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Roma 4 giugno
- Subject: Roma 4 giugno
- From: "disobbedientimolise\@libero\.it" <disobbedientimolise at libero.it>
- Date: Fri, 14 May 2004 10:53:27 +0200
[Appello da Roma, in vista delle assemblee preparatorie della mobilitazione contro il criminale di guerra Bush] Il 4 Giugno, giorno in cui ricorre la Liberazione di Roma dal nazifascismo, conquistata nel 1944 dalle lotte delle partigiane e dei partigiani e dalle rivolte delle borgate e dei quartieri prima ancora dell'intervento degli Alleati, il presidente del consiglio dei ministri italiano Silvio Berlusconi ha chiamato nella Capitale il presidente degli Stati Uniti d'America, non eletto, George W. Bush. Chi è che invita? Il massimo responsabile politico del coinvolgimento illegittimo e criminale della Repubblica italiana nella prosecuzione della guerra d'invasione dell'Iraq e nel tentativo della sua occupazione, il massimo responsabile politico della violazione dei principi stessi della nostra Costituzione che sancisce il ripudio della guerra, il massimo responsabile politico del crimine contro l'umanità commesso dai bersaglieri italiani che hanno cannoneggiato civili a Nassirya. Chi è l'invitato? Il capo della coalizione dei conquistatori e degli occupanti, l'ideatore di una guerra infinita che sta creando un immane scontro di civiltà, il pianificatore del massacro delle popolazioni civili irachene e del martirio della città di Falluja, il mandante e preordinatore di tutti i crimini contro l'umanità commessi in questa guerra ed in particolare ad Abu Grahib e in tutte le galere dove sono stati torturati a morte, stuprati e umiliati esseri umani, prigionieri. Noi, comunità disobbediente di Roma, pensiamo cose semplici che crediamo condivise da una moltitudine di persone: Roma che si liberò dal fascismo e dal III Reich, dai boia delle Fosse Ardeatine e dai torturatori di via Tasso, riconquistando i valori dell'umanità, non può riconoscere nell'abbraccio tra questi due la rappresentazione dei valori della sua liberazione. Non solo: Roma che si liberò dal fascismo e dal III Reich deve rifiutare questa visita. Il criminale contro l'umanità George W. Bush è indesiderato a Roma. La sua visita è un'offesa alla città, al senso della Storia, ai milioni di persone che hanno manifestato nelle strade romane contro questa guerra, allasocietà civile italiana che vi si è opposta, all'umanità intera che vuole liberarsi dai signori della guerra e del terrore. Il criminale contro l'umanità George W. Bush non deve mettere piede a Roma. Non siamo disposti in alcun modo ad ascoltare le voci dell'ipocrisia e della timidezza interessata, che già nel Parlamento hanno mancato di riportare il grido della società italiana per il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq. Noi siamo disposti solo a fare quel che è giusto fare. Se George W. Bush verrà, Roma e tutti coloro che lo vorranno dovranno poter esprimere il loro ripudio, la loro ribellione, il loro rifiuto, la loro opposizione, la loro necessità di contestare il massimo responsabile della peggiore impresa criminale del nuovo secolo. Se George W. Bush verrà, noi con Roma e con tutti coloro che lo vorranno ripudieremo questa visita, ci ribelleremo, la rifiuteremo concretamente, manifesteremo la nostra opposizione e la contesteremo in ogni forma necessaria e utile. Non ci interessa alcun confronto simbolico con la pretesa eventuale di militarizzare la nostra città per questa visita, che semplicemente non ammettiamo. Non ci interessa ridurre e delimitare il nostro rifiuto ad una rappresentazione dello scontro con uno tra i tanti dispositivi di repressione che eventualmente verranno posti a presidiare la città. La lezione dei vertici e dei controvertici è stata imparata dalla moltitudine in movimento. Il 4 giugno, se George W. Bush verrà non ci sarà alcun presidio repressivo della città di Roma: sarà la città di Roma a presidiare il suo rifiuto. Se George W. Bush verrà, noi proponiamo che le lavoratrici e i lavoratori, le precarie e i precari, le comunità migranti, chi produce, chi comunica, chi trasporta, chi commercia, le cittadine e i cittadini tutti fermino la città di Roma, ne blocchino le attività e la circolazione, e si sollevino in ogni modo contro quest'affronto. Noi lo faremo. Se George W. Bush verrà, noi proponiamo inoltre che la società civile italiana, i movimenti contro la guerra e per la pace, le reti sociali che affermano i diritti dell'umanità, le reti delle e dei migranti in lotta per i diritti di tutte e tutti, la moltitudine di coloro che si battono per la democrazia, la giustizia e l'umanità manifestino per le strade di Roma. E riempiano il suo centro politico e simbolico con la ribellione contro il signore dei signori della guerra e del terrore, e con la volontà di ritirare subito le truppe d'occupazione dall'Iraq. Analogamente a quel che hanno fatto mezzo milione di britannici a Londra pochi mesi fa in occasione di un'analoga incursione di George W. Bush. Noi lo faremo. George W. Bush il 4 Giugno non celebrerà alcunché a Roma. Il 4 Giugno Roma si libererà dalla guerra e dalla disumanità. Questo è il nostro impegno: ed è quel che proponiamo a tutte e tutti di fare, liberamente. Roma, Maggio 2004 La comunità disobbediente di Roma "lo stile è l'incontro tra l'etica e l'estetica"
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