Fwd: OCCUPATA L'ACEA - Comunicato stampa



 --- Radiocittaperta <segreteria at radiocittaperta.it>
ha scritto: 

ACEA – ISRAELE: cosa c’è da nascondere?



Di accordi fra l’Acea e aziende israeliane si parla da
più di un anno, e sono già almeno due i viaggi
effettuati in Israele da manager di diverse aziende
italiane, fra cui quelli di ACEA.

All’inizio dello scorso anno, dopo la diffusione della
prima notizia relativa all’eventualità di un accordo
tra ACEA e Israele per il trattamento e lo
sfruttamento delle acque, un appello sottoscritto da
decine di intellettuali, giornalisti e politici
costrinse il Comune di Roma – azionista di maggioranza
dell’ACEA – a smentire l’esistenza di accordi con
Israele, che sarebbero illegali in quanto le acque da
“trattare” sono quelle che Israele ruba ai Palestinesi
dei Territori Occupati, alla Siria (alture del Golan)
e al Libano (fiume Wazzani). Le smentite vennero
ufficialmente dagli assessori Nieri e Causi.

Durante la visita a Roma del premier israeliano
Sharon, nel dicembre 2003, la questione degli accordi
commerciali fra Italia e Israele è tornata alla
ribalta, e stavolta un comunicato ufficiale del Vice
Ministro Urso conferma che gli accordi in atto
coinvolgono anche l’ACEA. Nonostante l’ufficialità del
comunicato del Vice Ministro, sia l’ACEA che il Comune
di Roma continuano a rispondere ai cittadini che non
esistono accordi con Israele. Ma, se le cose stanno
così, perché il Sindaco Veltroni non ha mai risposto
alle interrogazioni dei consiglieri Adriana Spera e
Nunzio D’Erme? Perché i manager dell’ACEA si recano
ripetutamente in visita in Israele?

Abbiamo il diritto di avere risposte chiare e
inequivocabili. Aldilà delle parole di circostanza dei
comunicati ufficiali, la collaborazione dell’ACEA
nella rapina delle risorse idriche (e siriane e
libanesi) sarebbe un fatto gravissimo, una violazione
del diritto internazionale e delle Risoluzioni della
Nazioni Unite che condannano l’occupazione militare e
coloniale israeliana, un atto di complicità con il
governo Sharon  e la sua politica criminale. La rapina
delle risorse idriche, insieme alla costruzione del
Muro dell’Apartheid, è uno degli aspetti più odiosi
della colonizzazione israeliana e del tentativo di
costringere il popolo palestinese ad abbandonare la
propria terra.

Facciamo appello ai cittadini romani, alle lavoratrici
ed ai lavoratori dell’ACEA ed alle organizzazioni
sindacali affinché pretendano di sapere se l’azienda
comunale e lo stesso Comune di Roma si stanno rendendo
complici di un crimine contro l’umanità.


SINDACO VELTRONI, PRESIDENTE FABIANI:
PAROLE CHIARE E DEFINITIVE!


Campagna contro il Muro dell’Apartheid.
Forum Palestina. 
Comitato di solidarietà con l’Intifada.

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ACEA – ISRAELE: cosa c’è da nascondere?



Di accordi fra l’Acea e aziende israeliane si parla da
più di un anno, e sono già almeno due i viaggi
effettuati in Israele da manager di diverse aziende
italiane, fra cui quelli di ACEA.

All’inizio dello scorso anno, dopo la diffusione della
prima notizia relativa all’eventualità di un accordo
tra ACEA e Israele per il trattamento e lo
sfruttamento delle acque, un appello sottoscritto da
decine di intellettuali, giornalisti e politici
costrinse il Comune di Roma – azionista di maggioranza
dell’ACEA – a smentire l’esistenza di accordi con
Israele, che sarebbero illegali in quanto le acque da
“trattare” sono quelle che Israele ruba ai Palestinesi
dei Territori Occupati, alla Siria (alture del Golan)
e al Libano (fiume Wazzani). Le smentite vennero
ufficialmente dagli assessori Nieri e Causi.

Durante la visita a Roma del premier israeliano
Sharon, nel dicembre 2003, la questione degli accordi
commerciali fra Italia e Israele è tornata alla
ribalta, e stavolta un comunicato ufficiale del Vice
Ministro Urso conferma che gli accordi in atto
coinvolgono anche l’ACEA. Nonostante l’ufficialità del
comunicato del Vice Ministro, sia l’ACEA che il Comune
di Roma continuano a rispondere ai cittadini che non
esistono accordi con Israele. Ma, se le cose stanno
così, perché il Sindaco Veltroni non ha mai risposto
alle interrogazioni dei consiglieri Adriana Spera e
Nunzio D’Erme? Perché i manager dell’ACEA si recano
ripetutamente in visita in Israele?

Abbiamo il diritto di avere risposte chiare e
inequivocabili. Aldilà delle parole di circostanza dei
comunicati ufficiali, la collaborazione dell’ACEA
nella rapina delle risorse idriche (e siriane e
libanesi) sarebbe un fatto gravissimo, una violazione
del diritto internazionale e delle Risoluzioni della
Nazioni Unite che condannano l’occupazione militare e
coloniale israeliana, un atto di complicità con il
governo Sharon  e la sua politica criminale. La rapina
delle risorse idriche, insieme alla costruzione del
Muro dell’Apartheid, è uno degli aspetti più odiosi
della colonizzazione israeliana e del tentativo di
costringere il popolo palestinese ad abbandonare la
propria terra.

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ed ai lavoratori dell’ACEA ed alle organizzazioni
sindacali affinché pretendano di sapere se l’azienda
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complici di un crimine contro l’umanità.


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