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VII rassegna di cinema per la pace
- Subject: VII rassegna di cinema per la pace
- From: "Filippo Ciardi" <filciar at inwind.it>
- Date: Tue, 6 Jan 2004 23:49:15 +0100
Gruppo Obiettori di Coscienza Caritas diocesana di Prato Associazione Eticonomia Coordinamento dei soci delle province di Pistoia e Prato della Banca Popolare Etica Cinema Terminale Gruppo di Prato e Firenze del Movimento Internazionale della Riconciliazione / Movimento Nonviolento presentano FORZA LAVORO settima rassegna del cinema per la pace dal 12 gennaio al 2 febbraio 2004 - inizio proiezioni ore 21 Cinema Terminale, via Carbonaia 31 - Prato ingresso euro 2,50 PRESENTAZIONE Nel dicembre del 1895 i fratelli Lumière collaudano la loro nuova invenzione, il cinematografo, riprendendo gli operai mentre escono dalle officine: è il primo film nella storia del cinema. Quello del lavoro è uno dei temi più urgenti del nostro tempo ed il filo conduttore della settima rassegna del cinema per la pace, al via lunedì 12 gennaio alle ore 21 al cinema Terminale di Prato. Quest'anno il cineforum sposta l'attenzione proprio sulle odierne conflittualità presenti nel mondo del lavoro, dove c'è sempre più bisogno di una pace sociale autentica. I films tratteggiano uno scenario in cui, dopo un secolo di lotte e di conquiste, il lavoro rischia di non essere più un diritto ma una benevola concessione, da accettare a qualunque condizione. Le quattro serate propongono una panoramica su quattro aspetti legati al tema dell'occupazione: mobilitazione e lotta; prospettive; migranti; nuove schiavitù. A seguire, un dibattito con ospiti speciali, per proporre possibili soluzioni alle problematiche trattate nei lungometraggi proiettati. PROGRAMMA 12 gennaio Norma Rae (USA 1979, 110') di Martin Ritt con Sally Field, Beau Bridges, Ron Leibman Alabama, 1978. Norma Rae è operaia di un'azienda tessile dove lavorano quasi tutti gli abitanti del paese da più generazioni. Il lavoro è duro, l'ambiente della fabbrica malsano e assordante, la paga è scarsa e la proprietà spadroneggia nella totale mancanza di diritti degli operai. L'arrivo di Reuben, un sindacalista di New York intenzionato a creare anche nel sud conservatore e bigotto il sindacato dei tessili, capovolge la rassegnata passività delle maestranze in una sempre più convinta volontà di lottare e di organizzarsi sino alla costituzione del sindacato all'interno della fabbrica. Il film è valso a Sally Field l'Oscar come migliore attrice protagonista. A seguire dibattito con Jeffrey Ballinger, direttore di "Press for Change" 19 gennaio I lunedì al sole (Los lunes al sol, Spagna 2002, 113') di Fernando León De Aranoa con Javier Bardem, Luis Tosar, José Ángel Egido Per Santa, Rico e Lino la vita è una vacanza continua, ancorché forzata: dopo aver lottato inutilmente contro la chiusura del cantiere navale (il filmato degli scontri è vero, girato a Gijón in Galizia) ed aver firmato un accordo che non li salverà dal licenziamento, passano le giornate nello squallido bar gestito proprio da uno di quelli che ha fatto fallire lo sciopero perché si è arreso. Drammatico, ma anche ironico e a tratti divertente, il film ha vinto in Spagna il premio Goya ed è stato candidato all'Oscar come miglior film straniero. A seguire dibattito con don Alessandro Santoro, Comunità di base delle Piagge 26 gennaio Piccoli affari sporchi (Dirty pretty things, GB 2002, 107') di Stephen Frears con Chiwetel Ejiofor, Audrey Tautou, Sergi López Okwe, medico nigeriano fuggito dal suo paese perché perseguitato politico e arrivato a Londra clandestinamente, di giorno guida il taxi e di notte fa il portiere in un albergo, teatro di oscuri traffici. Per risparmiare divide un appartamento con la cameriera turca Senay (Audrey Tatou, la protagonista di "Amèlie"), anche lei clandestina. Okwe e Senay: due dei tanti immigrati clandestini, un sottobosco metropolitano che ha leggi spietate ma che sa anche creare una rete di solidarietà; invisibili, ma essenziali per la vita di una grande metropoli che si fermerebbe senza il contributo del loro lavoro. Dal regista di "My beautiful laundrette" un insolito thriller di impegno civile. A seguire dibattito con Simone Faggi, Associazione Mediterranea 2 febbraio Behind the labels - Dietro le etichette (USA 2001, 45') di Tia Lessin voce fuori campo di Susan Sarandon; musiche di Peter Gabriel versione originale con sottotitoli in italiano Adescate da false promesse e guidate dalla disperazione, migliaia di donne cinesi e filippine pagano prezzi altissimi per andare a lavorare nelle fabbriche di abbigliamento dell'isola di Saipan, nel Pacifico, l'unico territorio degli Stati Uniti esente dalle leggi sul lavoro e sull'immigrazione. I capi, che recano la scritta "Made in the USA", vengono inviati negli Stati Uniti senza alcuna tassazione e al di fuori delle quote di importazione per essere poi venduti con i marchi The Gap, J. Crew, Polo ed altri. Attraverso immagini clandestine e testimonianze dei protagonisti, il documentario mostra la drammatica realtà degli "sweatshops", dove turni di quattordici ore, giornate di lavoro non pagate e licenziamenti arbitrari sono la norma. Realizzato da Tia Lessin, produttrice del pluripremiato "Bowling for Columbine" di Michael Moore, per la ONG statunitense Witness. A seguire dibattito con Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo Informazioni: http://www.associazioni.prato.it/eticonomia/mondo/eventi/htm/cine2004.htm e-mail: mir-mn.prato at nonviolenti.org, eticonomia at po-net.prato.it
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