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[aprile-news] Caro Fassino, se non vuoi il ritiro vota sì e non ac cusare di stalinismo chi dissente.
- Subject: [aprile-news] Caro Fassino, se non vuoi il ritiro vota sì e non ac cusare di stalinismo chi dissente.
- From: "aprileperlasinistra.it" <info at aprileperlasinistra.it>
- Date: Sun, 29 Feb 2004 16:44:37 +0100
aprileperlasinistra.it aprileperlasinistra.it il sito web dell'associazione "Aprile. Per la Sinistra" -------------------------------------------------------------------------------- Editoriale del 27 febbraio 2004 Caro Fassino, se non vuoi il ritiro vota sì e non accusare di stalinismo chi dissente. Piero Fassino è tornato oggi ad accusare di stalinismo chiunque contesti la linea politica sua, dei DS e della lista unitaria sulla missione in Iraq. Ci sentiamo quindi tirati in ballo. Lo ha fatto in un'intervista sulle pagine del Manifesto, colpito dalla stessa accusa. La storia a volte è ironica: il segretario del partito nato dal PCI addita come stalinisti coloro che furono espulsi da quel partito. Qualche particolare storico che forse ci può servire a capire la situazione odierna. Primo: Stalin non era il direttore di un giornale a sinistra del PCUS. Non era l'esponente di una minoranza radical-massimalista di quel partito. Non era il presidente di una associazione o il leader di un movimento. Non era neppure il segretario di una forza politica alleata. No, Stalin era il PCUS. Lo stalinismo - con le sue campagne denigratorie e le sue picconate - era un tutt'uno con la posizione di comando di Stalin. Non è dato, nella storia, uno stalinismo di minoranza, uno stalinismo contestatore, uno stalinismo dissenziente. Lo stalinismo è, per definizione, maggioritario (o, per dirla alla russa, bolscevico). Secondo: Stalin non ha mai chiesto il ritiro delle forze sovietiche da un teatro di guerra. Di solito Stalin e i suoi successori l'esercito all'estero ce lo mandavano. Tanto basti per la storia. La più fredda cronaca, invece, conferma purtroppo le nostre impressioni. E' singolare accusare qualcuno di condurre campagne mistificatorie e poi, nella medesima intervista, confermare le posizioni attaccate da tali presunte campagne. Dice Fassino che i DS si asterranno (meglio, non voteranno) perché il decreto contiene anche diverse missioni su cui il partito è d'accordo. Quindi la logica porterebbe a dire che in caso di "spacchettamento" i DS voterebbero contro la missione in Iraq. E sempre la logica porterebbe a concludere che i DS chiedono il ritiro delle truppe italiane (a meno di non volerle lasciare lì senza stipendio e senza viveri, e allora saremmo noi a chiedere l'invio di nuove truppe a sostegno di quelle lasciate al loro destino!). Invece no. Fassino riesce a dire che il ritiro sarebbe "sbagliato e insufficiente" e che le associazioni umanitarie, pur chiedendo di votare no al rifinanziamento della missione, non sono per il ritiro della stessa. Al che i maligni insinuerebbero che qualcuna di queste associazioni vorrebbe speculare sulla fame dei nostri militari abbandonati senza cibo e vestiario in zona di guerra. Ma, al di là delle battute, il fatto è serio. Fassino conferma quel che dicono gli "stalinisti" che lo criticano, e cioè che i DS non vogliono ritirare le truppe italiane dall'Iraq, cosa che, oltre ogni buona intenzione, significa appoggiare l'occupazione militare anglo-americana. E' questo il punto. E a poco vale, ci sia consentito, tirare in ballo Fischer per dimostrare le proprie tesi. Perché il ministro degli esteri tedesco dice una cosa giusta e banale (bisogna costruire la pace) ma aggiunge l'esatto contrario di quel che dice Fassino: e cioè che gli americani e gli inglesi non devono contare sull'appoggio neppure indiretto di truppe tedesche in Iraq perché la Germania non manderà neppure un uomo finché il paese sarà occupato. Del resto Fassino riesce a dimostrarsi più moderato del leader socialista spagnolo Zapatero che in campagna elettorale promette il ritiro dei soldati spagnoli entro il 30 giugno. Per Fassino, invece, "quel che possiamo (quindi: non dobbiamo, ndr) chiedere al governo è di riconsiderare (quindi: non ritirare, ndr) la presenza italiana". Come dire: ci penseremo, eventualmente, il 29 giugno. Adesso abbiamo cose più urgenti per la testa. Allora, caro segretario, forse il Riformista ha ragione: votate per il rinnovo della missione. Votate a favore, perché o si è per il ritiro o si è per la permanenza. O forse ha torto: perché, pare, che la maggioranza dei deputati DS sia per votare no, differentemente dal segretario e dal presidente del partito. Noi speriamo che queste compagne e compagni, questa maggioranza dissenziente, dimostri il proprio dissenso e si comporti di conseguenza. Così, una volta per tutte, ogni residuo di stalinismo sarà espulso dalla sinistra. Dasvidania. -------------------------------------------------------------------------- Newsletter di Aprileperlasinistra.it. Per cancellarsi: info at aprileperlasinistra.it?subject=UNSUBSCRIBE
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