mobilitarsi per la pace ed il dialogo. Rifiutare lo scontro di civiltà. - 14



Carissime/i,

vi scrivo per sollecitarvi a promuovere nella vostra realtà iniziative di
pace per chiedere la liberazione dei volontari dell'associazione "Un ponte
per" rapiti in Iraq e più in generale per chiedere la fine della guerra che
è la radice di tutti i mali che stanno succedendo in Iraq e nel mondo.

Occorre mobilitarsi per la pace ed il dialogo rifiutando lo scontro di
civiltà che ancora oggi viene proclamato da chi ha voluto la guerra e
continua a sostenerla.

Non sono i pacifisti i responsabili di ciò che sta succedendo in Iraq ma
coloro che hanno voluto la guerra sostenendo che non c'èra altra soluzione
e che oggi utilizzano le azioni terroristiche per continuare a fare la
guerra e a nascondere le proprie responsabilità per i morti e le
distruzioni che la guerra ha provocato e ancora provocherà.

Sono in gioco i destini dell'umanità e occorre che tutti/e facciano il
massimo dello sforzo per chiedere ed ottenere la pace.

Chi vuole la pace costruisca la pace, proponga la pace e non la guerra.

Non sono i pacifisti italiani ad essere sotto accusa ma chi ha voluto la
guerra che deve spiegare il perché del suo totale fallimento. Mobilitiamoci
per salvare le vite dei pacifisti rapiti e per far cessare ogni guerra.
Rendiamo concreto l'incontro con le comunità musulmane dei nostri paesi che
non sono responsabili di ciò che terroristi prezzolati ed al soldo di chi
sa chi compiono in Iraq o in giro per il mondo. Analogo sforzo facciamolo
con tutte le religioni perché quando c'è chi fa la guerra ad una specifica
religione prima o poi la farà a tutte.

Giovanni Sarubbi

Direttore del sito www.ildialogo.org



"Tutte le valanghe prima di diventare tali erano solo fiocchi di neve"
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