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catena contro la guerra
- Subject: catena contro la guerra
- From: edipace at peacelink.org
- Date: Fri, 25 Jun 2004 19:01:04 +0200
- Priority: normal
Ciao, a Miano e' stata messa in moto una catena contro la guerra; come potete leggere qui sotto consiste nel distribuire questo testo e fare in modo che si diffonda, che diventi oggetto di discussione ecc ecc La campagna e' stata messa in moto da persone del Movimento Umanista. Chi volesse ricevere anche una locandina-volantino (quella citata nel discorso) sull'articolo 11 via mail mi mandi una mail privata a edipace at peacelink.it Un abbraccio di pace forza e allegria Olivier ----------------- Discorso fatto in occasione del 3° festival delle diversità organizzato in piazza Gramsci a Milano il 19 Giugno 2004 Le parole hanno un significato, ed e' attraverso le parole che ci facciamo capire. Quando vogliamo farci capire usiamo parole precise e semplici, quando invece non vogliamo farci capire allora troviamo parole dai significati ambigui e sfuggenti. Facciamo ora un piccolo esperimento: se dico "Italia"… possiamo capire a cosa facciamo riferimento…, a nessuno credo sia venuto in mente la Germania, la Francia, la Tailandia o che ne so' una cioccolata! Se dico "ripudia", voce del verbo ripudiare, piu' o meno comprendiamo che non significa: cerca, desidera, sceglie. Ripudia e' qualcosa di più forte di rifiuta, si ripudia qualcosa che si e' conosciuto e del quale non si vuole piu' avere a che fare. Infine se nomino la parola "guerra", non credo che ci siano molti dubbi sul suo significato! Certamente dal paleolitico inferiore ai giorni nostri e' cambiata la forma di questa violenza senza fine, ma non ci risulta difficile individuarne la sua esistenza. I termini che ho usato fino ad ora sembrano chiari: "Italia, ripudia guerra". La frase: "L'Italia ripudia la guerra", non sta scritta su un articolo di un giornale, non e' il testo di una canzone, non e' il contenuto di un discorso politico, o di una chiacchiera di amici al bar. "L'Italia ripudia la guerra" e' una frase contenuta in una legge della nostra repubblica. E non si tratta di una legge qualsiasi, ma della legge fondamentale. Cosa significa legge fondamentale? Significa che tutte le altre leggi hanno valore perche' derivano da questa legge fondamentale, che e' la Costituzione italiana. L'articolo 11 della Costituzione italiana dice: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...". Queste parole sono chiare e dare a loro un altro significato vuol dire farsi gioco della legge e della nostra intelligenza. L'articolo 54 della Costituzione aggiunge: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione..." Sempre la nostra Costituzione nelle Disposizioni transitorie e finali (XVIII) recita: "La Costituzione dovra' essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato…" Ora risulta chiaro che ci sono cittadini italiani, che rappresentano organi dello stato che stanno violando la Costituzione. Le truppe italiane in Iraq devono tornare, le truppe italiane in Iraq devono ritirarsi, perché costituiscono una violazione della nostra legge fondamentale. Qui non si tratta di discutere tra due posizioni differenti, tra chi è favorevole o contrario alla guerra. Calpestare la Costituzione vuol dire calpestare cio' che ci permette di convivere civilmente, aprendo la porta all'arbitrio, alla arroganza, alla violenza. Perché una persona non dovrebbe derubarci di tutti i nostri beni, o della nostra vita impunemente? Forse la legge si applica a volte sì e a volte no? E chi lo decide? E' questo quello che vogliamo? Questo non e' un buon esempio ne' un buon cammino. Quello che sto proponendo e' di costringere chi ha la possibilita' di decidere di ordinare la ritirata delle truppe italiane in Iraq. Ma come possiamo noi persone comuni costringere chi sta al potere a fare cio' che non vuole? Chi sta al potere non viene dall'iperuranio, ne' da Marte, queste gente e' stata eletta, cioe' scelte dalle persone comuni. Quindi e' esattamente li' che noi dobbiamo agire. Dobbiamo agire con le persone che abbiamo vicino, con le persone a cui possiamo arrivare. Voi conoscete la cosiddetta catena di Sant'Antonio? O il passaparola per dirla in un altro modo? Ho qui questo volantino ve lo leggo:….Se io faccio 10 copie e lo regalo a 10 persone, ma solo a patto che facciano altrettanto con 8 passaggi arriviamo a 100.000.000. Mi rendo conto di chiedere uno sforzo notevole. Pensate al fatto di prendere questo foglio, andare da un cartolaio, fare le fotocopie parlare con 10 persone spiegando loro perche' state facendo questo, e poi vi tocca pure convincerle a fare altrettanto. Mi rendo conto che e' un lavoraccio …, ma vale la pena. Non ci piacerebbe trovarci nella condizione di piangere altri morti in qualche attentato sulla nostra amata terra! E' arrivato il momento di cambiare quel famoso detto romano:"se vuoi la pace prepara la guerra". Non e' vero! Perché: "se vuoi la pace prepara la pace" Un saluto a tutti quanti --------------------------------------
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