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Simone libere!
- Subject: Simone libere!
- From: <michele-negro at libero.it>
- Date: Wed, 29 Sep 2004 15:42:11 +0200
Quattro margherite, da questa sera, ricominciano a fiorire in Iraq per continuare a dimostrare che solo le azioni pacifiche, di dialogo e non di contrapposizione violenta o di occupazione militare che possono, anche in condizioni drammatiche, riaprire ponti di convivenza tra i popoli, ponti per costruire un mondo diverso, un mondo migliore. Questa soluzione positiva è stata chiaramente possibile proprio grazie al ruolo che le stesse quattro persone e le loro organizzazioni hanno e avevano svolto da anni in quel Paese a difesa della popolazione contro le guerre, ieri ed oggi, contro l’embargo, ma anche grazie alla straordinaria mobilitazione delle milioni di persone che proprio in nome della pace e della convivenza, in quelle terre e qui, hanno scelto con forza di svolgere tante azioni pubbliche ed appelli per la loro liberazioni. Questa soluzione dimostra subito quanto sia miope lo scenario della cosiddetta guerra di civiltà che tanti anche in questa regione continuano a proporre che, invece, continua ad alimentare la spirale guerra/terrorismo. Testimonia quanto il dialogo aperto tra culture, religioni, usanze aiuti anche nelle fasi più brutte e pericolose sia una speranza concreta: dobbiamo ringraziare oggi l’adesione convinta delle comunità delle immigrate e degli immigrati, dei vari rappresentanti religiosi, per primi gli islamici, ai tanti appelli rivolti in queste settimane compreso quello lanciato in regione dall’Assessore Antonaz. Domani, venerdì, giornata di preghiera ed incontro per i mussulmani stringiamoci attorno a queste comunità in segno di solidarietà! Io stesso andrò a salutarli nelle loro moschee a Udine e Trieste. Le quattro margherite sono oggi un impegno per la liberazione di tutti gli ostaggi, compreso il popolo iracheno che ha oggi, come non mai, pieno diritto alla completa autodeterminazione senza la presenza di truppe militari di occupazione: cessino immediatamente i bombardamenti sulle case e i villaggi, si aprono nuovi ponti di aiuti al popolo, lascino quel paese le truppe militari. Grazie alla conclusione di questa vicenda oggi possiamo continuare a credere che un mondo diverso è possibile! Michele Negro Responsabile pace e solidarietà Segreteria regionale FVG Partito della Rifondazione Comunista
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