"Io vorrei..." un libro di racconti in solidarietà con i ragazzi di strada brasilaini
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- From: "Associazione Culturale Mediterraneo" <ass.cult.mediterraneo at katamail.com>
- Date: Fri, 26 Nov 2004 00:37:17 +0100
Caro amico, ho partecipato alla realizzazione di un progetto di solidarietà con i ragazzi di strada di San Paolo: un libro di racconti per bambini dal titolo "Io vorrei...", scritto a più mani, illustrato da bravissimi illustratori ed illustratrici e pubblicato in una favolosa edizione a colori dalla prestigiosa casa editrice Condé Nast. Potrebbe diventare una tua idea di regalo di Natale ed un augurio di buon 2005. In questo modo aiuterai a realizzare i sogni di un consistente gruppo di ragazzi delle favelas brasiliane. Il progetto è stato portato a termine totalmente con il lavoro volontario di tutti. Il prezzo pagato da te verrà devoluto interamente alla realizzazione della scuola professionale di Santa Terezinha, a San Paolo. Il libro costa 15,00 Euro. Qui sotto troverai tutte le indicazioni sul libro e sul progetto. Se vuoi fare di più, inoltra questa e-mail ai tuoi amici, per diffondere meglio l'informazione. Grazie anticipatamente per ogni tua azione solidale. Cordialmente. Farid Adly direttore "Anbamed, notizie dal Mediterraneo" P.S. Attualmente, per gli elevati costi di distribuzione, non è possibile reperirlo in libreria. Si può ordinare in contrassegno a: Nuovi Spazi al Servire – ONG Via Montello 5/A 24047 Treviglio (BG) tel. 0363/40974 fax 0363/41757 e-mail nuovispazi.nss at libero.it C/C postale è 12824249 intestato a Nuovi Spazi al Servire. Nella casuale del versamento: n. x copie libro "IO VORREI..."
COMUNICATO STAMPA
PUBBLICAZIONE LIBRO "Io vorrei…", Edizioni Condé Nast, 128 pagine illustrate a colori, euro 15, disponibile dal 1 dicembre 2004
Tredici "sogni nel cassetto" di meniños de rua di San Paolo del Brasile diventano altrettante favole, scritte e disegnate da alcuni dei più quotati autori e illustratori di libri per l’infanzia italiani. E’ l’idea del libro "Io vorrei…" pubblicato dalle Edizioni Condé Nast come strenna natalizia. Il libro non sarà presente (almeno per il momento) in libreria ed è venduto, solo su ordinazione, a privati o aziende che decidono di usare il libro come cadeaux per le loro pubbliche relazioni. Il ricavato dalla vendita sarà interamente devoluto al Centro per i meniños della favela di Santa Teresinha, a San Paolo, come contributo per la costruzione e il mantenimento di una scuola professionale che toglierà dalla strada circa 130 ragazzi all’anno, offrendo loro nel contempo qualche chances di un futuro dignitoso. L’idea del libro è di una coppia di consulenti editoriali, Antonella Antonelli ed Ercole Giammarco, che da anni organizza progetti charity a favore dei meniños di San Paolo. Tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione: coordinatori, editor, autori, illustratori, grafici, fotolito, stampa, hanno offerto la propria competenza gratuitamente. Quest’anno il libro è stato sponsorizzato dall’azienda di moda infantile Monnalisa, il cui proprietario, Piero Jacomoni, cerca da sempre di coniugare business e atteggiamento etico all’interno del proprio business. Le tavole originali delle illustrazioni del libro saranno esposte e in vendita a Firenze, in occasione del Pitti Bimbo, in una mostra organizzata da Vogue Bambini e dall’Azienda Monnalisa. Per richiedere copie del libro rivolgersi a: Nuovi Spazi al Servire – ONG Via Montello 5/A 24047 Treviglio (BG) tel. 0363/40974 fax 0363/41757
ALTRE INFORMAZIONI SUL CENTRO DI SANTA TEREZINHA A Santa Terezinha, favela alla periferia di San Paolo del Brasile, un gruppo di giovani idealisti, sostenuti da padre Giorgio Callegari, ha dato vita ad uno spazio, il "Centro di Gioventù", per bambini in età tra i 6 e i 15 anni. L'obiettivo del "Centro" è creare una solida alternativa alla violenza e al degrado umano che circonda questi ragazzi. Da più di quindici anni, mattone dopo mattone, il "Centro di Gioventù" è diventato un punto di riferimento per l'intera comunità che, quotidianamente, bussa alla porta in cerca di sostegno per le più disparate necessità, ma soprattutto per potervi affidare il futuro e le speranze dei propri figli. Nel "Centro", che quotidianamente accoglie 130 bambini, si lavora a numero chiuso per garantire a tutti un pasto caldo, le prime nozioni di igiene, l'apprendimento di piccole attività che verranno utili per la sopravvivenza da adulti e, pur trattandosi di una struttura da dopo scuola, si insegna a leggere e a scrivere. Per chi ha trovato posto nel "Centro", vi è l'obbligo di frequentare la scuola pubblica, anche se dalla scuola che serve questa realtà molti bambini escono ancora analfabeti. All'interno del "Centro" i ragazzi sviluppano valori come il rispetto, l'altruismo e rapporti basati sulla non violenza, che diffondono poi all'interno della comunità. I bambini hanno compreso che il loro futuro dipende essenzialmente dal loro agire, ma ci ricordano anche che senza un sostegno concreto saranno destinati a riciclarsi nella logica della sopravvivenza, che a Santa Terezinha significa violenza, droga o prostituzione. Il "Centro di Gioventù", nato abusivamente su un terreno occupato, è stato dopo anni riconosciuto e legittimato dal Municipio di San Paolo. Il Municipio, dinanzi ai risultati raggiunti, elargisce ora un piccolo contributo ai collaboratori del "Centro", gente semplice che abita la favela, e che si prodiga fra mille difficoltà per mantenere in vita la struttura. Compiuti i 15 anni di età i ragazzi devono però lasciare il "Centro di Gioventù", che per loro ha rappresentato una casa, una famiglia e l'unica garanzia di un pasto quotidiano. La preoccupazione di Padre Giorgio e dei suoi collaboratori è stata quella di dare continuità al lavoro sinora svolto con i ragazzi. Si è così provveduto all'acquisto di un terreno a Santa Teresina dove edificare una scuola professionale per i ragazzi che hanno raggiunto i 15 anni d'età. Ora servono i fondi per edificare lo stabile che prevede spazi per le professioni di elettricista, panettiere-pasticcere, muratore e programmatore di computer oltre, naturalmente, alla mensa. I corsi avranno una durata di tre anni e l'obiettivo è quello d'inserire i ragazzi diplomati nella realtà lavorativa della megalopoli di San Paolo. La scuola ospiterà circa 130 ragazzi divisi fra i diversi corsi di formazione. Si cercano sponsorizzazioni per la costruzione dell'edificio, per l'acquisto dei materiali necessari, nonché per l'adozione degli insegnanti e dei ragazzi. Ad occuparsi di questo progetto sono i collaboratori di Padre Giorgio a San Paolo, in Italia e in Svizzera. Padre Giorgio Callegari Padre Giorgio, frate domenicano, lascia l'Italia nel 1966. Giunge in Brasile, dove subito si schiera in difesa della giustizia sociale e della liberazione degli oppressi. Conosce la prigione e la morte violenta dei compagni che, come lui, subiscono le torture del regime militare. Lui sopravvive, denuncia i fatti e continua a battersi per la causa. Papa Paolo VI, che lo ha sempre sostenuto, interviene in suo favore e, temendo per la sua vita, lo vuole lontano dal Brasile. Ma l'amore e la determinazione per la causa brasiliana riporteranno padre Giorgio nel Paese. Da allora, benché il regime sia cambiato, la situazione è precipitata nel caos della miseria e della violenza che accompagnano la realtà brasiliana. Padre Giorgio ha però continuato la sua lotta di denuncia politica e impegno sociale, lavorando soprattutto con i bambini che, come dice, "sono le radici di un mondo migliore". Padre Giorgio è morto dopo un periodo di malattia il 26 dicembre del 2003. Tutti i suoi collaboratori si stanno impegnando per portare avanti i suoi progetti nelle favelas.
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