Solidarietà!



Solidarietà!

Gli arresti dei 12 compagni disobbedienti romani, avvenuti il 12 gennaio,
sono espressione conseguente della volontà chiara e determinata del governo
di rispondere nella maniera più intransigente e repressiva alla rivolta
sociale che sta emergendo, con forme spontanee e variegate, nel paese.

La limitazione dei diritti fondamentali quali il diritto alla protesta e
allo sciopero sono gli strumenti di base della reazione dell'esecutivo alla
crescente opposizione che in forme autonome si sta organizzando contro
l'attacco che il governo Berlusconi sta programmando e eseguendo ai danni
dell'intero paese.

La cancellazione dei diritti sociali a favore di quelli privati, dalla
scuola alla libertà di stampa, dai diritti dei lavoratori a quelli dei
pensionati, ha caratteristiche che per contenuti e forme di attuazione non
è sbagliato definire da regime.

La connivenza effettiva della sinistra incapace, per volontà o
inettitudine, di frenare la deriva autoritaria, ha determinato una spinta
all'autorganizzazione e allo scontro diretto di tutti coloro che vedono
lesi i propri diritti. I sindacati confederali non riescono più a
imbrigliare la rabbia dei lavoratori, scavalcati e sconfessati ogni volta
che firmano un accordo con il governo.

La vergogna di questo paese sta trovando un'opposizione forte, imprevista
tra i giovani disoccupati, tra gli studenti, tra i lavoratori, tra i
pensionati. La risposta governativa non poteva essere più improntata alla
reazione pura e dura: divieti di scioperare, arresti per chi manifesta,
precettazioni forzate, sgombero immediato delle occupazioni nelle scuole,
licenziamenti per chi denuncia malversazioni e pericoli per la sicurezza
nei pubblici servizi, fino all'uso delle armi, della tortura e
dell'omicidio nelle manifestazioni di piazza.

L'obiettivo di terrorizzare la gente comune, a partire da ipotetici e
fantasiosi attentati del mostro di turno, per arrivare al ridicolo
allarmismo perché d'estate fa caldo e d'inverno nevica, non riesce a celare
lo scopo ormai evidente che punta a creare un clima d'assedio nel paese per
giustificare nuove e più accentuate forme di controllo sociale, dalle
telecamere spia dovunque al controllo militare e poliziesco del territorio
fino alla limitazione dei diritti civili.

E chi non si spaventa è un terrorista, equazione chiara e semplice per
cercare di isolare chiunque si opponga ai soprusi ed ai privilegi.

Non possiamo che sostenere, in quanto associazione che ha nell'antifascismo
e quindi nella difesa della libertà di espressione i suoi valori portanti,
le battaglie di tutti coloro che stano lottando per i propri diritti, siano
esse dei controllori di volo o degli autoferrotranvieri, dei pensionati o
dei disobbedienti, di chi lotta per la casa o per il diritto al lavoro.

Uniti contro la reazione, solidarietà e appoggio a tutte le rivendicazioni
sociali. Sono queste le armi a disposizione per sconfiggere ciò che è il
peggio che può venire.



Roma, 13 gennaio 2004

Associazione Walter Rossi



e-mail: posta at associazionewalterrossi.it