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(Fwd) [noomc-it] Un piano in cinque punti per cambiare corso in Iraq
- Subject: (Fwd) [noomc-it] Un piano in cinque punti per cambiare corso in Iraq
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Wed, 14 Apr 2004 15:27:27 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- To: noomc-it at yahoogroups.com From: "fr_abbe" <frabbel at tin.it> Date sent: Wed, 14 Apr 2004 12:03:06 -0000 Subject: [noomc-it] Un piano in cinque punti per cambiare corso in Iraq [ Double-click this line for list subscription options ] Un piano in cinque punti per cambiare corso in Iraq di Gabriel Ash Dopo aver visto le immagini dei quattro sfortunati uomini armati americani massacrati a Falluja, i loro corpi bruciati ed appesi, molti americani non hanno visto altro nella palla di cristallo che un'altra carneficina. In verità, la ribellione di Sadr evoca lo spettro della disfatta. Molto verosimilmente, le forze USA potranno schiacciare la ribellione nell'immediato, ma le prospettive a lungo termine sono disperate. La guerriglia si intensificherà, la prossima rivolta sarà maggiore di questa e la successiva ancora più grande. Gli USA possono vincere tutte le battaglie. Possono distruggere l'Iraq come hanno distrutto il Vietnam. Ma non ci sarà mai un Iraq pro-USA. Restare come odiati occupanti significa ancora più morte, sia per gli iracheni che per gli americani. Significa anche motivare più attacchi sul suolo americano. In gran parte del Medio Oriente, Osama bin Laden ha già più credibilità di George Bush. Ma lasciare l'Iraq, così dicono le teste pensanti, e' inconcepibile. Lasciare vorrebbe dire dar prova di debolezza; servirebbe solo a incoraggiare la rabbia anti- americana ed a trasformare l'Iraq in un radicale porto, probabilmente islamico, per coloro che intendono combattere l'America fino alla morte. Washington e' confusa. L'Imperatore, come quello della storia di Andersen, finge che non vi sia nulla di strano nel suo costume di guerra cucito dai neo-cons. Gioca a baseball. Ed il team dei "tutti tranne Bush" che ha vinto le primarie per i democratici, sta mostrando i suoi veri colori, invocando la continuazione del corso corrente, ad ogni costo. George Bush sta finalmente onorando la sua pretesa di essere "uno che unisce, non che divide": ed infatti shi'iti e sunniti hanno seppellito le loro differenze e si sono uniti contro l'occupazione, coadiuvati spesso dalla stessa polizia irachena addestrata dagli USA per contenerli. Nel frattempo, i vampiri di Ariel Sharon stanziati a Washington, William Safire del Times e George Will del Post, chiedono più sangue iracheno. Solo i neo-cons mantengono la loro freddezza; il loro piano di far affondare l'occidente in una guerra millenaria sta avanzando come una bomba ad orologeria ben predisposta. C'e' una via d'uscita? Sì. C'e' un modo in cui gli americani potrebbero domare la collera, e guadagnare rispetto e buona volontà. Ma prima, devono accettare le profonde origini dell'attuale rivolta. L'anno scorso, gli USA lanciarono un'aggressione non provocata e totalmente ingiustificata contro un paese indifeso. Oltre 50.000 iracheni sono morti come risultato dell'aggressione, 10.000 dei quali civili, tra cui molti bambini. Gli USA hanno conquistato l'Iraq, hanno deposto un dittatore, Saddam Hussein, e ne hanno imposto un altro, Paul Bremer. Il nuovo dittatore, barricato nello stesso palazzo del suo predecessore, ne ha immediatamente assunto anche le stesse maniere - sequestri di persona, torture, spari sulla folla, chiusura di giornali, elezioni simulate etc. Con le promesse ampiamente evase di una nuova alba, gli USA hanno trasformato l'Iraq in un paese aperto ad ogni sorta di ladri, ricompensando con miliardi i contrattatori amici e mettendo a ferro e fuoco l'assetto nazionale iracheno. Tutto ciò rappresenta un crimine al grado più elevato. Eppure oltre la metà degli americani l' hanno supportato, ed ancora lo fanno. Se i popoli del Medio Occidente applaudono i leaders criminali e supportano l'assassinio di civili innocenti, perché non potrebbero farlo anche i popoli del Medio Oriente? Combinato all'oltraggio, vi e' il fatto che il diffamato partito Ba'ath ascese al potere con l'incoraggiamento della CIA. Saddam, il presunto piccolo Hitler i cui crimini sono serviti per giustificare la guerra, e' stato per decenni un grande amico di Washington. Molti di quei crimini, anzi, furono commessi proprio nel periodo in cui riceveva sostegno militare e di intelligence da parte degli USA, incluso l'aiuto a perseguire un programma per la costruzione di armi chimiche e biologiche. Persino ciò, non e' la cosa peggiore. Per oltre dieci anni, gli USA imposero all'Iraq un regime internazionale di sanzioni che causò la morte di un milione di persone, la metà delle quali bambini. Le sanzioni impedirono all'Iraq di riprendersi dopo la deliberata distruzione delle infrastrutture civili causata dalla prima Guerra del Golfo, condannando a morte migliaia di bambini a casa dell'acqua inquinata e della mancanza di medicinali. Questo silenzioso eccidio di massa burocratico fu il risultato di una politica intenzionale forgiata a Washington. Quando fu chiesto a Madeleine Albright se la morte di 500.000 bambini fosse stata un prezzo giusto da pagare, la campionessa dei "diritti umani" rispose di sì. Eppure tale politica veniva apertamente supportata negli USA, al punto che agli inizi del movimento contro la guerra, vi erano "pacifisti" che condannarono Bush perché volevano che le "efficaci" sanzioni continuassero. Ci sono gigantesche ragioni per cui gli americani sono odiati in Iraq. La strada per Falluja non e' stata lastricata la scorsa settimana. Ci sono voluti decenni per lastricarla. Vi e' però un'altra strada che può essere ancora lastricata. Nonostante la dolorosa storia delle relazioni Iraq-USA, l'infuocato leader della rivolta, Muqtada Sadr, dipinto dai media come un fanatico pieno d'odio per gli americani, crede ancora nell'onestà del popolo americano. Egli ha pubblicamente chiesto aiuto al popolo degli USA, invitandolo "a schierarsi con gli iracheni, oppressi dai loro leaders e da un esercito d'occupazione, ad aiutarli affinché la sovranità sia trasferita nelle mani di iracheni onesti". Muqtada Sadr riesce ancora a vedere una differenza tra il popolo americano ed il suo governo. E' ora compito degli americani dimostrare che questa differenza esiste. Ecco cosa possono fare gli americani per cambiare corso: Punto 1: Costringere il governo a lasciare l'Iraq. Ovviamente l'Iraq e' nel caos, ma il ritiro USA e' la precondizione per un miglioramento. Punto 2: Chiedere scusa agli iracheni per il supporto a Saddam, le sanzioni e la guerra. Punto 3: Autorizzare un tribunale internazionale speciale ad imputare e processare tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella politica USA che ha causato morte e sofferenze imponenti all'Iraq. Le accuse dovrebbero essere delle più gravi: crimini contro l'umanità, assassini di massa ed aggressione internazionale. La punizione dovrà essere commisurata ai crimini. Punto 4: Creare una commissione internazionale che determini le somme da pagare come risarcimento alle vittime irachene di questi crimini ed ai loro sopravvissuti. Dovranno pagare ogni centesimo. Punto 5: Aggiungere alla Promessa di Fedeltà la seguente clausola: "Come cittadino degli Stati Uniti, prometto di controllare con diligenza il mio governo, sicché mai più il mio governo - grazie alla mia negligenza - possa commettere crimini contro l'umanità". Ciò procurerà all'America il rispetto e la benevolenza da parte di tutto il mondo, incluso il mondo islamico? Ci scommetto. E c'e' un non trascurabile beneficio aggiuntivo: e' la cosa giusta ed onorevole da fare. Infine, c'e' un piccolo concetto da sottolineare: il rispetto e la benevolenza non sono un diritto di nascita. Esse possono essere conquistate o perdute attraverso le azioni. Gabriel Ash e' nato in Romania ed e' cresciuto in Israele. Vive negli USA, dove scrive articoli perché crede che "la penna e' a volte più potente della spada - e a volte no". Collabora a YellowTimes.org, una pubblicazione di notizie ed opinioni internazionali. da http://www.yellowtimes.org/ traduzione a cura di www.arabcomint.com Inviare msg : mailto:noomc-it at yahoogroups.com Iscriversi : mailto:noomc-it-subscribe at yahoogroups.com Cancellarsi : mailto:noomc-it-unsubscribe at yahoogroups.com Supporto tecnico: mailto:noomc-it-owner at yahoogroups.com Sito della lista: http://groups.yahoo.com/group/noomc-it Iscriviti anche a NOBIOTECH-IT: nobiotech-it- subscribe at yahoogroups.com Link Yahoo! Gruppi Per andare all'homepage del gruppo vai alla pagina: http://it.groups.yahoo.com/group/noomc-it/ Per annullare l'iscrizione al gruppo scrivi a: noomc-it-unsubscribe at yahoogroups.com L'utilizzo da parte tua di Yahoo! 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