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uruknet.info: ogni giorno, informazione dall'Iraq occupato
- Subject: uruknet.info: ogni giorno, informazione dall'Iraq occupato
- From: "redazione at uruknet.info" <redazione at uruknet.info>
- Date: Fri, 2 Apr 2004 18:33:40 +0200
Il guerriero che combatte per la pace (Alessandro Ursic - da: Peacereporter) 2 aprile 2004 - Fernando Suarez del Solar lo ripeteva sempre, al figlio Jesus: "Questa è una guerra assurda, Bush vuole solo il petrolio e più potere in Medioriente". Jesus ascoltava, ma aveva altre idee e avrebbe fatto di testa sua. Il ragazzo - messicano ma emigrato con la famiglia a Escondido, a nord di San Diego, quando era adolescente - era diventato marine per scelta, voleva combattere per un mondo migliore e credeva che il posto migliore per farlo fosse l'esercito. Sentiva che doveva prendere parte all'intervento contro Saddam, convinto che il conflitto sarebbe servito a debellare i terroristi. E allora, nonostante i contrasti col padre, partì per l'Iraq. Fu uno dei primi a tornare a casa nelle body bag, le sacche con i cadaveri dei soldati statunitensi uccisi in guerra. E, da quel momento, per Fernando il suo Jesus è "il guerriero azteco". Che combatte con lui per far sì che i giovani latinoamericani immigrati negli Usa non scelgano l'esercito per costruirsi una vita. Come invece aveva voluto fare suo figlio, morto a 20 anni in una guerra che riteneva giusta. Il progetto "guerriero azteco" è una creazione di Fernando, che da ormai un anno - Jesus saltò su una mina il 27 marzo 2003, una settimana dopo l'inizio della guerra in Iraq - ne ha fatto la sua ragione di vita. Gli obiettivi, come scrive sul suo sito, vanno dall' "aiutare economicamente e psicologicamente le famiglie che subiscono la perdita di un loro parente nell'esercito" al "promuovere la pace nel mondo", dal "cercare fondi per creare opportunità di studio al di fuori delle forze armate statunitensi" allo "stimolare l'orgoglio di essere ispanico e il rispetto per le proprie radici". Fernando ha 49 anni e, avendo vissuto in Messico fino a qualche anno fa, parla ancora un inglese imperfetto: un fatto di cui si scusa spesso quando tiene delle conferenze per promuovere la sua causa. Ma se esita con la lingua, non è certo timido nell'esporre le sue idee. E' un comportamento abbastanza inusuale, per un latino: storicamente, gli immigrati messicani negli Usa hanno sempre tenuto un profilo basso, mostrandosi restii a prendere posizioni politiche forti per timore di rappresaglie da parte del resto della popolazione. "Negli Stati Uniti - dice Fernando - per la maggior parte della gente essere patriottici significa appoggiare il presidente, chiunque sia, e appendere una bandiera in casa o nell'automobile. In Messico, invece, il patriottismo è parte di tutte le azioni intraprese dai cittadini. Si può essere patriottici anche criticando la politica del governo, o semplicemente lottando per sopravvivere economicamente". Per far sentire ancora di più la sua voce, sta pensando di candidarsi alle prossime elezioni locali di Escondido. Molti parenti e amici non approvano. E' figlio di un politico, Fernando. Avrebbe voluto diventarlo anche lui, ma poi le durezze della sua vita lo hanno portato su altre strade. Anche per Jesus sognava un futuro in politica, ma il ragazzo era di un'altra pasta. Irrequieto fin da piccolo, ma con un cuore d'oro. Cresciuto a Tijuana, la prima città messicana dopo il confine con la California, sognava di emigrare perché non gli piaceva vivere a contatto con le bande di spacciatori di droga. Uno che avrebbe voluto un mondo di pace come il padre, ma che all'approccio della politica preferiva quello delle armi: i marines, spiegava alla madre, avrebbero combattuto anche contro i narcotrafficanti. Il suo sogno era di diventare un cecchino dell'esercito Usa, e ancora oggi quelli che lo hanno reclutato nel 2001 lo ricordano entusiasta come pochi. Dopo aver sposato la fidanzata Sayne, che pochi mesi dopo gli avrebbe dato un figlio, la sua determinazione aumentò ulteriormente. Andando in guerra avrebbe guadagnato abbastanza per mantenere la sua famiglia. E poi il rischio lo affascinava, come il vestire la tuta mimetica. L'ultima immagine che Fernando ha di lui è proprio questa. Nelle ore che precedettero l'invasione dell'Iraq, Jesus fu uno dei militari intervistati dalle Tv statunitensi. Una troupe della Abc lo filmò mentre si arrampicava in cima alla postazione di un cecchino vicino al confine iracheno, alla ricerca di soldati nemici. Di mimetico aveva anche una bandana, puntava il suo fucile sul treppiedi e scrutava con lo sguardo il deserto. Il giornalista gli chiese: "E' nervoso, non si sente esposto ai colpi del nemico?". "No, per niente", rispose Jesus girandosi verso la telecamera. Fernando, che ha rivisto centinaia di volte questo filmato, crede che quelle parole siano un messaggio per lui. Che suo figlio lo spinga a continuare la sua lotta, a essere un leader politico. "Questo è il mio modo di piangere Jesus - dice -. Sento la sua mano sulla schiena che mi spinge. Ora ho l'opportunità di dar voce a quelli che non possono parlare da soli". http://www.peacereporter.net/it/canali/storie/040402azteco www.uruknet.info <http://www.uruknet.info>: a site gathering daily information concerning occupied Iraq: news, analysis, documents and texts of iraqi resistance available in Italian and English. A lash to official statements and to occupants and all their flankers, in defence of the country that, most of all, has supported, encouraged and aided Palestine and liberation struggles in Middle Orient and al-jazeerah, without giving in in favour of pseudo-integralist movements remote-controlled from Washington. Any link will be greatly appreciated: you can get our banner or link coordinates from our homepage. Please let us know about new links, so that we can recall them in our link-page. <http://www.uruknet.info> www.uruknet.info <http://www.uruknet.info>: finalmente, un sito dove trovare informazione aggiornata sull'iraq occupato: notizie, analisi, documenti e testi sulla resistenza in italiano e in inglese, aggiornate ogni giorno. una frustata alle versioni ufficiali e contro tutti i fiancheggiatori delle forze occupanti, a difesa del paese che più di ogni altro ha appoggiato, incoraggiato, aiutato la palestina e le lotte di liberazione nel medio oriente, senza cedimenti verso pseudo-movimenti integralisti teleguidati da Washington. Un grazie fin d'ora per ogni link al ns. sito: potrete scaricare il banner e trovare le coordinate sulla testata della ns. homepage. Informateci di ogni nuovo link, in modo da poter contraccambiare e segnalarlo. grazie! uruknet.info informazione dall'iraq occupato information from occupied iraq <http://www.uruknet.info> Il guerriero che combatte per la pace (Alessandro Ursic - da: Peacereporter) 2 aprile 2004 - Fernando Suarez del Solar lo ripeteva sempre, al figlio Jesus: "Questa è una guerra assurda, Bush vuole solo il petrolio e più potere in Medioriente". Jesus ascoltava, ma aveva altre idee e avrebbe fatto di testa sua. Il ragazzo - messicano ma emigrato con la famiglia a Escondido, a nord di San Diego, quando era adolescente - era diventato marine per scelta, voleva combattere per un mondo migliore e credeva che il posto migliore per farlo fosse l'esercito. Sentiva che doveva prendere parte all'intervento contro Saddam, convinto che il conflitto sarebbe servito a debellare i terroristi. E allora, nonostante i contrasti col padre, partì per l'Iraq. Fu uno dei primi a tornare a casa nelle body bag, le sacche con i cadaveri dei soldati statunitensi uccisi in guerra. E, da quel momento, per Fernando il suo Jesus è "il guerriero azteco". Che combatte con lui per far sì che i giovani latinoamericani immigrati negli Usa non scelgano l'esercito per costruirsi una vita. Come invece aveva voluto fare suo figlio, morto a 20 anni in una guerra che riteneva giusta. Il progetto "guerriero azteco" è una creazione di Fernando, che da ormai un anno - Jesus saltò su una mina il 27 marzo 2003, una settimana dopo l'inizio della guerra in Iraq - ne ha fatto la sua ragione di vita. Gli obiettivi, come scrive sul suo sito, vanno dall' "aiutare economicamente e psicologicamente le famiglie che subiscono la perdita di un loro parente nell'esercito" al "promuovere la pace nel mondo", dal "cercare fondi per creare opportunità di studio al di fuori delle forze armate statunitensi" allo "stimolare l'orgoglio di essere ispanico e il rispetto per le proprie radici". Fernando ha 49 anni e, avendo vissuto in Messico fino a qualche anno fa, parla ancora un inglese imperfetto: un fatto di cui si scusa spesso quando tiene delle conferenze per promuovere la sua causa. Ma se esita con la lingua, non è certo timido nell'esporre le sue idee. E' un comportamento abbastanza inusuale, per un latino: storicamente, gli immigrati messicani negli Usa hanno sempre tenuto un profilo basso, mostrandosi restii a prendere posizioni politiche forti per timore di rappresaglie da parte del resto della popolazione. "Negli Stati Uniti - dice Fernando - per la maggior parte della gente essere patriottici significa appoggiare il presidente, chiunque sia, e appendere una bandiera in casa o nell'automobile. In Messico, invece, il patriottismo è parte di tutte le azioni intraprese dai cittadini. Si può essere patriottici anche criticando la politica del governo, o semplicemente lottando per sopravvivere economicamente". Per far sentire ancora di più la sua voce, sta pensando di candidarsi alle prossime elezioni locali di Escondido. Molti parenti e amici non approvano. E' figlio di un politico, Fernando. Avrebbe voluto diventarlo anche lui, ma poi le durezze della sua vita lo hanno portato su altre strade. Anche per Jesus sognava un futuro in politica, ma il ragazzo era di un'altra pasta. Irrequieto fin da piccolo, ma con un cuore d'oro. Cresciuto a Tijuana, la prima città messicana dopo il confine con la California, sognava di emigrare perché non gli piaceva vivere a contatto con le bande di spacciatori di droga. Uno che avrebbe voluto un mondo di pace come il padre, ma che all'approccio della politica preferiva quello delle armi: i marines, spiegava alla madre, avrebbero combattuto anche contro i narcotrafficanti. Il suo sogno era di diventare un cecchino dell'esercito Usa, e ancora oggi quelli che lo hanno reclutato nel 2001 lo ricordano entusiasta come pochi. Dopo aver sposato la fidanzata Sayne, che pochi mesi dopo gli avrebbe dato un figlio, la sua determinazione aumentò ulteriormente. Andando in guerra avrebbe guadagnato abbastanza per mantenere la sua famiglia. E poi il rischio lo affascinava, come il vestire la tuta mimetica. L'ultima immagine che Fernando ha di lui è proprio questa. Nelle ore che precedettero l'invasione dell'Iraq, Jesus fu uno dei militari intervistati dalle Tv statunitensi. Una troupe della Abc lo filmò mentre si arrampicava in cima alla postazione di un cecchino vicino al confine iracheno, alla ricerca di soldati nemici. Di mimetico aveva anche una bandana, puntava il suo fucile sul treppiedi e scrutava con lo sguardo il deserto. Il giornalista gli chiese: "E' nervoso, non si sente esposto ai colpi del nemico?". "No, per niente", rispose Jesus girandosi verso la telecamera. Fernando, che ha rivisto centinaia di volte questo filmato, crede che quelle parole siano un messaggio per lui. Che suo figlio lo spinga a continuare la sua lotta, a essere un leader politico. "Questo è il mio modo di piangere Jesus - dice -. Sento la sua mano sulla schiena che mi spinge. Ora ho l'opportunità di dar voce a quelli che non possono parlare da soli". <http://www.peacereporter.net/it/canali/storie/040402azteco>http://www.peacereporter.net/it/canali/storie/040402azteco <http://www.uruknet.info>www.uruknet.info: a site gathering daily information concerning occupied Iraq: news, analysis, documents and texts of iraqi resistance available in Italian and English. A lash to official statements and to occupants and all their flankers, in defence of the country that, most of all, has supported, encouraged and aided Palestine and liberation struggles in Middle Orient and al-jazeerah, without giving in in favour of pseudo-integralist movements remote-controlled from Washington. Any link will be greatly appreciated: you can get our banner or link coordinates from our homepage. Please let us know about new links, so that we can recall them in our link-page. <http://www.uruknet.info> <http://www.uruknet.info>www.uruknet.info: finalmente, un sito dove trovare informazione aggiornata sull'iraq occupato: notizie, analisi, documenti e testi sulla resistenza in italiano e in inglese, aggiornate ogni giorno. una frustata alle versioni ufficiali e contro tutti i fiancheggiatori delle forze occupanti, a difesa del paese che più di ogni altro ha appoggiato, incoraggiato, aiutato la palestina e le lotte di liberazione nel medio oriente, senza cedimenti verso pseudo-movimenti integralisti teleguidati da Washington. Un grazie fin d'ora per ogni link al ns. sito: potrete scaricare il banner e trovare le coordinate sulla testata della ns. homepage. Informateci di ogni nuovo link, in modo da poter contraccambiare e segnalarlo. grazie! uruknet.info informazione dall'iraq occupato information from occupied iraq <http://www.uruknet.info>
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