dibattito federalista 4/2003 online



> vi segnalo che l'ultimo numero del Dibattito Federalista è disponibile on
> line all'indirizzo: www.mfe.it/dibattitofederalista/2003/n4_03.pdf
> 
> Questo numero è dedicato interamente a una riunione dell'Ufficio del
> dibattito del Movimento Federalista Europeo sulle nuove frontiere del
> federalismo che si è tenuto a Verona il 13/14 dicembre 2003. 
> 
> Pur essendo un dibattito interno al Mfe credo che alcune relazioni,
> soprattutto quelle su pacifismo, federalismo e società civile globale
> possano interessare anche gli iscritti di questa lista.
> 
> Di seguito trovate l'indice e l'editoriale.
> 
> Cordialmente,
> 
> Nicola Vallinoto
> 
> 
> == Indice del DF n. 4 del 2003 ==
> 
> Osservatorio politico
> Dopo Bruxelles
> Antonio Longo
> 4
> Il dibattito interno
> Le nuove collettività transnazionali e la formazione del popolo federale
> mondiale
> Giampiero Bordino
> 7
> Il modello sociale europeo
> Grazia Borgna
> 9
> Pacifismo, federalismo e società civile globale
> Giovanni Finizio
> 14
> La crisi del paradigma realistico e il paradigma federalista
> Lucio Levi
> 26
> La Federazione Europea come "potenza tranquilla"
> e protagonista della svolta verso lo sviluppo sostenibile
> Roberto Palea
> 34
> Il ruolo dell'Europa nel mondo e la natura del sistema difensivo europeo
> Sergio Pistone
> 39
> La crisi del WTO e il nuovo mondo possibile
> Alfonso Sabatino
> 45
> La saldatura tra movimento per la pace e movimento federalista
> Nicola Vallinoto
> 51
> 
> == Editoriale "Le nuove frontiere del federalismo" ==
> 
> Riteniamo di rendere un servizio ai lettori del 
> Dibattito federalista e a tutto il Movimento
> federalista europeo, pubblicando gran parte
> degl'interventi svolti nel corso della riunione
> straordinaria dell'Ufficio del dibattito, che si è
> tenuta a Verona il 13-14 dicembre su "Le nuove
> frontiere del federalismo" - e altri saranno
> pubblicati nel prossimo numero.
> Dopo avere concentrato per tanti anni tutte le
> nostre energie sulla Campagna per la Costituzione
> europea, proprio nelle stesse ore in cui si stava
> concludendo con un fallimento la Conferenza
> intergovernativa sulla nuova Costituzione, abbiamo
> dedicato due giorni a una riflessione sulle prospettive
> di lungo periodo. Non dobbiamo
> dimenticare che per un movimento politico
> come il nostro, che non partecipa
> alle competizioni elettorali, e non
> possiede, di conseguenza, le risorse
> di potere dei partiti, la capacità
> di comprensione della storia
> costituisce il principale strumento
> di potere. La capacità di
> dare risposte sempre aggiornate
> ai maggiori problemi del nostro
> tempo rappresenta il solo modo
> per reclutare nuovi militanti e per
> alimentare il dialogo con le altre
> forze politiche e sociali.
> Il pensiero federalista deve continuamente
> dimostrare la sua validità, sviluppandosi
> e rinnovandosi in relazione ai problemi
> sempre nuovi posti dalla storia. E questo compito
> è innanzi tutto una responsabilità di chi è
> impegnato attivamente nel Movimento federalista,
> cioè di chi ha fatto del federalismo una scelta
> di vita. Il pericolo della sclerosi della teoria e
> del dogmatismo è sempre in agguato. Se queste
> tendenze prevalessero, il Movimento cesserebbe
> di svolgere il ruolo di avanguardia che lo ha sempre
> distinto.
> Il dibattito di Verona aveva lo scopo di avviare
> una riflessione approfondita sui principali problemi
> che si aprono nel nostro futuro, di coinvolgere
> il Movimento in questa riflessione, di
> renderlo partecipe all'elaborazione del nuovo
> pensiero politico che è necessario per fare fronte
> alle sfide del secolo che è appena cominciato
> e di contribuire alla crescita della coscienza dei
> nuovi compiti che si delineano all'orizzonte.
> Per costruire un pensiero rivolto alla comprensione
> del futuro, non bisogna concepire il federalismo
> come un sistema chiuso, capace di dare
> risposte definitive a tutti i problemi posti dalla
> storia. Al contrario, se si vuole che il federalismo
> sia uno strumento adatto a fare fronte alle
> sfide del nuovo secolo, bisogna intenderlo
> come un edificio incompiuto alla cui costruzione
> sono chiamati in primo luogo i federalisti,
> ma non solo i federalisti in senso stretto.
> Ciò che distingue l'attuale momento storico è il
> fatto nuovo e straordinario che le idee federaliste
> cominciano a trovare dei canali
> di diffusione tra i protagonisti della
> politica europea, nel vasto mondo
> dei movimenti della società civile
> globale e tra gl'intellettuali.
> Basterà citare a titolo di esempio
> i contenuti federalisti del
> "Manifesto" di Prodi, l'affermazione
> della Campagna sul
> ripudio della guerra e sul diritto
> alla pace nel Movimento per la
> pace e le aperture di credito nei
> confronti del federalismo da parte
> di un maître à penser della sinistra
> come Jürgen Habermas.
> Questi segni dei tempi sembrano mostrare
> che non siamo più soli. Dopo la traversata
> del deserto forse siamo in vista della terra promessa.
> La maturità del processo di unificazione
> europea, che è entrato ormai nella fase costituente,
> ha portato alla ribalta della storia il
> federalismo come alternativa politica al vecchio
> e cadente ordine degli Stati nazionali.
> In considerazione di ciò, l'Ufficio del dibattito
> deve cercare di diventare uno spazio di discussione
> aperto agli altri soggetti che si stanno
> avvicinando al federalismo. Aprirsi agli altri
> significa volere apprendere dal dibattito.
> Aprirsi ad altre correnti di pensiero significa
> considerare il federalismo una teoria incompleta,
> alla cui costruzione può essere associato un
> numero crescente di soggetti.
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