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Moltitudine e Impero
- Subject: Moltitudine e Impero
- From: "Disobbedienti " <disobbedientimolise at libero.it>
- Date: Sat, 2 Oct 2004 12:14:33 +0200
Una nuova classe sociale si aggira per il mondo globalizzato: la moltitudine. E sara' proprio lei a sconfiggere 'l'impero': parola di Michael Hardt e Antonio Negri che, insieme, hanno analizzato lo stato attuale della societa' attraversato da guerra, globalizzazione e nuove reti di potere. ''La possibilita' di una democrazia globale - scrivono - sta emergendo solo oggi per la prima volta. Questo libro verte su questa possibilita' che chiamiamo 'progetto della moltitudine'''. Secondo Hardt e Negri, ''gli individui, che vivono nel mercato globale e ne subiscono le ineguaglianze, cioè la moltitudine (alternativa vivente che cresce all'interno dell'Impero), possano trarre vantaggio dalle trasformazioni apportate dall'Impero per sovvertire l'Impero stesso.'' Il libro e' stato scritto in gran parte dopo l'11 settembre 2001 ed il conflitto in Iraq del 2003, proprio per questo le riflessioni partono dallo stato della guerra attuale e come cambia in rapporto alle politiche moderne e alle contraddizioni degli Stati moderni. L'analisi di Hardt e Negri si articola comunque su tre temi, la guerra, la moltitudine, la democrazia, come un mosaico il cui disegno generale emerge gradualmente. Per gli autori, infatti, la democrazia, per quanto possa apparire una prospettiva remota, e' la sola risposta alle questioni piu' pressanti del presente, l'unica via di uscita dalla guerra perpetua. In 'Impero' Hardt e Negri avevano delineato una nuova forma di sovranita' globale, in questo libro invece, effettuano un percorso contrario partendo dal basso, dalla nuova classe sociale emergente, a cui non si puo' piu' attribuire il nome di popolo, ma nemmeno di massa ne' di classe operaia. Il popolo infatti, secondo gli autori, rimanda ad una concezione unitaria che non si adatta allo stato esistente; non si puo' parlare di massa perche' la 'loro essenza e' l'indifferenza', e infine il concetto marxista di classe operaia non e' piu' utilizzabile per i recenti mutamenti dell'economia globale. Questa nuova classe sociale e' chiamata percio' 'Moltitudine' e fa parte di un nuovo modello dominante che gli autori definiscono ''produzione biopolitica''. Proprio a questa nuova classe emergente, gli autori affidano il compito di formare autonomamente la societa' perche' ''la globalizzazione non e' solo ordine imperiale delle gerarchie e omologazione, ma anche possibilita' di nuovi circuiti di informazione e collaborazione tra le diverse nazioni grazie alla quale la moltitudine potra' incamminarsi verso la 'democrazia globale' ''. Un libro da leggere solo per fare dispetto a Pisanu, che qualche settimana fa aveva messo all'indice "Impero" blaternado di connessioni tra il bestseller di qualche anno fa e una fantomatica connessione "tra anarchici e marxisti". __________________________ L'autoritarismo ha bisogno di obbedienza, la democrazia di DISOBBEDIENZA
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