel rapporto. Secondo il rapporto, i negozianti hanno raccontato che la casa era stata tenuta sotto osservazione dalle forze dell'ordine per settimane; testimoni oculari hanno visto che sul corpo del dodicenne Ugur era stata depositato un fucile dalle stesse forze dell'ordine, in modo tale da far passare le proprie azioni come compiute nel corso di uno scontro armato. Durante l'autopsia sono stati rilevati, sul corpo di Ugur, 13 segni di pallottole, su quello del padre 8. Alcuni dei fori di pallottola erano sulla schiena, altri sul petto: ciò rafforza la tesi del fuoco incrociato. Nel rapporto si legge: "Si afferma che una persona alta, snella e dalla pelle bruna sarebbe stata vista nella casa di Ahmet. Pare che il motivo dell'uccisione del ragazzo, dodicenne, Ugur Kaymaz sia da attribuire alla sua somiglianza con questa persona, sospettata di appartenere a una certa organizzazione. Si tratta di un caso emblematico delle uccisioni extragiudiziari hanno luogo a Kovali, come avevamo intuito sin dall'inizio". L'anno scorso alcuni soldati avevano fatto irruzione in Derik, nel villaggio di Kovali (area di Mardin) e sparato contro gli abitanti, uccidendone uno e ferendone cinque. Il Presidente del Parlamento Europeo Borrell a Diyarbakir in dicembre RojTv, 26.11.2004 Il Presidente del Parlamento Europeo, Josep Borell Fontelles, sarà a Diyarbakir nella prima settimana di dicembre. La sua visita ufficiale durerà 4 giorni. Il 2 dicembre Borrell sarà ad Ankara per discutere del rapporto sulla Turchia. Borrell non ha rilasciato dichiarazioni riguardo allo svolgimento del viaggio,ma esso dovrebbe consentire di chiarire con Ankara le aspettative, nonché la posizione dell'UE per quanto riguarda l'adesione della Turchia. In occasione del suo soggiorno a Diyarbakir Borrell dovrebbe anche rilasciare delle dichiarazioni riguardanti la soluzione della questione kurda. Borrell sarà il primo presidente del Parlamento Europeo a visitare Diyarbakir. L'esercito iraniano ha avviato operazioni militari in Kurdistan RojTv, 26.11.2004 L'esercito iraniano dispiega il suo esercito in Kurdistan. Negli ultimi due giorni migliaia di soldati iraniani si sono diretti verso i villaggi kurdi. Nelle regioni di Soma e Bradost, dove sono iniziate le operazioni militari, oltre 15 villaggi si trovano in stato d'assedio. L'Iran vorrebbe imporre ai kurdi il sistema dei guardiani di villaggio. Gli ingressi e le uscite da questi villaggi si svolgono sotto il controllo dei militari. Contemporaneamente, il governo iraniano vorrebbe catturare i militanti delle forze kurde armate (HPG) e le militanti del partito la vita libera del Kurdistan PJAK. Nei villaggi della regione di Salmas, dove la pressione dell'esercito è ai massimi livelli, più di 33 abitanti, non riuscendo a sopportare oltre le oppressioni, avrebbero accettato di diventare guardiani di villaggio. La settimana scorsa 5 persone, che erano state spinte a farlo nello stesso modo, hanno riconsegnato le armi, dopo che il partito la vita libera del Kurdistan PJAK, ha lanciato loro un appello. Seguendo la stessa logica, l'Iran ha estradato 9 militanti kurdi verso la Turchia, violando così il diritto internazionale. In occasione dell'estradizione non è stata effettuata alcuna procedura amministrativa. Fonti interne hanno riferito che lo Stato turco ha imposto loro la propria Legge sul Pentimento, che i militanti kurdi non accettano. L'11 dicembre, manifestazione dei kurdi a Bruxelles RojTv, 26.11.2004 I kurdi si incontreranno per manifestare in massa l'11 dicembre a Bruxelles, allo scopo di affermare la loro volontà di partecipare ai negoziati. In Turchia vi sono 20 milioni di kurdi. "Soluzione della Questione Kurda": è questo lo slogan che farà scendere in piazza migliaia di kurdi sabato 11 dicembre a Bruxelles. La manifestazione è organizzata dalla Confederazione delle Associazioni Kurde in Europa (Kon-Kurd), che ha avviato il 1° ottobre una campagna di manifestazioni con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica europea sulla necessità di risolvere la Questione Kurda. La volontà dei Kurdi è di far capire all'UE che anche 20 milioni di Kurdi sono coinvolti nel processo di adesione della Turchia all'Unione Europea. "I kurdi chiedono una soluzione della questione kurda attraverso il dialogo" I kurdi protestano contro la politica di rifiuto che subiscono in Turchia. Il partito AKP, al potere in Turchia, continua a rifiutare di concedere ai Kurdi i loro diritti culturali, sociali e politici. L'attuale governo turco rifiuta di concedere lo statuto di minoranza ai Kurdi, scorgendo in tale concessione una minaccia all'unità territoriale della Turchia. In occasione di questa manifestazione, i kurdi vogliono ancora una volta chiedere all'UE e alla Turchia di tener conto delle richieste delle organizzazioni kurde. I kurdi chiedono all'Europa di porre rimedio all'ingiustizia inflitta loro a Losanna. Siete invitati a partecipare alla manifestazione dei kurdi organizzata da KON-KURD (confederazione delle associazioni kurde in Europa) Sabato 11 Dicembre 2004 a BRUXELLES. La marcia comincia alle 10 in Boulevard Pachéco. Il meeting alle ore 12, Avenue la Joyeuse, entrata – Rond Point Schuman. per il riconoscimento dei loro diritti nel quadro dell’apertura dei negoziati con la Turchia che ha bussato alle porte dell’Unione europea Il popolo kurdo sostiene la richiesta di adesione della Turchia all’Unione europea, che dovrà rendere nota la sua decisione il 17 dicembre 2004, ma ci sono alcuni problemi che restano ancora irrisolti: la questione kurda e la democratizzazione, Se la liberazione degli ex-deputati del partito DEP (il Partito della Democrazia) può essere salutata come un passo avanti positivo, bisogna anche notare che ancora ci sono migliaia di detenuti politici kurdi che restano nelle prigioni turche, che i villaggi distrutti non sono stati ancora ricostruiti e che gli abitanti, scacciati dai propri villaggi, non sono stati ancora autorizzati a farvi ritorno. Il sistema dei « guardiani dei villaggi » (più di 58.551 guardiani) non è ancora stato abolito. Il cammino del dialogo con i rappresentanti kurdi resta impedito e l’identità kurda non è riconosciuta a livello costituzionale. Come negli altri paesi membri, la Turchia deve applicare le disposizioni della Costituzione europea riguardanti la dignità, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, la superiorità della legge e il rispetto dei diritti dell’uomo. Noi non speriamo in una soluzione magica della questione kurda, ma chiediamo il reciproco rispetto : ci aspettiamo maggiore cooperazione e una garanzia costituzionale che preservi l’identità kurda. Vogliamo richiamare l’attenzione dell’Unione europea sui rischi che si corrono se la questione kurda e quella della democratizzazione della Turchia fosse sottovalutata. * La Turchia è dotata di un apparato giudiziario che impedisce ogni forma di opposizione nel paese. * Abusi giudiziari e forme di tortura sono segnalate in tutti i rapporti pubblicati da fondazioni e organizzazioni per la salvaguardia dei diritti umani. * La Turchia non tiene conto degli accordi internazionali che ha sottoscritto, in particolar modo quelli riguardanti i diritti delle minoranze e all’istruzione. 20 milioni di kurdi vivono in Turchia, sono il 30% della popolazione. Non lo ignorate.
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