comunicato stampa: rinnovo cariche e situazione



Comunicato Stampa - Bologna 26 giugno 2004
ASSEMBLEA-GAVCI
"Rinnovo cariche - Situazione interna e del SERVIZIO CIVILE in genere"

Come ogni anno, il 9 maggio scorso si è tenuta l'assemblea del GAVCI
(Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia), per il rinnovo delle
cariche e fare il punto sulla situazione.

1. Per le cariche, sono state riconfermate quelle esistenti: presidente p.
Angelo Cavagna, segretario politico Paolo Spunta, tesoriere Antonio
Testoni, responsabile progetti Luciano Digiulio; responsabili sezione di
Bologna Antonio Testoni, di Padova p. Renzo Busana, di Modena Eugenio Santi.

2. Sulla situazione complessiva del servizio civile oggi e nel prossimo
futuro ha tenuto una bella relazione Massimo Aliprandini, segretario
nazionale della LOC (Lega Obiettori di Coscienza) e coordinatore della
Campagna di Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare
Nonviolenta (OSM - DPN). Verrà pubblicata sul prossimo GAVCI-NOTIZIE, oltre
che sul sito.

Per il GAVCI, il sottoscritto ha riassunto la situazione nel modo seguente:
"Purtroppo anche l'anno sociale 2003-2004 è stato, per il GAVCI e per tutto
il mondo dell'OBIEZIONE DI COSCIENZA e del SERVIZIO CIVILE, un anno di
emergenza-resistenza. Basti pensare che il GAVCI, negli anni del LEVADIFE,
con 7 obiettori in convenzione, arrivò fino a 30 obiettori in servizio,
dato che era sufficiente richiederli in aggiunta alla convenzione. Oggi,
con 16 obiettori in convenzione, la sezione di Bologna ha un solo obiettore
e una volontaria in servizio civile, con il motivo che non ci sono soldi in
Finanziaria per gli obiettori, mentre aumenta, come al solito, la spesa
militare. In realtà il governo boicotta la legge-obiettori invece di
applicarla, come sarebbe suo dovere".
Il GAVCI, inoltre, sottoscrive cordialmente l'appello della CARITAS
ITALIANA "contro i tagli e le lentezze che colpiscono il servizio civile".
Ci sono pochi soldi e troppa burocrazia, per cui il personale impiegato
nell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) fa quello che può.
Nota di valore, il GAVCI, sulla scia anche in questo della CARITAS,
continuerà a ispirare la sua attività formativa dei giovani in servizio
civile ai principi di <solidarietà, pace e nonviolenza> insieme.
Emblematico, al riguardo, il progetto-CEFA a Goradze in Bosnia (vedi
allegato), dove l'obiettore-GAVCI Giulio Giovannetti inizierà nei prossimi
giorni, il suo servizio civile all'estero dopo circa mezzo anno di
preparazione-formazione in loco.
Su queste basi possiamo guardare con fiducia al futuro, anche se non si
prospetta facile, come del resto non è mai stato nemmeno in passato.

p. Angelo Cavagna
presidente-GAVCI





Allegato

Bologna, 26 giugno 2004

CEFA-UNHCR IN BOSNIA:
IN QUALI MODI I NOSTRI PROGETTI FAVORISCONO LA PACE

Il progetto di cui mi occupo è mirato alla sostenibilità dei rientri nelle
aree di Gorazde, Mostar e Travnik. Una volta rientrati, infatti, i profughi
hanno trovato una situazione ben diversa da quella che avevano lasciato
allo scoppio di questa guerra. La ricostruzione delle case, operata
dall'UNHCR, e' un presupposto necessario ma non sufficiente al
reinserimento delle minoranze etniche: le famiglie ritornate si trovano
senza un lavoro e senza un futuro certo. Fornendo arature, frutteti e
sementi alle famiglie piu' vulnerabili (indipendentemente dal loro gruppo
etnico) e insegnando loro le fondamentali tecniche agronomiche, il CEFA
garantisce a questa gente una fonte di reddito, evitando l'insorgere di
pericolose gelosie nei confronti dei vicini di casa, spesso di etnia
diversa.
Lo staff del CEFA e' composto interamente da personale locale (io sono
infatti l'unico espatriato): per la realizzazione dei progetti, i
componenti dello staff  sono obbligati a collaborare continuamente con
persone delle altre etnie; ritengo che questo possa essere un elemento di
riconciliazione, o almeno di dialogo, molto utile ai fini di una pace
duratura in Bosnia-Erzegovina. A sostegno di questa tesi, riporto di
seguito qualche esempio riguardante alcuni membri del nostro personale.
Nella nostra sede di Travnik, Sinisa (serbo) lavora quotidianamente con
Akif e con tutti gli altri colleghi bosgnacchi (Bosniaci di religione
musulmana).
A Gorazde, il nostro personale, interamente bosgnacco, lavora per fornire
costantemente arature, piante e consulenze a beneficiari anche di etnia
serba. I seminari che organizziamo allo scopo di creare un know-how tecnico
agronomico sono seguiti da agricoltori sia bosgnacchi che serbi, che alla
fine di ciascun seminario si intrattengono a parlare come normali colleghi.
A Mostar, il capo progetto, Mario, e' croato, mentre il resto dello staff
e' bosgnacco, ma la collaborazione e' totale. Uno dei trattoristi,
bosgnacco, inizialmente si recava in zone a maggioranza serba solo
accompagnato da altre persone; ora quando va a fare le arature nei villaggi
serbi, vi trascorre settimane intere, senza che nessuno lo accompagni.
Questi semplici esempi danno una misura di come i nostri progetti siano
volti anche a favorire la pace nell'area.
Giulio Giovannetti
Obiettore GAVCI in servizio