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20_05 Agenzia Stampa Mondodisotto
- Subject: 20_05 Agenzia Stampa Mondodisotto
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- Date: Thu, 20 May 2004 10:50:25 +0200
Agenzia Stampa Mondodisotto trovate aggiornamenti sul sito del Mondodisotto all'indirizzo http://internazionall.altervista.org/internazionale.html scriveteci alla casella di posta mondodisotto at libero.it giovedì 20 maggio 2004 [Iraq] Dubai - La Tv panaraba "al-Arabiya" riferisce di un raid dell'aviazione Usa su un villaggio iracheno nei pressi del confine con la Siria: ci sarebbero almeno 41 vittime civili. La Tv cita testimoni oculari dalla citta' di frontiera di al-Qaim: gli aerei Usa avrebbero bombardato il villaggio di Makr al-Dib dove era in corso una festa di nozze. Un portavoce militare Usa da Baghdad ha detto soltanto che si sta indagando sull'episodio mentre il consigliere nazionale di sicurezza iracheno, Mowaffaq al-Rubaie afferma di non avere notizia di quanto accaduto. Al-Arabiya ha riferito che tra i morti ci sono donne e bambini e ha mandato in onda immagini che mostrano file di corpi avvolti in sudari allineati su una strada e uomini che scavano tombe in cui i corpi vengono calati, i pianti e la disperazione dei famigliari delle vittime. Un uomo, che la Tv descrive come un abitante del villaggio, ha testimoniato che "Gli aerei Usa hanno sganciato oltre 100 bombe su di noi. Le bombe hanno colpito due case dove si stava svolgendo la festa di matrimonio e poi hanno raso al suolo l'intero villaggio. Da parte nostra non e' stato sparato un solo colpo, non era successo niente". L'episodio ricorda quello accaduto nel luglio del 2002 in Afghanistan, quando l'aviazione Usa colpi' un villaggio dove si teneva un festa di nozze uccidendo 48 civili. Baghdad - Un anno di carcere per il soldato Jeremy Sivits. La corte marziale, riunita a Baghdad, lo ha riconosciuto colpevole per le sevizie contro i prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib. Il fotografo delle torture e' stato anche congedato dall'esercito per cattiva condotta e degradato al rango di soldato semplice. Si tratta della massima pena possibile per i reati di cui era accusato. A Sivits e' stata risparmiata soltanto la sospensione della paga. E' il primo soldato condannato per le torture ad Abu Ghraib. KERBALA - Quattro iracheni sono morti in scontri scoppiati tra truppe americane e seguaci del leader sciita radicale Moqtada Sadr a Kerbala.Americani e miliziani si sono scontrati vicino alla moschea dell'imam Hussein, uno dei luoghi santi degli sciiti. Nove i feriti. Lo riferiscono testimoni e fonti ospedaliere. Gli scontri sono scoppiati quando carri armati americani sono avanzati verso la moschea. Secondo testimoni, aerei Usa hanno attaccato la periferia della citta'. TEGUCIGALPA - Gli ultimi soldati dell'Honduras hanno lasciato l'Iraq, completando il ritiro annunciato il 19 aprile scorso.Lo ha reso noto un portavoce del ministero della Difesa a Tegucigalpa. Il contingente honduregno, di 370 uomini, sarebbe dovuto restare fino a luglio, ma il governo ha deciso di ritirarlo prima a causa dell'aumentare delle violenze e della decisione del governo spagnolo del socialista Rodriguez Zapatero di richiamare in patria il suo, di 1.400 soldati. [Palestina] Ginevra - Un crimine di guerra ed una violazione del diritto umanitario e dei diritti umani: cosi' viene definito oggi l'attacco militare israeliano in corso contro il campo profughi palestinese nella striscia di Gaza, dall'inviato speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati, John Dugard. "Questi atti costituiscono crimini di guerra", ha detto Dugard, professore sud-africano di diritto; "E costituiscono inoltre una punizione collettiva, che viola tanto il diritto umanitario quanto il diritto internazionale sui diritti umani". Secondo Dugard, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU dovra' discutere l'imposizione del blocco delle forniture di armi a Israele, esattamente come fu imposto nel 1977 contro il Sud Africa per colpirne il regime di segregazione razziale. Gaza - Ci sono almeno dieci bambini tra le 23 vittime del raid israeliano su Rafah, nella Striscia di Gaza. Lo scrive il sito online del quotidiano israeliano Haaretz che riferisce in tutto di 23 vittime, molte delle quali studenti. I palestinesi sono rimasti uccisi dai missili sparati dagli Apache e dai carri armati dello Stato ebraico contro centinaia di dimostranti in un campo profughi della citta'. Nel raid, riferiscono testimoni, sono rimaste ferite una sessantina di persone, tra cui molte donne e bambini. Al momento dell'incursione, nella seconda giornata dell'operazione ''Arcobaleno'', circa tremila palestinesi stavano marciando verso Tel Sultan, per protestare contro l'irruzione dell'esercito israeliano. Cinque case palestinesi inoltre sono state distrutte questa mattina. I comandi israeliani affermano che lo scopo dell'operazione e' l'arresto di militanti e la distruzione dei tunnel per il contrabbando di armi dal vicino Egitto. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon intanto sta preparando una nuova versione in tre fasi successive del suo piano di disimpegno dai territori palestinesi, bocciato in un referendum interno al suo partito, il Likud. Sharon dovra' decidere oggi se presentare la nuova versione al consiglio dei ministri di domenica. Secondo la radio dell'Esercito israeliano il nuovo piano prevede la demolizione delle abitazioni negli insediamenti che verranno sgomberati, con la consegna ai palestinesi, attraverso una mediazione internazionale, delle zone industriali, per le quali Israele dovrebbe ricevere una compensazione. Si parla anche della possibilita' di una forza di osservatori internazionali. All'Egitto verrebbe affidato il compito di addestrare le forze di sicurezza palestinesi e Israele si riservera' il diritto ''d'intraprendere passi contro il terrorismo''. Il piano e' articolato in tre fasi, ognuna delle quali richiedera' di volta in volta l'approvazione del governo in modo che i ministri possano valutarne l'andamento. Nella prima saranno sgomberati gli insediamenti di Netzarim, Kfar Darom e possibilmente Morag, nella Striscia di Gaza. Nella seconda vi sara' l'evacuazione di Gush Katif, a Gaza, oppure di alcuni insediamenti in Cisgiordania. Israele manterra' il controllo dei confini, dello spazio aereo e marino di Gaza, oltre all'Asse Philadelphi, fra la Striscia e il confine con l'Egitto. RAFAH - E' salito a 10 morti il bilancio del raid di elicotteri militari israeliani a Rafah, stando a fonti palestinesi locali. Almeno 60 i feriti. Stando alle stesse fonti, razzi sparati dagli elicotteri avrebbero colpito una manifestazione di protesta di abitanti del campo profughi di Rafah GERUSALEMME - Un militante delle brigate di al Aqsa e' stato ucciso dai soldati israeliani durante scontri tra militari ebrei e miliziani palestinesi. E' avvenuto a Nablus. Tel Aviv - Cinque militanti palestinesi sono rimasti uccisi la notte scorsa in due scontri separati avvenuti durante una nuova avanzata dell'esercito israeliano nel campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. A darne notizia sono testimoni e fonti militari citati dal quotidiano israeliano 'Ha'aretz' sul sito 'online' [Kurdistan] Ankara - "Ora la scelta tra guerra e pace è nelle mani del governo turco". Lo ha dichiarato all'agenzia di stampa Mesopotamia il Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), minacciando Ankara che il cessate il fuoco unilaterale siglato 4 anni fa è da considerarsi concluso. Messo al bando dalle autorità turche il Pkk - che da un anno ha cambiato il nome in Kadek - ha tentato di rilanciare l'attività diplomatica dopo la cattura del capo storico Ocalan nel 1999. [Uganda] Nell'ultima settimana una serie di offensive dei ribelli cristiani del LRA (Lord's Resistance Army) e di contrattacchi dell'esercito ugandese hanno lasciato sul campo più di 100 morti. Un bilancio impressionante, che ancora una volta fa pagare alla popolazione civile il prezzo più alto per un'assurda guerra entrata ormai nel suo diciottesimo anno. I primi attacchi del LRA si sono avuti domenica scorsa nel campo profughi di Pagak, a una ventina di km dalla città di Gulu: qui un gruppo di ribelli sarebbe penetrato nel campo, come al solito trovando una resistenza pressoché nulla delle forze di sicurezza, e avrebbe cominciato a saccheggiare e bruciare le abitazioni (si parla di 500 case distrutte) e a uccidere gli abitanti. I ribelli avrebbero rapito alcune donne coi loro bambini prima di ucciderle a pochi km di distanza dal campo. Oltre alle vittime civili, negli scontri ci sarebbero state vittime anche tra le forze ugandesi e tra i ribelli. Il numero totale delle vittime è imprecisato: mentre l'esercito riferisce di 22 morti, personale delle Nazioni Unite e fonti della Misna parlano di almeno 39 vittime più una decina di feriti. L'attacco di Pagak è uno dei più sanguinosi dall'inizio dell'anno, il secondo dopo il massacro di febbraio al campo di Barlonyo, in cui morirono più di 250 persone.
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