Sul 25 aprile



Per un 25 aprile contro la guerra

La guerra in Iraq mostra ormai un crescendo di orrori: il numero 
delle vittime cresce ogni giorno, anche se quelle irachene restano 
anonime e non suscitano i deliri intrisi di retorica patriottica 
riservati ai "nostri" morti. Ogni violenza va condannata, ma non si 
può dimenticare che gli italiani presi in ostaggio sono andati in 
Iraq come moderni mercenari al soldo di quelle imprese multinazionali 
che con la scusa della ricostruzione stanno saccheggiando il paese.
Tutto ciò è la conseguenza della guerra illegale scatenata da Bush e 
sostenuta dal nostro governo violando la Costituzione. Non ha senso 
invocare l'unità nazionale con chi ci ha trascinati in questa 
avventura sciagurata, nonostante la chiara opposizione di milioni di 
italiani.
La decisione del governo spagnolo di ritirare subito le sue truppe 
dall'Iraq mostra che esiste un'alternativa alla totale sottomissione 
alla politica americana e rafforza ciò che sosteniamo da tempo, 
insieme a tutto il movimento pacifista: il ritiro immediato delle 
truppe di occupazione e la loro sostituzione con una forza di pace 
formata dai paesi che non hanno in alcun modo partecipato alla guerra 
di Bush, Blair e compagni.
L'imminente manifestazione del 25 aprile è un'occasione per 
riaffermare il nostro NO ALLA GUERRA E ALL'OCCUPAZIONE DELL'IRAQ.

Partito Umanista