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NO ALLA GUERRA
- Subject: NO ALLA GUERRA
- From: COBAS Sanità <nicobas at cobas.it>
- Date: Wed, 17 Mar 2004 00:42:26 +0100
NO ALLA GUERRA LA RETE EUROPEA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DICE NO ALLA GUERRA OPPONIAMOCI AD OGNI FINANZIAMENTO ALLA GUERRA DA PARTE DI TUTTI GLI STATI. RIAPPROPRIAMOCI DEI FONDI UTILIZZATI IN OPERAZIONI DI GUERRA. INVESTIAMOLI IN PACE, IN SALUTE ED IN DIRITTI. NON C'E' SALUTE SENZA PACE! NON C'E' SALUTE SENZA PACE! La guerra uccide direttamente ed indirettamente ogni giorno migliaia di persone. Le uccide con i bombardamenti sulle popolazioni civili, con la distruzione delle infrastrutture e dei luoghi di lavoro, con le epidemie, con gli embarghi che affamano. Uccide anche la speranza delle nuove generazioni e ruba l'infanzia a milioni di bambini. La guerra non è più geograficamente delimitata e le conseguenze delle scelte guerrafondaie dei governi del Nord del mondo incidono in termini di salute anche sulla nostra opulenta società. In Italia la percentuale del Prodotto Interno Lordo (PIL) destinata al bilancio della difesa, più le missioni e le spese dell'industria militare raggiungerà il 2% nel 2004 (dati NATO). Il solo finanziamento della missione Antica Babilonia in Iraq ammonta a 600 milioni di _. 334 US$ all'anno è il prezzo che ogni cittadino italiano paga per spese militari. La nuova finanziaria stanzia altri 185 ml di _ per le forze armate. La violenza di questi dati ci dice che non è ammissibile alcun equilibrismo parlamentare che giustifichi il non voto sulle missioni di guerra! La necessità di "difesa" degli stati imperialisti assorbe sempre più risorse sottraendole al già misero bilancio delle spese sociali. Sempre in Italia, infatti, la spesa sanitaria pubblica (dati 2002) si attesta intorno al 6% del PIL (fonte ISTAT). La nuova finanziaria ha bloccato le assunzioni nel Pubblico Impiego (e quindi anche nella Sanità, che rappresenta il settore più carente) garantendo l'assunzione solo per il personale nelle Forze Armate. Non ci sono più i soldi neanche per garantire ai cittadini neanche i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) come hanno denunciato gli stessi "governatori" delle regioni (anche di centro-destra) le quali dovranno quindi aumentare i ticket o tagliare le prestazioni erogate per far quadrare i conti, a scapito delle fasce più deboli della popolazione (anziani, disoccupati o sotto-occupati precari, migranti). Quella che noi chiamiamo guerra sociale incide quindi direttamente sulle condizioni di salute fisiche e mentali dei paesi aggrediti e dei paesi aggressori. La guerra nasce dalla difesa di quegli stessi interessi economici per i quali migliaia di lavoratori ogni giorno nel mondo muoiono di infortunio sul lavoro o per tumori e malattie croniche contratte sul posto di lavoro. Solo la consapevolezza del legame che intercorre tra la nostra salute e la politica guerrafondaia dei governi liberisti può far sì che si allarghi il fronte di mobilitazione. Per questo anche in Italia si è formata LA RETE EUROPEA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, aperta al contributo di tutte le Associazioni, i Movimenti ed i cittadini che ritengono incompatibile questo Diritto con le politiche liberiste e guerrafondaie. Domenica 21 marzo, dalle 9:30 alle 17:00 in Via dei Mille, 6 - Roma ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RETE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE
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