Il COS in rete



  
Ass.naz.Amici di A.Capitini

Vi segnaliamo nell'ultimo aggiornamento di gennaio 2004 del C.O.S. in rete, www.cosinrete.it, una selezione critica di alcuni riferimenti trovati sulla stampa italiana ai temi capitiniani: nonviolenza, difesa della pace, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso, religione aperta, educazione aperta, antifascismo, 
tra cui::Pax romana; L'anglobalizzazione; La colpa di Eva; Potere e proprietà; La tristezza di Kemal; All'ovest niente di nuovo; Il vecchio socialista; L' utopia concreta; Il manganello bianco; Le cifre del disprezzo; Le non armi; L' aggiunta per cambiare; La borghesia rivoluzionaria; Il mito scomodo; ecc., più scritti di e su Capitini utili secondo noi alla riflessione attuale sugli stessi temi.
Ricordiamo che sui temi capitiniani sopra citati la partecipazione al C.O.S. in rete è libera e aperta a tutti, come pure la discussione nel sito blog del cos a http://cos.splinder.it

da cosinrete.it


All’Ovest niente di nuovo



In "’All’Ovest niente di nuovo", il bel film pacifista diretto da Lewis Milestone nel 1930 e tratto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, un anziano professore tedesco infiamma, nell’anno 1916, i giovani allievi a partire volontari per la grande guerra in corso.

Uno di loro morirà, alla fine del film, colpito da un cecchino mentre si sporge dalla sua trincea, in una tranquilla mattina di ingannevole tregua, a catturare una piccola, innocente farfalla.

Chissà perché, forse per la barba, l’esaltato professore ci è venuto in mente leggendo il peana levato dal barbuto professor Galli della Loggia alla cattura del cattivo Saddam.

Ha scritto infatti il nostro nel "Corriere della Sera" del 13 dicembre 2003: 

"…Anche con queste favole l'Europa rivela la sua inconsistenza, resa quantomai evidente dalla singolare coincidenza nella giornata di ieri di quel che è accaduto in Iraq con il fallimento del vertice dell'Unione. 

Perché tra le lezioni della cattura di Saddam c'è pure questa: di fronte alla chiarezza di obiettivi degli Stati Uniti (obiettivi discutibili, certo, ma reali e plausibili), di fronte alla loro capacità di perseguirli muovendosi sulla scena del mondo, di fronte al loro impegno, che in fin dei conti è anche morale, di rispondere al terrorismo colpo su colpo, di fronte a tutto ciò cosa ha saputo pensare, cosa ha saputo proporre, cosa ha saputo fare l'Europa? 

Nulla, nulla di serio e di vero. 

L'asse franco-tedesco, che si arroga la rappresentanza del Continente, senza neppure essere in grado, peraltro, di esercitarvi una reale egemonia, è stato capace solo di alzare la bandiera della dissociazione dagli Usa e del finto eticismo irenico a copertura del proprio sostanziale vuoto morale e politico. 

Seguìto, almeno così dicono i sondaggi, dalla maggioranza degli europei, i quali forse amano tanto la pace solo perché convinti in cuor loro di non sapere e di non poter fare ormai niente altro."

A noi pare di capire che "in fin dei conti è morale" solo la legge, umana, più che umana, del Far West.

Gli europei, con il Papa in testa, non sanno e non possono fare altro che la pace.

Il professore ci sembra che lo affermi con sprezzante albagia: secondo noi è un magnifico elogio, che faremo di tutto per meritare.