L'Europa di de Gaulle contro l'Europa di Spinelli. Com. stampa del MFE



Comunicato stampa del Movimento federalista europeo

L'Europa di de Gaulle contro l'Europa di Spinelli.

E' iniziata la battaglia finale

La scarsa partecipazione dei cittadini all'elezione europea non è una 
sorpresa. Ha una causa precisa che è stata denunciata da tempo dai 
federalisti: la miopia della classe politica europea.
Gli europei vogliono un'Europa unita e democratica. Vogliono una 
politica economica efficace per la crescita e l'occupazione. Vogliono 
un'Europa capace di parlare al mondo con una sola voce, per difendere 
la pace, la giustizia internazionale e proteggere l'ambiente. Vogliono 
un governo europeo responsabile di fronte al Parlamento europeo. Questo 
dicono i sondaggi d'opinione.
Tuttavia, i governi nazionali impediscono la costruzione dell'Europa 
che i cittadini desiderano. Hanno impedito che il progetto di 
Costituzione europea, approvato dalla Convenzione, fosse approvato e 
diventasse oggetto di dibattito nella campagna elettorale. Difendono 
con le unghie e coi denti la parvenza di sovranità nazionale loro 
rimasta, conservando un diritto di veto il cui solo scopo è quello di 
far prevalere l'interesse nazionale su quello europeo. Francia e 
Germania dicono di volere una politica estera europea, ma 
contemporaneamente propongono l'ingresso della Germania, e non 
dell'Unione europea, nel Consiglio di sicurezza dell'ONU. I cittadini 
europei hanno compreso che i governi nazionali li ingannano.
La crescita dei partiti populisti ed euroscettici dentro il Parlamento 
europeo è la logica conseguenza di questa antistorica difesa 
dell'Europa delle patrie. Ma la difesa della sovranità nazionale non ha 
più nulla a che vedere con la difesa dell'indipendenza del proprio 
paese. Senza un governo europeo, nessuno stato europeo ha alcun peso 
nella politica mondiale, dove solo i colossi continentali come gli USA, 
la Cina, l'India, la Russia, il Brasile e il Giappone riescono a far 
sentire la loro voce. Gli stati nazionali europei, divisi, sono un 
soggetto passivo della politica e della storia. Oggi, la difesa della 
sovranità nazionale è solo la foglia di fico di squallidi interessi 
delle corporazioni e delle burocrazie nazionali.
Gli elettori europei hanno giustamente punito i partiti che non hanno 
saputo scegliere tra l'Europa delle patrie e l'Europa federale. Hanno 
invece premiato quei partiti che si sono apertamente dichiarati per 
l'approvazione della Costituzione europea come primo passo verso la 
Federazione, come i Verdi, i liberali inglesi, l'UDF in Francia, i 
socialisti in Danimarca e, in misura minore, la coalizione dell'Ulivo e 
la sinistra in Italia.
Nel Parlamento europeo si manifesta dunque una crescente polarizzazione 
tra le forze degli innovatori federalisti e quelle del meschino 
provincialismo nazionale. Il Parlamento europeo, e non l'Europa dei 
governi nazionali riuniti nel Consiglio, sarà la sede dove si deciderà 
il futuro politico del Continente. Il Parlamento europeo ha il potere 
di convocare una nuova Convenzione costituente.
I federalisti europei, il 19-20 luglio, nei giorni in cui il Parlamento 
europeo inaugurerà la sesta legislatura, manifesteranno a Strasburgo 
per chiedere la costituzione di un intergruppo federalista, aperto a 
tutti i deputati europei che intendono portare a compimento il progetto 
europeo di Altiero Spinelli. Se i cittadini lo vorranno, la Federazione 
europea si farà.

Movimento Federalista Europeo
Sezione italiana dell'UEF
Pavia, 15 giugno 2004