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TORTURA
- Subject: TORTURA
- From: "Claudio Giusti" <giusticlaudio at aliceposta.it>
- Date: Tue, 18 May 2004 10:33:59 +0200
17 maggio 2004 17/05/1954 Brown vs. Board of Education of Topeka Non mi preoccupano le foto false. Mi preoccupano le torture vere. Mi inquieto nel vedere gli inglesi occuparsi di quello che scrivono i loro giornali e non di quello che combinano i loro soldati e i loro governanti. I terroristi, islamici o cattolici che siano, mi spaventano, ma ancor più mi sgomenta la tranquillità con cui soldati "democratici" si possono trasformare in torturatori. Irritante è lo starnazzare degli americanisti da quattro soldi: quelli che strillano che le democrazie individuano le mele marce e le puniscono, quelli che credono che gli iracheni debbano essere orgogliosi di essere torturati a morte da qualche depravato, quelli che credono che una testa mozzata pareggi tutto, quelli che non leggono i rapporti dello Human Rights Watch e di Amnesty International. Questa storia poi delle mele marce è una balla colossale. In realtà non ci sono mele marce. Ci sono organizzazioni marce. Ancor più grande è la balla delle punizioni. In Israele nessuno ha pagato per torture e uccisioni. La Francia non ha ancora fatto i conti con la tortura in Algeria e la Gran Bretagna con quella in Irlanda del nord. Noi italiani, nel nostro piccolo, non li abbiamo fatti con Bolzaneto. Nelle normali carceri americane la tortura è endemica e nelle carceri in Iraq, Afganistan e a Guantanamo è programmata al più alto livello. La tanto citata strage di Mi Lay fu preceduta da stragi accuratamente nascoste (lo sappiamo solo ora grazie al Toledo Blade) e la famosa punizione, per centinaia di civili inermi torturati, stuprati e assassinati, si ridusse a tre giorni di carcere per il solo Ten, Calley. In Iraq si vuol far sparire la faccenda il più velocemente possibile e persino le tre scimmiette che ci governano si dovrebbero preoccupare dell'incredibile velocità con cui si sono approntati i processi ai torturatori. L'unica cosa positiva in tutta questa spaventosa faccenda è la rivincita dei diritti umani. Dati per morti sono in realtà più vivi che mai, anche se l'opinione pubblica mondiale si è svegliata solo dopo la pubblicazione delle fotografie. Claudio Giusti Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica. FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO! Non dimenticate mai che la lotta per i diritti umani e contro la pena di morte è la stessa in tutto il mondo COMITATO "3 LUGLIO 1849" Per i diritti umani, contro la pena di morte Membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty DOTT. CLAUDIO GIUSTI VIA DON MINZONI 40, 47100 FORLI'. ITALIA TEL. 39/0543/401562 39/340/4872522 e-mail <mailto:giusticlaudio at aliceposta.it>giusticlaudio at aliceposta.it La Repubblica Romana fu il primo stato sovrano a scrivere nella propria costituzione l'abolizione totale della pena di morte, il 3 luglio 1849. Il Comitato, ispirandosi alla tradizione libertaria ed abolizionista del nostro Paese, si batte contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti umani indicati agli articoli 2 - 21 della Dichiarazione Universale.
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