Nablus, aggiornamenti dal presidio di pace



Nablus, 28 Ottobre 2004

Car* tutt*, da dove incominciare?
Siamo a Nablus e piove. Mentre mangiavamo ha iniziato a diluviare e i bambine del quartiere si sono buttati fuori a festeggiare la prima pioggia come facciamo noi con la prima neve. e` stata una giornata intensissima e bellissima. Nablus e` il primo posto sconosciuto in cui arriviamo, eppure dopo un secondo ho avuto l`impressione di essere tornata a casa. merito dell`avere una casa dopo una settimana di alberghi (di decrescente qualita`), merito dei padroni di casa comunisti che ci trattano come due amici rientrati dopo un viaggio e non come due estranei. merito dell`angelo custode Majdi che ci ha fatto fare un perfetto tour di Nablus per tutto il pomeriggio, arte, storia (che citta` magnifica!! dopo betlemme e ramallah non aspettavamo niente del genere...), fabbriche di cose meravigliose come spezie o olio, mercato, ma anche politica e ovviamente, terribilmente, segni di distruzione e morte. Abbiamo fatto la spesa come per stare qui un mese....vedremo. la gente e` cordialissima (ma non ci siamo ancora fatti vedere in giro da soli) e mi pare una cosa incredibile. M. per la verita` ha visto un tipo con il mitra, ma dopo Gerusalemme ovest francamente UN mitra non ci sposta molto....Majdi dice di non fotografare chi e` armato. forse ci prende proprio per coglioni......
il viaggio e` stato liscissimo e senza intoppi. eppure delirante. non era la prima volta che ci muovevamo nel west bank eppure non ci si abitua mai a questo manicomio di check point insediamenti e bypass road.
Al check point di Qalandia (con cui si entra e esce da ramallah a meno di non avere qualche privilegio tipo tessera press o diplomatica) ho avuto un`esperienza illuminante. Era finalmente il mio turno di farmi controllare, ero nella fila delle donne e due bambin* in uniforme mi facevano domande idiote a cui io rispondevo a monosillabi fingendo di non capire l`inglese (me? jerusalem! back home...plane to italy...). ad un certo punto ad un segnale di uno tutti i soldati scompaiono nascondendosi, alcuni ci puntano i mitra contro, altri strisciano tipo soldato jane tenendo sotto tiro ipotetici nemici. Ho avuto terrore (attentato al check point.. da manuale..) per meno di un secondo, il tempo di accorgermi che i soldati ridevano tra di loro e i palestinesi li guardavano scoglionatissimi. Giocavano a farsi le foto...sotto lo sguardo benevolmente divertito di un ufficiale poco meno bambino di loro. Hanno giocato all`attacco nemico (chi di noi non lo ha fatto alle elementari...) per buoni cinque minuti. Poi sono tornati al "lavoro" ridacchiando eccitati. sono rimasta calma, ho provato ad immedesimarmi in loro e tutte queste cose che ci insegnano ai training sulla nonviolenza. Ho capito anche che il loro non era un interrogatorio, ma volevano fare due chiacchiere con me per noia. I due (ragazzo e ragazza) alla mia coda erano di qualche paese arabo, mi hanno chiesto in arabo se almeno parlavo l`arabo visto che non capivo l`inglese. Ho detto, in arabo, di no, e allora mi hanno lasciato andare ridendo di cuore. Con me, non di me. La vita di milioni di persone nelle mani di bambin* annoiat*. Per il resto il viaggio e` stato disturbato solo dal solito taxista idiota che non ci ha lasciati nel posto giusto, perche` si e` preso paura di andare avanti e ci ha mollati nel mezzo di niente. Ma Majdi ha tirato fuori dal cappello una carta di riserva e dopo una decina di minuti un taxista e` comparso in cima alla collina facendoci segno di arrampicarci su per le terrazze di ulivi. Da li abbiamo fatto una strada bellissima, abbiamo incontrato altri soldati annoiati abbandonati in un paesaggio lunare sulla loro jeep, cui abbiamo raccontato l`ennesima bugia di cartapesta, e poi siamo arrivati a casa. comunque. Anche la giornata di ieri a Ramallah e` stata anche molto interessante, soprattutto l`incontro con gli studenti di fotografia della Bir Zeit cui abbiamo mostrato e spiegato il nostro lavoro. Eppure sono felice di essermene andata, come da Betlemme come da Gerusalemme. E so che da subito era qui che volevo venire. Ora ci sono e vedremo se al di la` di tutto riusciremo anche a fare il nostro lavoro. Ci sarebbero milioni di cose da raccontarvi ma non riesco a fare ordine e a scegliere, a casa c`e` un computer, se riesco scrivo qualcosa di piu` ordinato domattina. un abbraccio, NON vi preoccupate, stiamo nella bambagia tra comunisti, sindacalisti e venditori che ci regalano tutto. a presto
Ruby

Nablus, 29 Ottobre 2004

Car* tutt*, come al solito non so da dove cominciare. Oggi abbiamo avuto un bel venerdi` di relax (ancora un secondo di relax e M. esplode dall`ansia di lavorare...).
Nanna, bucatino, colazione pantagruelica (ci deve traghettare vivi fino alle 5...), chiacchieratina in arabo con la padrona di casa e ancora un giro per la citta` vecchia con Majdi. in fondo mi piace sto ramadan perche` digiunando in realta` si pensa sempre al cibo e se ne comprano tonnellate e poi dalle 5 in poi non si fa altro che mangiare. Io per la verita` mi faccio dei numeri da film di Bunuel che mi nascondo in bagno, ma solo per bere....
continuiamo il tour dei vecchi comunisti di Nablus, oggi il venditore di hummus. un bel vecchietto sdentato con gli occhi azzurri, il piu` vecchio comunista di Nablus!
Insomma credo Majdi ci stia dando una prospettiva un po` di parte sulla citta`, ma meglio cosi`!
Tutt* dicono delle cose cosi` ragionevoli che ci metterei subito la firma sotto ed e` molto riposante. Continuiamo anche il giro dei luoghi dei massacri ed e` una cosa strana. pare si parli di cose di 100 anni fa. e invece no. E che e` impossibile immaginare tutto quell`orrore nel mezzo di una citta` cosi` viva e in qualche modo anche allegra. Ma ci sono sempre dei piccoli segnali. stamattina un gruppetto di bambini tra i 5 e i 7 anni giocava in strada a makhsun, cioe`al check point. uno faceva il soldato, anzi come ha detto il bambino, io faccio l`ebreo, e gli altri gli mostravano dei pezzetti di non so cosa che erano i documenti. Un`immagine abbastanza agghiacciante. Fa anche impressione vederli con armi di plastica, normalmente non ci trovo niente di male (ci giocavo anche io) ma qui e` diverso. Ed e` anche pericolosissimo. Molti, anche piccolissimi, sono stati uccisi, perche` avevano un`arma giocattolo. Poi dopo l`imbrunire inizia a esplodere di tutto. Sono i bambini che giocano con i petardi. Pare sia il loro divertimento preferito. E poi: bambini grandi petardi grandi, come dice sornione Majdi, e allora il botto e` piu` forte, e viene da fuori citta`.
Ma la cosa che fa piu` casino sono le iene (credo iene...) che stanotte mi hanno svegliato, e poi la preghiera delle 4 del mattino...porcodd.....
a proposito, la citta` ha una posizione meravigliosa in una valle stretta tra due pendici di montagne e sulla cima ci sono boschi di pini. Solo la presenza dei cecchini israeliani riesce a tenere ferme le mie gambe e la mia voglia incontenibile di natura, dopo tutti questi giorni in citta` caotiche e ipercostruite.
Stasera siamo stati a trovare Rawda (sotto fortissimo incitamento di due amici italiani) una donna molto molto interessante che ci ha raccontato un po` di tutto. Dal suo lavoro sociale con le donne colpite dai lutti, alle sue opinioni sul dopo Arafat. Insomma finalmente non si parla piu` di minchiate (arte ecc) ma di politica. E mi pare davvero di avere un linguaggio in comune con tutte le persone che incontriamo. Di avere trovato delle/ degli interlocutori. Che non e` mai male.
E poi ridiamo parecchio. Il nostro accompagnatore Majdi e` davvero divertente, ironico e intelligente e sa ridere di tutto. Oggi con Rawda ridevano degli scontri furibondi nelle carceri israeliane tra detenut* di gaza e del west bank sulle abitudini culinarie. I due hanno una esperienza di svariati anni e cosi` se la ridevano. Pare che i conflitti si siano risolti esigendo cucine separate.....
Ora vi saluto, scusate queste righe scombicchierate. Non ho mai tempo di fare ordine nei pensieri.
un abbraccio
Ruby